I feel like you were the one, that's how I'll always feel

Eira x Petra

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    †Aprile 2020†

    Babybat*, perchè quella faccia lunga? La gente inizierà a dire che è vero quello che dicono sui goth- Sempre depressi, sempre- Una risatina sommessa e gentile varcò le labbra di Eira nel momento in cui le mani tatuate di Kris si pressarono sul suo volto già affilato e lungo per trascinare la pelle verso il basso, guadagnandosi uno schiaffo bonario diretto contro il suo costato. Sei proprio un corvaccio, cra cra cra. Si lamentò la ragazza, lasciando penzolare le gambe dalla poltrona in pelle su cui aveva preso posto di traverso, posseduta da una noia rara da quantificare. Sei tu che hai deciso di chiamarmi Crow, io non ti ho dato il permesso. Mi fai sentire un vecchio. Entrambe le sopracciglia di Eira scattarono verso l'alto, e mentre Kris si concesse di ridacchiare, erroneamente non ancora spaventato dalle piccole mani della più piccola, fu proprio lei a schiudere le labbra tinte di nero in un moto di sorpresa. Perchè... lo sei? Specificò senza ombra di esitazione nella voce, lasciando così schioccare la lingua contro il palato prima di beccarsi l'ennesima stoccata, una cantilena bonaria che Kris ed i membri della band non si risparmiavano mai di riservarle come penitenza per le sue parole più argute. That's so... Iniziò lui, per poi sentire gli altri proseguire con un potente "RAVEN~!!" E richiamare l'antico show di Disney Channel per canzonare affettuosamente il soprannome che Eira aveva scelto per sè, che tutti rispettavano religiosamente... Tranne in quel caso. Eddaiiii! Piagnucolò lei con tono severo, tradito da un sorrisetto che arrivo in tandem con l'incoraggiante stretta delle dita inanellate di Akinyi attorno alla spalla. Dai.. Non preoccuparti troppo, qualcuno arriverà. Abbiamo messo volantini ovunque! Trillò un po' più entusiasta del solito, sperando che quello sprazzo di energia in più sarebbe guizzato sino ad Eira, ancora abbastanza esitante nel ripensare alla separazione con Matt, o meglio, El Champ, che dopo aver visto nascere i Murder of Crows, era stato il cuore della band fino a che un bel giorno, durante le prove decise di lasciarla, spiegando che fosse arrivato il momento per lui di intraprendere nuovi progetti e di accostarsi a nuovi generi musicali che per forza di cose avrebbe dovuto esplorare da solo. Naturalmente, non c'erano stati addii drammatici o litigi infiammati dalla rabbia, ma Eira più di tutti sperava di occuparsi il prima possibile della realizzazione di un nuovo EP, un piano al momento da accantonare fino a che non avessero trovato un nuovo od una nuova bassista. Mh. Come dici tu. Sbuffò lei, andando però a stringere la mano dell'amica proprio mentre Remi si stiracchiava e tornava in piedi, raggiungendo le ragazze che sembravano aver bisogno di una presenza di supporto. Qual è il problema? Ho scritto tutto bene sul volantino, se la gente non si presenta si perde una roba grossa! Assicurò Remi, agguantando il telefono da una delle tasche del suo fantasmagorico ed adorato kilt per mostrare la foto del volantino che aveva realizzato: un vero pezzo d'arte, con tanto di carta nera, ragnatele ovunque ed ogni dettaglio scritto come fosse una lettera minatoria in piccoli frammenti da vari giornali. Recitava:

    "LA MIGLIORE BAND GOTH DI BESAID CERCA BASSISTA!! migliore anche perchè l'unica I MURDER OF CROWS VOGLIONO TE: SE TI PIACE LA MUSICA ALTERNATIVA E DARK, SAI SUONARE IL BASSO E TI PIACE ESIBIRTI VIENI ALL'HAUNTED HEARSE, VENERDÌ ALLE 6PM PER UN'AUDIZIONE.
    CERCHEREMO DI SUCCHIARTI IL SANGUE? FORSE"

    Non ci volle molto tempo prima che Eira aggrottasse le sopracciglia con fare perplesso, rivolgendo uno sguardo dubbioso all'amico che nel frattempo si beava delle sue innominabili prodezze con il marketing. "Cercheremo di succhiarti il sangue, forse"?? REMI! Ma cosa- AHH lo sapevo che dovevo farlo fare a Mark... Ma perchè... Rabbrividendo dalla testa ai piedi, Eira sollevò gli occhi al cielo prima di vedere Akinyi abbracciare Remi e ridere insieme a lui, e ritornando a leggere il volantino una seconda volta dal cellulare del ragazzo non potè fare altro se non lanciargli un ultimo sguardo, stavolta d'intesa. Ugh... Si okay in realtà sei stato bravissimo, mi piace. Considerò quasi sovrappensiero, e poi si stiracchiò un'ultima volta, sollevandosi dalla poltrona in tempo per adocchiare Kris sparire nel retro del locale. Passarono altri lenti minuti, ma alla fine i primi candidati iniziarono a presentarsi, ed a tutti fu chiesto di suonare il loro brano preferito. Purtroppo, con grande dispiacere di Eira e degli altri, nessuno dei ragazzi che si erano avvicendati parevano aver preso l'incarico almeno in minima misura sul serio, e non avevano passato il severissimo vibe check della front woman, costringendola ad esiliarsi in un silenzio meditabondo ed a lasciare il timone ai suoi amici, che con un “grazie, ti faremo sapere" dopo l'altro vedevano le possibilità di trovare un nuovo od una nuova bassista affievolirsi.
    Tuttavia, verso la fine del pomeriggio Eira si trovò ad incrociare lo sguardo con una figura che conosceva bene; l'aveva osservata qualche volta nei corridoi della scuola e durante alcune lezioni in comune, e di recente si era convinta che non tutte quelle casualità fossero puramente impreviste. Forse, nei mesi aveva iniziato a cercarla più che ad incontrarla fortuitamente, rapita da un interesse su cui ancora non aveva intenzione di agire. Uh, che ci fai qui? Immediato fu il desiderio di sbattere la testa contro una superficie più dura di un muro per zittirsi; l'uscita sorpresa ma per fortuna non rude nei toni non tardò ad irrompere velocemente fuori dalle labbra di Eira, improvvisamente priva di ogni funzione intellettuale, ora che il suo battito cardiaco aveva preso ad accelerare ed a farsi assordante. Petra delle Might Get Ranchid? Uhh che bello, vieni vieni! La voce di Remi arrivò come un aiuto provvidenziale per la povera Eira, impigliata in un imbarazzo così denso da non riuscire a superarlo, almeno momentaneamente. Non ci aspettavamo di vederti! El Champ ci ha lasciati e quindi cerchiamo una persona che suoni il basso, ci fai sentire qualcosa? Continuò il ragazzo, stravaccandosi sul tavolo mentre attendeva che la nuova arrivata si accomodasse nell’ambiente per lei forse poco familiare. Non c'era traccia di ostilità nella voce del giovane, tuttavia il suo sguardo parve, per quanto gentile, anche illuminato da un lieve bagliore di diffidenza. I Murder of Crows erano, sin dagli esordi, in bonaria competizione con le Might Get Rancid, e nonostante fossero tutti consapevoli della bravura della ragazza di fronte a loro, la osservavano con occhi curiosi ed in qualche modo guardinghi. Eira, dal proprio canto, pareva quasi imbambolata, ferma ad osservare i movimenti di Petra intenerita ed elettrizzata mentre attendeva che l'altra iniziasse a suonare, curiosa di sapere quale sarebbe stato il pezzo da lei scelto. L'osservò incuriosita, ma in cuor proprio non aveva dubbi: Petra era senz'altro la migliore tra le persone che si erano candidate, una musicista che di sicuro non si risparmiava sul palco e che era riuscita, nuovamente e senza che Eira potesse controllarlo, a rapirla in un moto affascinato. Okay, grazie Petra! Ora se vuoi aspettare al bancone, ne parliamo un po' noi e ti facciamo sapere subito, okay? Propose Akinyi, già colpita dalla mancanza di pareri ed opinioni da parte di Eira, che del resto avrebbe dovuto decidere insieme agli altri cosa fare. Attesero che Pepi si fosse allontanata un po', e dopodichè si avvicinarono gli uni agli altri, come a richiudersi in un circolo per elaborare il verdetto.
    Come vi sembra? Domandò Eira con un filo di voce, quasi più nervosa della diretta interessata, come se in cuor proprio, oltre tutti i dubbi dei suoi amici desiderasse più di qualsiasi altra cosa avere Petra nella band. Ahh non mi preoccuperei, cioè è brava. Si vede, le MGR erano forti. Chissà perchè si sono sciolte. Comunque boh.. Non sono sicuro, del resto è la concorrenza, no? Considerò Remi, portandosi a braccia incrociate una mano ad accarezzarsi il mento, giocherellando con l’orlo ormai leggermente slabbrato del dolcevita nero. Le iridi di Eira, nel mentre, erano approdate gentilmente su Akinyi, anch'ella in dubbio. Secondo me dobbiamo parlarci un po' e capire, mi piace come suona ma non sono convinta, non la conosciamo... Rimbeccò lei, avvolgendo un braccio attorno alle spalle di Eira, che senza nemmeno pensarci indugiò appena in quel tocco amichevole e si voltò con lo sguardo verso Petra, sbuffando un: Io la conosco. Forse aveva parlato troppo presto, tuttavia il cuore sembrava aver preso il sopravvento sul cervello, lasciando ragionare Eira tanto velocemente da costringerla ad agire con impulsività. Andiamoci a parlare allora! E- come la conosci scusa? Perchè non ce l'hai detto? Domandarono quasi in coro Remi ed Akinyi, lasciando rimbalzare i loro sguardi confusi tra Petra ed Eira. È uh... è la mia ragazza! Mica dovete sapere tutto e subito uh.. Trillò lei velocemente, e le guance pallidissime si ricoprirono di una patina rosata mentre nel borbottare le ultime parole Eira cercava di agguantare a quattro mani un'occasione da non lasciarsi scappare. Avrebbe dovuto a tutti i costi convincere i suoi amici a fidarsi di Petra, ed anche se lei per prima non la conosceva profondamente, era pronta a mettere in atto un piccolo tranello pur di averla nella band e sapere di più di lei. MA SERIO?! Oi Petra! Il leggero grido sorpreso di Remi rimbombò in tutti i piccoli spazi poco illuminati dell'Haunted Hearse, richiamando Petra dalla sua conversazione con Kris, che aleggiante per la sala si occupava di allestire il locale per la serata e di intrattenere la figura solitaria della giovane bassista. Vieni qui, non sapevamo niente! Allora, perchè non ci racconti un po'? Cos'è successo con le MGR? Vogliamo conoscerti meglio, ma a quanto pare una persona non ci ha detto delle cose importanti! Da rivali a compagne eh?! Il tono curioso di Remi s'intrecciò agli sguardi ancora vagamente attoniti di Akinyi (che continuava a ripetersi incredula ”e io non ne sapevo niente"), mentre Eira si avvicinava con fare lievemente esitante a Petra, avvolgendole un braccio con le proprie solo per pressare appena le labbra contro il suo orecchio. Vieni con me. Sii naturale. Sussurrò con fare quasi concitato, prima di volgere lo sguardo verso gli amici e lasciar scivolare con delicatezza le dita tra quelle dell'altra, stringendole appena una mano. Si, che bello... Ci date un attimo? Domandò in tutta fretta la ragazza dai capelli corvini, prima di trascinare con sè Petra in un angoletto oscuro e recluso del locale. Abbandonò il calore dolce del palmo dell’altra e poi posò lo sguardo su di lei, martoriando con i denti il labbro inferiore per cercare di non cedere all'imbarazzo. Ho detto agli altri che stiamo insieme. Scusa, ho detto una bugia ma tu sei brava, voglio che tu entri nella band. Dopo che hai suonato mi sono sembrati tutti dubbiosi perchè non ti conoscono e tutte quelle robe là, quindi ho pensato... Beh si ho pensato quello che ti ho detto. Quindi se non va bene non ti devi preoccupare, è okay. Ma devo, uh.. Speravo che così si sarebbero fidati più facilmente.

    *Babybat, o piccolo pipistrello, è come i goth più grandi chiamano quelli più giovani, generalmente coloro che sono nella scena da poco tempo.
     
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    Vedrai Pepi, non ci sarà nulla di cui preoccuparsi. Hai il tuo basso, hai le tue capacità da urlo. Spaccherai di brutto... bro? La voce del padre, che aveva provato a comunicare nella sua stessa lingua e, per questo motivo, si era messo a ridacchiare, la costrinse a sorridere. Sarebbe passata a casa sua dopo scuola ma avrebbe fatto tardi per l'audizione - di cui gli aveva parlato la sera prima e aveva valutato insieme a lui i pro e i contro. Anche sua sorella maggiore era sembrata molto contenta di rivederla mettersi in campo. Dopotutto, perché si stava preoccupando troppo? Di cosa aveva paura? BRO? Ew, pà, non dirlo mai più! Si lamentò fintamente disgustata e arricciando il naso, mentre la suola toccava l'asfalto per darsi ulteriore spinta nel navigare sul fidato longboard fino all'Haunted Hearse. Hai capito che intendo... bro. Andrai alla grande e alla peggio- non sanno che cosa si stanno perdendo, giusto? Un rumore poco convinto abbandonò le labbra di Petra e infine annuì, anche se il padre non sarebbe stato in grado di vederla. Hai ragione pà. Beh, sono arrivata... ti lascio al tuo lavoro, scuuuusa per la chiamata. La voce di Halvard era riuscita a rasserenarla. Tirò un lungo sospiro, avvertì il padre sorriderle dall'altra parte della linea e si salutarono. L'avrebbe sicuramente chiamato più tardi, alla fine dell'orario lavorativo, per annunciargli - sperava - la lieta notizia di essere entrata a far parte dei Murder of Crows. Sul punto di aprire la porta del locale, venne preceduta da un tipo tristissimo che, dall'espressione, doveva essere stato rifiutato su tutta la linea. Buona fortuna. Sono insopportabili... Si lamentò aggiustandosi lo strumento sulla spalla e Petra inclinò leggermente il viso. Alzò lo sguardo verso l'insegna del locale e, spiando all'interno, cercò di ritrovare la pace che suo padre le aveva instillato. Tirò un lungo respiro e fece il suo ingresso.
    Ciao! Sono qui per l'annuncio dei Murder of Crows. Suono il basso, mi piace la musica punk e, uhm... sono AB positivo quindi dovrei essere compatibile con ogni vostra richiesta. Un sorriso le illuminò il viso mentre, con il basso dietro la schiena e il carissimo longboard che le pendeva dalle dita di una mano, iniziò a fare i primi passi all'interno dell'oscuro locale. Non fu difficile individuare i tre componenti del gruppo e salutarli nuovamente con un cenno del capo - così come replicò per quello che doveva essere il proprietario del locale o, comunque, uno abbastanza importante per stare dietro il bancone. Quando Eira le rivolse la parola, un piccolo sorrisetto le incurvò le labbra. Quella ragazza le piaceva, aveva attirato più volte il suo sguardo quelle poche volte che l'aveva incontrata per i corridoi e, se doveva essere sincera, era curiosa di sapere come lei in particolare reputasse quel voltabandiera effettuato volontariamente da Petra. Uh, che ci fai qui? Dalla manica dei pantaloni metà gialli e metà rossi (in fantasia tartan) Petra si affrettò a tirar fuori l'annuncio stropicciatissimo che aveva staccato di fretta dalla bacheca del liceo. Ho visto questo e, fra l'altro, davvero fico... posso provare? A dir poco singolare, era stato impossibile ignorare quel volantino piazzato in punti altrettanto strategici della città. Lei il suo l'aveva recuperato dal bagno dell'ColdTopik di Besaid. Petra delle Might Get Ranchid? Uhh che bello, vieni vieni! Non ci aspettavamo di vederti! El Champ ci ha lasciati e quindi cerchiamo una persona che suoni il basso, ci fai sentire qualcosa? Lo sguardo ceruleo di Petra si spostò su Remi, che guardò per un paio di secondi prima di annuire con convinzione. Era arrivata fin lì proprio per quello e, forse un po' agitata, sperava di poter salire quanto prima sul palco, dare il meglio di sé e poi ottenere il responso da quella goth-giuria.
    Da quel che poteva vedere era già tutto pronto per lei. Non le restava che attaccare il proprio basso all'amplificatore, giocare per un po' con le corde in modo da accertarsi di non assordare nessuno per via dell'anticipazione e, infine, lasciarsi andare. Non aveva avuto troppo tempo per preparare il pezzo che aveva scelto - e la sua decisione mirava proprio al cuore della goth-giuria. Ma, nei pochi giorni che avevano diviso l'ottenere il volantino e il ritrovarsi su quel palco, credeva di essersi esercitata a sufficienza per fare una buona impressione. Pur non giocando in casa, aveva avuto l'impressione che, scegliendo un pezzo il più vicine possibile ai gusti musicali della band, avrebbe ottenuto il loro favore. Petra sarebbe stata in grado di superare il pressure test? Le mani le stavano sudando un po'. Voleva davvero tornare a far musica con una band. The Figurehead. Annunciò semplicemente, chinando la testa in modo da concentrarsi esclusivamente sulla propria musica che, in breve tempo, iniziò a riverberare attraverso le casse. Immaginò che stemperare il solito entusiasmo che aveva sul palco avrebbe calzato a pennello con il mood più tetro dei Murder of Crows, oltre al fatto che non intrecciare lo sguardo con Eira l'avrebbe sicuramente aiutata a concentrarsi di più. Doveva farsi coraggio: aveva ancora il suo chiodo addosso. Nulla sarebbe potuto andar male.
    Al termine dell'esibizione, in cui fortunatamente non venne interrotta da nessun buzz di eliminazione, le dita non le tremavano più. Prima di alzare nuovamente il viso, Petra si diede l'occasione di riprendere aria a pieni polmoni, quindi si espose nuovamente. Okay, grazie Petra! Ora se vuoi aspettare al bancone, ne parliamo un po' noi e ti facciamo sapere subito, okay? Questa volta fu Akinyi a parlare e Petra annuì un paio di volte, mentre un flebile sorriso le si faceva strada sulle labbra. Lo sguardo andò inevitabilmente ad accarezzare il viso di Eira e, stretto ancora una volta il basso, da cui non si sarebbe potuta scollare - ormai punto di riferimento ed estensione naturale delle proprie braccia - seguì il consiglio di Akinyi dirigendosi verso il bancone. Posso avere un po' d'acqua per favore? Interrogò l'uomo dietro il bancone con gentilezza dopo averlo salutato, sedendosi su uno degli sgabelli e non potendo impedire agli anfibi di tamburellare contro il pavimento del locale. Forse riuscendo ad intuire la sua agitazione, l'uomo che ben presto si presentò come Kris, fu davvero carino ad intrattenerla con qualche chiacchiera mentre Petra, al pari di una bambina, si lasciò distrarre perfino dalle decorazioni che l'uomo sembrava essere molto indaffarato a selezionare e scartare. Mmmh... a me piaceva di più la seconda opzione, ma sei tu il capo Kris!
    Ben presto però Petra venne raggiunta dalla voce di Remi e sobbalzò di poco, catturata via dalla conversazione con il simpaticissimo Kris dall'urletto di Remi. Vieni qui, non sapevamo niente! Allora, perchè non ci racconti un po'? Cos'è successo con le MGR? Vogliamo conoscerti meglio, ma a quanto pare una persona non ci ha detto delle cose importanti! Da rivali a compagne eh?! Dirsi confusa sarebbe stato un eufemismo ma, prima che potesse aprir bocca per rispondere, Eira le raccolse il braccio sinistro fra le mani e, nonostante non avesse avuto ancora modo di indagarne lo sguardo, Petra aveva la strana sensazione che qualcosa fosse fuori posto; avvertiva delle inusuali scosse elettriche, appena percettibili, attraversarle il tessuto dei vestiti per accarezzarle la pelle. Vieni con me. Sii naturale. A quel sussurro, un sopracciglio di Petra si inarcò fino a piazzarsi nel bel mezzo della fronte. Naturale? A cosa stava facendo riferimento Eira? Proprio come aveva immaginato, il tono di voce di Eira, che le consegnò quel piccolo messaggio in un brevissimo sussurro, sembrava preso dalla preoccupazione. Quando avvertì la mano dell’altra nella sua, Petra si ricordò del consiglio (o meglio l’ordine) che l’altra le aveva dato poco prima e, con naturalezza, intrecciò le dita con quelle di Eira. Chissà che cosa stava turbinando al di sotto dei capelli ricci e scuri dell’altra ragazza. Si, che bello... Ci date un attimo? Eira si stava comportando in modo alquanto strano - tuttavia Petra non avrebbe avuto modo di paragonare il suo atteggiamento ad altre esperienze nel passato, dato che avevano avuto poche occasioni di frequentarsi. Ti dispiacerebbe spiegarmi quello che sta succedendo? La interrogò con un sorriso affabile, portandosi le mani ai fianchi. Per quanto avesse trovato bizzarro quel contatto fra loro, non l’aveva registrato come inappropriato; in un certo senso, se si trovava a giocherellare con l’orlo della propria maglietta con le dita abbandonate dalla presa di Eira, forse era proprio per distrarsi da quella fugace ma piacevole presenza.
    Ho detto agli altri che stiamo insieme. La mente di Petra ci mise svariati secondi a processare ciò che Eira le disse dopo quell'esordio tanto diretto. Aprì e chiuse le labbra più volte, cercando di raccogliere il primo pensiero sensato e infine vomitò a voce bassissima tutta la sua confusione. A-aspetta. Che? Perché hai detto una- bugia, al tuo gruppo… ? Nel pronunciare il misfatto abbassò di qualche tono la voce, nonostante le due avessero già preso ad intessere un dialogo molto basso e prevalentemente fatto di sussurri. Tutta quell’oscurità le stava dando alla testa, difatti iniziò a sentire le tempie pulsare. Mmm... that sucks, ma~aan! Commentò infine, portandosi il palmo della mano contro il viso mentre l’altro rimaneva sui propri fianchi. In quel momento sembrava essersi dimenticata del tutto del suggerimento che le aveva affidato Eira poco prima, quello di comportarsi in maniera naturale, ma Petra non riuscì a frenare il flusso di domande che le si presentarono in testa. Si strizzò la radice del naso, come a volerli interrompere prima che potessero raggiungere le labbra per dar vita a una serie di discorsi sconnessi fra loro e cercò di prenderne in esame uno ad uno, lentamente. Che cos'era appena successo? Eira era stata in grado di leggerle nello sguardo il desiderio ardente di partecipare ad una band che potesse chiamare anche sua? Poteva essere certa di fidarsi delle parole di Eira? E se si trattava semplicemente di uno scherzo di cattivo gusto? Sa-sai che non sono a tal punto disperata di tornare a far musica... vero? Ti sembro così disperata? Borbottò sommessamente, lasciando ciondolare le braccia lungo i fianchi e tirando un piccolo sospiro. Il labbro inferiore sottolineò la smorfia vagamente offesa che dettagliò l'espressione di Petra la quale, alla fine, sembrò gradualmente riprendersi. Lo sguardo andò velocemente al resto della band, quindi tornò negli occhi verdi di Eira.
    In quel momento, due strade si stavano aprendo di fronte a lei. Avrebbe potuto rifiutare l'offerta della ragazza, mettendola in imbarazzo di fronte al resto della band (perché inventarsi una storia del genere, fra l'altro?!) e guadagnarsi quasi sicuramente l'antipatia di Eira. Oppure avrebbe potuto accettare di prender parte alla messinscena per godere della possibilità di un inaspettato successo. Sapeva di essere brava con il basso e non parlava per eccesso di vanità ma le dispiacque non essere stata presa in considerazione se non a seguito della bugia inventata su due piedi dall'altra ragazza. E se non piacessi sul serio? Stanno forse assecondando la volontà di Eira... per non farla rimanere male? Petra decise che non era il momento adatto per lasciarsi andare a congetture del genere e, subito dopo aver rivolto l'ultima domanda a Eira, tornò a raccogliere la mano della ragazza con delicatezza, puntando lo sguardo obliquo altrove. E va bene, accetto la tua proposta. Però poi dobbiamo fare una chiacchierata- io e te, da sole. Le disse infine e tornò a guardarla, annuendo una sola volta e abbandonando lentamente l'espressione seria per dar vita ad uno dei suoi soliti sorrisi spensierati. Il viso tornò ad illuminarsi anche nell'angolo più oscuro di quel locale: il cervello sembrava aver recepito il messaggio giusto, ovvero che finalmente sarebbe tornata a far parte di una band. Bene, tesoruccio, direi che è ora di tornare a parlare con i nostri amici, non trovi? Le sussurrò arrivando vicinissima al suo orecchio, piazzando poi un giocoso bacio nel bel mezzo della sua guancia destra. Le accarezzò il dorso della mano: fortunatamente per Eira, per Petra non era davvero un problema scambiare quei gesti affettuosi con ragazze carine come lei e, semmai l'altra si fosse sentita a disagio, Petra sarebbe di certo stata pronta a bloccare ogni iniziativa. Per il momento, un innocente bacio le sembrava un buon modo per iniziare quell'inusuale contratto.
    Yo, bella. Gracchiò verso Remi e Akinyi una volta che la novella coppietta tornò sui suoi passi. Sapeva bene come si chiamavano per via di indagini approfondite sui rispettivi social media, però non aveva idea di come potesse essere frequentarli dal vivo. Da quello che era riuscita a cogliere nell'entrare nell'Haunted Hearse, le sembravano delle persone a posto. Scusate se mi ha presa da parte ma... le avevo chiesto di non dirlo proprio per giocare alla pari con gli altri, mi capite, dudes? Ma adesso lo sapete e, beh... sono Petra, suono il basso da quando avevo dieci anni e, uhm, sono la dolce metà di questo passerottino tutto nero. Concluse irraggiando i pochi presenti con un sorriso fiducioso di sé, per poi atterrare con il naso fra i capelli scuri di Eira e piazzarle un secondo bacetto rapido ed innocente. Spero che il mio pezzo vi sia piaciuto- e posso rispondere a tutte le domande sulle MGR solo in presenza di un avvocato. Iniziò più timidamente, per poi colorare la battuta di un tono secco e serio, che subito venne cancellato da una risatina: ovviamente stava solo scherzando. Per farla breve, si sono create delle antipatie fra Klara e Helena... ma non mi va di fare gossip sulle mie amiche. So~ooo... Remi, dovrai accontentarti di questo. O magari offrirmi qualche birra e farmi dire tutto e di più. Continuò con leggerezza, stringendosi infine nelle spalle e intrecciando le dita con quelle di Eira, senza pensarci troppo.
    La loro band si era divisa perché Klara e Helena non erano state in grado di mantenere rapporti pacifici dopo la rottura. Non che le biasimasse, avrebbe potuto predire un esito del genere a chilometri di distanza: mettere cuore e lavoro nello stesso spazio ristretto non era mai una decisione saggia. A quel punto guardò di sottecchi Eira. Per loro sarebbe stata solo una finzione e, quindi, Petra non credette di doversi preoccupare troppo. Dopo una breve assenza mentale, Petra si riprese all'improvviso, tornando in comunicazione con gli altri. Dudes, ho tipo una marea da farvi ma Eira mi aveva promesso di offrirmi una merenda casomai fossi riuscita a fare breccia anche nel vostro cuore, quindi... credo che a meno che non abbiate qualcosa di importante da dirmi e che non possa essere rimandato al prossimo appuntamento... La ragazza parlò con tranquillità e rivolse infine lo sguardo alla frontlady della band, aspettando che Eira riuscisse a percepire il sottinteso invito ad allontanarsi dall'ambiente proprio per permettere a Petra di tampinare lei, esclusivamente e da sola, di quesiti.
     
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    Ciao! Sono qui per l'annuncio dei Murder of Crows. Suono il basso, mi piace la musica punk e, uhm... sono AB positivo quindi dovrei essere compatibile con ogni vostra richiesta. Entusiasta già solo per questo esordio sanguinolento, Remi fu naturalmente il primo ad accogliere Petra, non prima di aver tirato più volte il braccio di Akinyi mormorando entusiasta (e forse con una punta ossessiva) «Ha letto l'annuncio, ha letto l'annuncio ha letto l'annuncio ha letto l'annuncio ha letto l'annuncio ha letto l'annuncio ha letto l'annuncio ha letto l'annuncio AKI?!» Il tempo di una ginocchiata ben assestata, e tutto tornò alla normalità, ai saluti ed alle presentazioni, nonostante in quella stanza nessuno si potesse definire un estraneo. Ho visto questo e, fra l'altro, davvero fico... posso provare? («AKIII Ha detto davvero fico c a pitooooo, tsk donne di poca fede, sono sicuro che l'ha preso a ColdTopik-») Nonostante l'intero gruppetto si fosse perso in piccole chiacchiere e disagi, tutto era pronto per l'esibizione della nuova arrivata. Non appena iniziò a suonare i tre rimasero colpiti positivamente: Remi si muoveva appena a tempo, Akinyi sorrideva ed Eira mimava con le labbra il testo della canzone, che tra l’altro era anche tra le sue preferite. Too many secrets / Please make it good tonight / But the same image haunts me / In sequence / Despair of time / I will never be clean again / Touched her eyes / Pressed my stained face / I will never be clean again. Lo sguardo silvano di Eira non lasciò Petra neanche un attimo, un po' per darle sostegno e supporto, un po' perchè sentì di esserne come ipnotizzata, pietrificata sul posto da timidezza e curiosità schiaccianti. I sintomi di una cotta si facevano sempre più chiari, ed Eira aveva cercato di ignorarli sin da quando era scuola: Petra era la ragazza su cui lasciava scivolare lo sguardo sempre un po’ troppo spesso e da cui lo distoglieva il prima possibile, la ragazza che accendeva il suo interesse ma che non conosceva ancora abbastanza, e la musicista di una band rivale per cui non provava altro che ammirazione, piuttosto che competizione. Allora non smise di osservarla, alternando tra le sue dita che pressavano e pizzicavano abilmente le corde del basso ed il suo volto, forse appena sporco d'ansia ma anche di concentrazione e trasporto. Deve entrare nella band, a tutti i costi. Pensò decisa e solenne Eira, che notando le espressioni piacevolmente impressionate dei suoi compagni non vedeva l'ora di sapere i loro pareri - anche con un certo nervosismo a tenderle il lieve sorriso che rivolse loro. Posso avere un po' d'acqua per favore? Uno sguardo gentile accolse Petra una volta al bancone (dietro cui erano anche allineate una serie di bottiglie contenenti liquori di colori accesi ed apparentemente fluorescenti), e la osservò finchè non si rilassò nella postura, liberandosi di parte del nervosismo dell'esibizione. Certo che sì. Sei stata bravissima! Sono certo che li hai conquistati con The Figurehead~ Kris ne era più che convinto; il suo tono rassicurante e calmo ne era la prova, confermando poi il tutto con un lieve cenno del capo dopo aver passato a Petra il suo bicchiere d'acqua. Mentre loro parlano perchè non mi aiuti a scegliere.. Tra questi? Sai, quando sarai nella band verrai qui abbastanza spesso, e facciamo tante feste quindi... Hmm, zucche o lanterne?
    A quel punto, la goth-frittata era fatta. Petra era nel gruppo, ed Eira, per convincere gli amici della sua credibilità il più possibile, aveva dichiarando di essere la compagna della povera Pepi, ancora ignara del piano cerebrale ma (quasi) innocuo dell'altra. Ora le manine fredde della ragazza erano dolcemente strette al braccio di Petra, incoraggiandola a separarsi dal gruppetto di occhioni curiosi che le osservavano per conversare in un luogo un po' più appartato - non difficile da trovare nell'oscurità pervasiva dell'Haunted Hearse. Eira però non potè non notare il piccolo spasmo del cuore nel sentire le dita di Pepi intrecciarsi alle sue, una naturale conseguenza delle sue parole che per quanto dovesse rimpolpare una bugia, la rendeva anche un pizzico più reale. Ti dispiacerebbe spiegarmi quello che sta succedendo? Eira avrebbe voluto essere gentile tanto quanto Petra, rispondere con un semplice "non è niente", eppure non avrebbe potuto scrollarsi ogni cosa di dosso. Era arrivato il momento di confessare, quindi meglio essere dirette e sicure di sè. La reazione non la sorprese più del dovuto: lo stupore lampante sul volto dell'altra ed il bagliore di shock nei suoi occhi era giustificato. A-aspetta. Che? Perché hai detto una- bugia, al tuo gruppo…? Eira l'aveva fatta davvero grossa, ed assieme al tono di voce di Pepi si abbassò anche il capo corvino e ricciuto dell'altra, contrito nella consapevolezza di aver commesso un errore praticamente imperdonabile nei confronti dei membri della band. Mmm... that sucks, ma~aan! Per fortuna il buio di quell'angolino recluso del locale era fitto abbastanza da annebbiare anche il rossore che era comparso sulle guance di Eira, dispiaciuta non solo di aver mentito ai suoi amici (si trattava di una bugia bianca..no?) ma anche di aver deluso Petra a quel modo, nonostante non la conoscesse quasi per nulla. Mm. Miagolò semplicemente, in maniera sommessa sebbene ogni fibra di lei le gridasse di mostrarsi almeno un'anticchia più risoluta. Sa-sai che non sono a tal punto disperata di tornare a far musica... vero? Ti sembro così disperata? A quel punto il capo soffice e nero di Eira scattò verso l'alto, e le braccia si intrecciarono davanti al petto, in segnò di diniego. No, no, non è questo! Specificò frettolosamente la giovane goth, non potendo articolare altro per mancanza di tempo; le ragioni per cui Pepi era stata selezionata dalla band erano molteplici - la principale il suo talento - tuttavia con la sua bugia Eira non desiderava altro se non accertarsi di portare a casa una vittoria che sapeva essere un pizzico egoista ma anche vantaggiosa per l'intera band e per Petra stessa.
    La osservò con occhi brillanti d'esitazione, e se possibilie li spalancò ancora di più una volta che avvertì il tocco delicato e lievemente calloso di Pepi attorno ad una mano, che istintivamente strinse. E va bene, accetto la tua proposta. Però poi dobbiamo fare una chiacchierata- io e te, da sole. Un energico cenno d'assenso, ed Eira si sentì stranamente euforica: in un certo senso aveva ottenuto una vittoria completa e non potè che esserne soddisfatta - celatamente. Bene, tesoruccio, direi che è ora di tornare a parlare con i nostri amici, non trovi? Qualcosa di simile ad uno sbuffo emerse dalle labbra di Eira, che incurvate nel germoglio di un sorrisone esprimevano l'umore opposto, almeno finchè un moto di sorpresa non la bloccò ancora una volta, a quel bacio schioccato direttamente contro la guancia destra, immediatamente infuocatasi al contatto. O-okay okay. Bofonchiò, trascinando così la mano dell'altra intrecciata alla propria al petto, tirando così Petra verso gli altri. Yo, bella. Scusate se mi ha presa da parte ma... le avevo chiesto di non dirlo proprio per giocare alla pari con gli altri, mi capite, dudes? Ma adesso lo sapete e, beh... sono Petra, suono il basso da quando avevo dieci anni e, uhm, sono la dolce metà di questo passerottino tutto nero. Passerottino. Un battito di palpebre. Tutto nero. Un altro. Bacetto. Ferma come una statua di sale nel ricevere quelle imbeccate più tenere proprio da una bella ragazza che aveva risvegliato il suo interesse già da qualche tempo, Eira si sforzò di non dare troppo nell'occhio mentre lanciava uno sguardo vagamente torvo a Kris, di cui aveva udito la sommessa risata dall'altro lato della stanza. Che avesse capito tutto? Probabile. Avebbe detto niente? Eira ne dubitava - per sua fortuna. Eiraaaaa?? Che fai non dai tu la buona notizia a Petra? Trillò Remi, richiamando la ragazza all'attenzione tanto da far sussultare Eira sino ad aggrapparsi ad una delle braccia di Pepi. Eh, si! Scusa, sì, ahhh, benvenuta nei Murder of Crows, petalo. Fu quello il suono fuseggiante che emerse da Eira sino ad atterrare nel bel mezzo della guancia di Petra, accarezzata prima dagli auguri e poi dal bacio dell'altra. Ora Remi poteva abbandonarsi ad un suono esultante ed Akinyi a colpirlo di rimando prima che chiedessero alla nuova arrivata della sua band precedente, seppur con abbastanza discrezione. Certo che ti offriremo una birra Petra, sei parte della famiglia adesso~ Dobbiamo sicuramente farti una festa di benvenuto, non è vero Kris? Un braccio (e pollice) in su incontrarono il tintinnio posato di Akinyi, ed allora con un sorriso soddisfatto, Eira non potè che confermare le parole della - finta - fidanzata, pronta a districarsi il prima possibile da quell'intreccio da lei creato. Eh sì, è arrivato il momento di andare a festeggiare.. Ci vediamo domani? Possiamo spiegare tutto a Petra e metterci con calma a parlarne. Oggi è stata una giornata lunga! Fate i bravi~ Non fu difficile cavalcare l'onda delle parole di Pepi, anche lei desiderosa di agguantare un po' di privacy, non tanto per rifuggire le occhiate altrui quanto per ricollegarsi a quelle dell'altra, per capirne le intenzioni.
    Non appena Eira ebbe salutato tutti e fu all'esterno dell'Haunted Hearse, la colpì come sempre la luce esterna. Che fosse direttamente solare o meno faceva sempre poca differenza, gli ambienti del locale erano tanto accoglienti quanto oscuri, ed i suoi occhi si abituavano ormai troppo velocemente a quello stato di penombra, considerando alieno tutto ciò che li incontrava di più brillante. Così era anche Petra, una figura relativamente nuova nel campo visivo di Eira, eppure tanto gradita quanto quella luce solare che dopo tanto tempo nel buio Eira era finita suo malgrado a gradire. Petra.. Mi dispiace, davvero non ti volevo mettere a disagio. Ho oltrepassato un limite, vero? Però ci tenevo che tu venissi a suonare con noi e no, non perchè penso che tu sia "disperata" per tornare suonare o perchè non ti creda brava. Sei la persona più brava che abbiamo sentito! Passo dopo passo, Eira non rifuggì dal spiegare il suo ragionamento nonostante si sentisse sempre un po' scomoda a parlare apertamente di sè e di ciò che le passava per la mente; voleva però che Petra la capisse e che non credesse di essere in difetto. Intanto, non le aveva ancora lasciato la mano, intrecciata con le dita alle sue. Però Remi e Akinyi sono un po' diffidenti dopo che El Champ ha deciso di mollarci. Niente di male contro di lui, ma è stato tutto così improvviso, volevo solo spingerli a fidarsi di te prima possibile, sono certa che sei quello che stiamo cercando. Aggiunse poco dopo e più sommessamente; a modo proprio, Eira era certa di star facendo il bene dei MOC ed in un certo senso anche di Petra, anche se ricorrendo a metodi poco ortodossi e moralmente discutibili. Puoi farmi tutte le domande che vuoi, anche se ora ho fame. Andiamo a mangiare qualcosa? La conclusione timida di Eira venne però interrotta dal gorgoglio della sua pancia, pronta a confermare le parole della sua proprietaria con una vibrazione abbastanza rumorosa. Solo in quel momento Eira si separò dalla presa calda di Petra, per portarsi le mani alla pancia e sbuffare proprio mentre le guance le si facevano più rosse.
     
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    Tornata all'aperto, dopo aver salutato affettuosamente (ma mantenendo la propria area cool) i futuri compagni di band, Petra socchiuse appena gli occhi, colpita dalla bella giornata che le stava aspettando all'esterno. Un limite? Ripeté le parole dell'altra, ridendo con un sonoro grugnito del naso. Petra tuttavia era molto rilassata, e non sembrava esserci nessun tipo di accusa nel tono che aveva utilizzato. Woa, grazie dude, lo apprezzo molto. Ben contenta di sentirla parlare in modo positivo di lei, presto l'espressione più sorniona di Petra si sciolse in un sorriso affabile, forse appena imbarazzato. Insomma, non era di certo abituata a ricevere tutti quei complimenti da una ragazza come Eira - la rispettava come musicista, e sapere di essere altrettanto ammirata da lei le aveva scaldato leggermente il cuore, così come le guance. Non doveva distrarsi, però! Rimase in silenzio, attenta alle parole di Eira, annuendo lentamente e cercando di immedesimarsi insieme in lei e in Remi e Akinyi. Si portò la mano libera al mento, pizzicandoselo con aria pensosa e riflessiva, ormai dimentica dell'avere l'altra impegnata in quella di Eira. Se me la racconti così... forse il tuo piano inizia ad avere un po' di senso, eh, passerotta? Scherzò infine, e quando Eira le lasciò la mano Petra si mosse solo per poterle raccogliere le spalle con un braccio, finendo con il palmo ora libero nel bel mezzo del nido di capelli ricci e scurissimi dell'altra ragazza. Ridacchiò nel sentire lo stomaco di Eira lamentarsi e le mostrò un pollice in segno d'assenso, iniziando a camminare senza spostarsi minimamente dall'abbraccio in cui l'aveva costretta. Se hai troppa fame, tipo che non resisti, credo di avere un biscotto da qualche parte... Distratta da quella piccola missione, Petra si lasciò penzolare lo zaino davanti, ficcandoci una mano dentro alla ricerca del singolo biscotto che aveva promesso a Eira. Quando lo recuperò lo stato del biscottino era un po' dubbio, ma l'espressione di Petra parecchio entusiasta. No... aspetta... sei tipo vegana o cose del genere? Dovrebbero esserci uova qua dentro, sicuramente del latte... e è smalto nero o gocce di cioccolato?
    Non impiegarono troppo tempo a raggiungere la loro destinazione, nonostante dovettero allontanarsi un po' dalla costa e quindi dall'Haunted Hearse - forse le chiacchiere scambiate con Eira aiutarono a percepire il tragitto come ancor più breve, tuttavia Petra si assicurò di lasciare i discorsi più importanti per dopo, quando si sarebbero ritrovate una di fronte all'altra, separate solo da un piccolo tavolino. Il Vagabond Vinyl Shop and Cafè aveva esattamente tutto ciò che era possibile leggere nell'insegna all'esterno del locale interamente coperto di lastre in legno nero: musica e buon caffè. Il locale si animava soprattutto di sera, bazzicato dalla fascia più giovane di Besaid che si mescolava ai clienti storici senza soluzione di continuità. Tutti sembravano conoscersi, apprezzando il punto d'incontro per scambiarsi pareri su musica poco conosciuta e grandi hit del passato o del presente. La proprietaria del locale era una signora di più di settant'anni che doveva essersela spassata alla grande negli anni sessanta - e ancora manteneva il medesimo stile, rocking i capelli lunghi e ribelli. È una bella giornata fuori... ma non vorrei prendessi fuoco. Ridacchiò, sfiorandole con il dorso del dito la guancia pallida, aprendo poi la porta del locale per farle spazio. Una musica pizzicata e rilassata le accolse, della bossa nova sembrava la colonna sonora perfetta per quell'orario. Che ne dici di prendere posto laggiù? Salutò con un cenno della mano la signora Sonny, spostando poi la stessa sulla schiena di Eira in modo da farle strada fino ad uno dei tavolini più riservati. Sapeva non avrebbero dovuto affrontare discorsi di vita e di morte, tuttavia preferiva riuscire a costruire un po' di intimità con l'altra anche in uno spazio pubblico. Quindi prese posto, tamburellando già con le nocche contro il tavolino rotondo. Credeva che l'altra fosse già stata in quel posto più volte - in fondo, era molto conosciuto fra i giovani di Besaid, e soprattutto fra quelli che apprezzavano la musica. Non sarebbe stato difficile infatti trovare le loro facce (delle MGR o dei MOC) appese a qualche bacheca, o qualche loro maglietta ai muri, così come un paio di poster di eventi passati. Un giorno potremmo fare anche un po' di musica qui, eh? Le lanciò un occhiolino, prima di inquadrare con il cellulare il QR code che avrebbe aperto il menù e iniziare la sua attentissima selezione.
    Allora... è così che hai reclutato anche Remi, Akinyi e El Champ? Dovrei sapere di qualche drama all'interno della band prima di avventurarmi troppo oltre? Sghignazzò, mettendo da parte qualsiasi distrazione per portare le mani sotto il viso, raccogliendoselo e lasciando un po' dondolare le gambe dalla seduta. Facciamo così... se dobbiamo conoscerci, sarà meglio fare una domanda ciascuna, ti va? Eh! Prima che mi dica che ho già fatto una domanda, quella l'ho fatta prima di stabilire questa regola qui~iindi... sono la tua prima ragazza, Eira? Parlò velocemente, mentre l'intera espressione si dipingeva di toni curiosi e giocosi al tempo stesso, arrivando ad allungare la manina verso quella di Eira per poterle pizzicare un po' la pelle. Finì per rimanerle vicina, accarezzandole in modo scherzoso la mano, non interrompendo il contatto nemmeno quando le loro ordinazioni arrivarono al tavolo. Petra ringraziò con gentilezza il cameriere e agguantò il suo americano freddo, iniziando a giocherellare con le labbra con la lunga cannuccia in vetro.
     
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    Se me la racconti così... forse il tuo piano inizia ad avere un po' di senso, eh, passerotta? Non appena le dita di Petra si inabissarono tra i ricci neri e folti di Eira, sin dal profondo del suo costato eruppero mille ed un piccolo brivido così come un soffio infastidito molto simile a quelli dei mici stufi di attenzioni non volute, eppure Eira sapeva di aver fantasticato su qualche coccola più tenera da parte di Petra tra i corridoi di scuola - le sembrava tanto disinvolta e popolare, piena di amici, eppure la timidezza prese il sopravvento e scosse appena la testa, come a scacciare il palmo della ragazza dalle ciocche, anche se visibilmente rossa in viso. Allora Eira prese a camminare insieme all'altra ragazza, stringendosi nelle spalle esili come a separarsi ed al tempo stesso a rannicchiari nell'abbraccio in cui l'aveva avvolta Petra, almeno finchè lo stomaco non iniziò a lamentarsi. Se hai troppa fame, tipo che non resisti, credo di avere un biscotto da qualche parte... Fu allora che gli occhioni di Eira dapprima assottigliati si aprirono nel suo sguardo nero e lucente, curiosa di sapere dove avrebbe condotto la ricerca di Petra. No... aspetta... sei tipo vegana o cose del genere? Dovrebbero esserci uova qua dentro, sicuramente del latte... e è smalto nero o gocce di cioccolato? Eira non conosceva la risposta, ed anche se la sua espressione non lasciava trasparire del tutto il suo divertimento, non potè che sbuffare una specie di risatina nel vedere Petra lottare contro quelle bricioline di biscotto. Fare uno stop in uno dei baretti vicini all'Haunted Hearse sarebbe stato utile, non solo per parlare, ma anche per riempire le pance di entrambe. Salutati i compagni di band ed amici, Eira e Petra si diressero verso la destinazione scelta, il Vagabond Vinyl Shop and Cafè, frequentato per la maggior parte dai più giovani della cittadina. Ad Eira piaceva molto l'atmosfera accogliente di quel luogo e le lastre nere dall'esterno; adorava passare dei calmi pomeriggi lì, a completare moduli per la fumetteria o scrivere il suo grimorio o fare i compiti. Era molto contenta che Petra avesse scelto quel posticino, e a salutarle fu la proprietaria ormai settant'enne, sempre hippie e sempre gentile, come una nonna dallo stile retrò pronta ad accogliere tutti coloro che varcavano la soglia del suo bar.
    È una bella giornata fuori... ma non vorrei prendessi fuoco. Oof. Un altro brivido fin troppo potente prese a correre giù per la schiena di Eira non appena Petra le sfiorò la guancia forse già fin troppo calda, ed allora la ragazza non potè che mascherare il suo imbarazzo, sbuffando un po' più rumorosamente nel seguire comunque l'altra all'interno del localino. In verità Eira era quasi sul punto d'ebollizione per altre ragioni, ed avvolta dalle emozioni contrastanti che il suo stesso ridicolo piano aveva innescato in lei, semplicemente cercò di sopravvivere a tutto ciò, accodandosi in silenzio come un piccolo spettro alle spalle di Petra, salutando con un cenno del capo la signora Sonny. Un giorno potremmo fare anche un po' di musica qui, eh? Una volta seduta, Eira si sistemò il vestitino nero in velluto e la maglia mesh al di sotto di esso un po' come un passerotto intento a gonfiare le piume, aggiustando un po' la sua figura e in quel modo dissipando le sue energie di troppo - avrebbe davvero ricordato quella giornata come una delle più stressanti della sua vita. Sì.. Ci conoscono un po' tutti qui.. Mormorò lei un po' sovrappensiero, e mentre Petra scansionava il menù e selezionava qualcosa da bere, Eira cercò di mettere in ordine i pensieri: ora che aveva trascinato Pepi in quella situazione, era certa che volesse parlarne con lei più con calma, e doveva essere pronta a darle un'impressione decente di lei.. Anche se con l'intero singolare "accordo" non era sicura di aver colpito nel segno. Con un'unghia smaltata di nero infatti la giovane musicista prese a disegnare lievissimi ghirigori sul tavolino in legno, e si risvegliò dai suoi pensieri solo quando Petra prese a parlarle nuovamente.
    Allora... è così che hai reclutato anche Remi, Akinyi e El Champ? Dovrei sapere di qualche drama all'interno della band prima di avventurarmi troppo oltre? Senza che nemmeno se ne accorgesse, Eira gonfiò appena le guance: sicuramente Petra non centellinava sulle sue parole! Allora si fece più indietro, tenendo le braccia esili incrociate al petto. Uh- no! Certo che no! Iniziò subito concitata, preferendo però zittirsi per non fare ulteriori danni, almeno non prima che Petra finisse di parlare. Facciamo così... se dobbiamo conoscerci, sarà meglio fare una domanda ciascuna, ti va? Eh! Prima che mi dica che ho già fatto una domanda, quella l'ho fatta prima di stabilire questa regola qui~iindi... sono la tua prima ragazza, Eira? Come se già non si fosse richiusa in uno stato difensivo, Eira dovette dar fondo a tutte le sue forze per non piombaci di nuovo, sapendo ancora una volta di essere lei nel torto e di dovere a Petra tutte le spiegazioni di cui avesse avuto bisogno. Tuttavia quasi soffiò ancora una volta non appena avvertì il pizzico e le conseguenti carezze complici dell'altra sul dorso della mano, che le univano in movimenti più teneri anche tra le tazze - una di Americano freddo ed un'altra di tè nero caldo e latte. A quel punto, Eira si rimise diritta, cercando di recuperare almeno un briciolo della sua dignità mentre sentiva il cuore battere fin troppo veloce ed il corpo non accennava a muovere la mano neanche sotto tortura da quella di Petra. A-allora mettiamo bene in chiaro tutto okay? Esordì quindi lei, portando la mano libera attorno alla tazza calda. Tu meriti di stare nei Murder of Crows.. O in qualsiasi altra band se è per questo, e sicuramente non sono io ad avere l'autorità per dirlo. E so che è una situazione assurda ma volevo che suonassi con noi senza dubbi o esitazioni. La voce di Eira sembrava vacillare un po' di più rispetto a poco prima, forse perchè stanca dell'altalena a cui le sue emozioni l'avevano costretta, eppure non si tirò indietro e continuò a parlare, versandosi con calma del latte nel tè assieme ad una quantità poco sana di zucchero. E no, non c'è niente di grosso da sapere - nè su di me, nè sulla band. Remi e Akinyi sono stati insieme per un po' ma loro scherzano sempre e penso che abbiano capito che essere amici funziona per loro. Quindi niente drama.. E poi.. E poi! Non sei la mia prima ragazza e comunque.. Non-non sei nemmeno la mia ragazza. Non veramente, almeno.. Quindi non so questo cosa c'entra.. A quel punto, la giovane musicista si ritrovò ad abbassare lo sguardo del tutto, seppellendolo nelle ondine prodotte dai movimenti circolari del suo cucchiaino, tutti piccoli gesti calmanti che effettivamente non stavano sortendo alcun effetto. Se pensi che fare tutto questo o fingerti la mia ragazza sia tanto male o sbagliato ne hai tutto il diritto.. Ma perchè allora hai accettato?
     
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    No, bro, ehi, non ridere! Stai trattenendo una risata! La mia gentilezza ti fa ridere? La punzecchiò, riconoscendo nell'espressione di Eira un po' di comica sorpresa - meritatissima, Petra si stava comportando un po' da buffona. Forse era l'idea di dover passare del tempo da sola con Eira a renderla più nervosa e, quindi, meno incline alla riflessione. Era facile per lei mascherare il vago senso d'inadeguatezza con delle buffonate, ma immaginò che avrebbe dovuto darsi una regolata prima di destare qualche sospetto sulla sua intelligenza in Eira. Nonostante fosse entrata di fatto nella band, ciò non significava che dovesse rilassarsi completamente. Il tragitto durò poco e in breve tempo si trovarono entrambe a varcare la soglia del Vagabond. Ciò non mise fine al comportamento sovraeccitato di Petra, né tantomeno ai continui contatti che continuava a cercare. La pelle di Eira era tanto morbida quanto pallida - e nonostante anche lei fosse di carnagione tendenzialmente chiara, quella di Eira le sembrava simile a quella di certe apparizioni d'oltretomba. Non poteva nascondere che quell'aspetto sembrava affascinarla, e non poco.
    Assolutamente, all clear! Imbeccò velocemente lei, alzando le sopracciglia con interesse quando Eira iniziò, punto per punto, a rispondere a tutte le sue domande. Le sembrava incredibile come l'altra ragazza avesse la pazienza di sopportarla. Forse avrebbe giocherellato ancora un po' coi suoi limiti, giusto per capire se le loro energie fossero davvero compatibili. Grazie! Iniziò a rispondere al fatto che Eira la reputava in grado di stare in qualsiasi altra band, oltre ai Murder of Crows. Come ex-membro di una band, non credeva che avrebbe condiviso quel sentimento con molti musicisti che aveva incontrato: non tutti avrebbero meritato di entrare nelle Might Get Ranchid. Ooh... interessante, prenderò nota. Mormorò più piano, contenta di non dover avere a che fare con altre coppie nel mezzo delle attività della band. Le era successo una volta - e non avrebbe voluto ripetere l'intera faccenda nella sua vita. Eppure ora si trovava in quella strana situazione con Eira e nonostante le due non fossero ufficialmente una coppia, avrebbero dovuto comportarsi come tali - almeno agli occhi della band, e chissà davanti a chi altri. Petra immaginò che sarebbe stato saggio riprendere il discorso a breve. Petra finì per ridacchiare. Era sicura di aver sentito qualche gossip in passato su Eira, e sulle sue frequentazioni passate, quindi doveva ammettere di aver sprecato una domanda per nulla. Come no? Fake 'till you make it! E poi, non lo dire troppo forte... l'hai detto anche tu che qui ci conoscono tutti, no? Non sarebbe credibile... A quel punto si allontanò dopo averle lanciato un occhiolino e lasciato un'ultima carezza sul dorso della mano di Eira.
    Uhm, vediamo... Iniziò a riflettere sulla domanda di Eira: il gioco aveva le sue regole, e queste andavano rispettate! Così come l'altra aveva risposto alle sue domande, ora era il turno di Petra, che comunque si prese il giusto tempo per bilanciare le sue parole. Prese un lungo sorso dal suo americano e si appollaiò sulla sedia, tirando su una gamba vicino al petto. Non c'è un motivo più importante di altri che mi ha spinto ad accettare. In fondo, entrare nella band avrebbe già comportato entrare in qualche forma di relazione con te, e con tutti voi. Penso che questo accordo sia anche più sicuro... non mi piace mischiare amore e lavoro, y'know? Provò a ragionare ad alta voce, continuando a guardarla, ma facendo anche rimbalzare lo sguardo un po' ovunque per il Vagabond, accompagnando il flusso di pensieri. Fingere di essere una coppia potrebbe anche darci un po' di popolarità, no? Poi, da una parte volevo tornare a suonare, e voi Crows fate bella musica. Continuò a parlare, prendendo un altro sorso dell'americano e finendo per passarsi le dita contro le labbra, nascondendo un sorrisetto. E dall'altra non volevo farti fare brutta figura con i tuoi! Bro! Immagina se ti avessi detto di 'no'! Ridacchiò leggermente, scuotendo il viso e appoggiandolo poi contro il ginocchio piegato. Ora, proprio su questo argomento... hai una sorta di contratto? Cosa dovremmo fare, esattamente?
     
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    No, bro, ehi, non ridere! Stai trattenendo una risata! La mia gentilezza ti fa ridere? Eira doveva ammettere che per quanto si sforzasse di mantenere un'aria del tutto seria, con Petra questo le risultava essere più che difficile; le piaceva la sua compagnia, e sebbene non si fossero frequentate molto a scuola, aveva sempre pensato che lei possedesse quella leggerezza e quella spensieratezza che a lei a volte mancava. «Nah, ti pare..» Si lasciò trasportare da quell'atteggiamento più solare, lasciandosi sfuggire un piccolo sorriso in diretta controtendenza rispetto alle sue parole. Forse era il contatto con la mano di Petra, oppure quell'inaspettata vicinanza a rendere Eira un po' più allegra del solito: poco ma sicuro, l'energia dell'altra ragazza era contagionsa, e le era piaciuta sin da quando l'aveva avvertita straripare tra i corridoi del liceo, ed ora del tutto esposta ad essa la trovava a dir poco adorabile. In quei nodi tornò ad intessersi il discorso di Eira, che velocemente si premurò di far notare a Petra le sue motivazioni: per quanto strambo, il suo comportamento celava la sua volontà di includere l'altra nella band per via del suo grande talento. Doveva ammetterlo, nonostante l'addio di El Champ non fosse stato accolto con risentimento, aveva scosso profondamente gli altri membri della band, portando Eira ad agire in maniera poco appropriata per difenderli. Petra rappresentava per i Murder of Crows una gemma rara, ed Eira avrebbe fatto di tutto per averla con loro. Comunque Eira volle restare il più trasparente possibile, rispondendo ad ogni domanda di Petra per poter dissipare ogni suo dubbio, chiarendo anche per dovere di cronaca i trascorsi tra i membri della band, che per fortuna non avevano comportato alcuno screzio o disequilibro nel gruppo. Eira si dimostrò serena ed aperta, almeno finchè Petra non utilizzò la sua domanda per chiedere della vita amorosa della corvina, al che la ragazza fu veloce a soffiare come una gatta indispettita. Come no? Fake 'till you make it! E poi, non lo dire troppo forte... l'hai detto anche tu che qui ci conoscono tutti, no? Non sarebbe credibile... F-fake 'till you make it?! Non starà mica pensando che io- Ben presto, come una piccola caffettiera Eira si ritrovò a sbuffare più forte, sapendo che le parole di Petra avessero toccato un nervo scoperto: non l'aveva nemmeno articolato a se stessa, ma se quella esperienza avesse potuto avvicinarla a lei in qualche modo, ne sarebbe stata naturalmente contenta. Solo e soltanto lei sapeva quanto volte fosse rimasta a scuola per aspettarla o per vedere anche solo qualche centimetro della testolina variopinta di Petra. Purtroppo questo non l'avrebbe confessato nè a lei, nè a se stessa nel breve periodo, quindi semplicemente si limitò a scuotere il capo un po' più malmostosa, persino quando Petra le abbandonò un'ultima carezza sul dorso della mano, fin troppo corta per i suoi gusti.
    Riuscì ad avvolgere le dita pallide attorno alla sua tazza di tè dopo averlo zuccherato ed a portarlo alle labbra per un sorsino quando Petra tornò a scoccare delle parole che parevano un dardo dopo l'altro per il povero cuore di Eira. Penso che questo accordo sia anche più sicuro... non mi piace mischiare amore e lavoro, y'know? Deglutendo piano piano e percependo il liquido caldo e gustoso scivolarle giù per la gola, Eira annuì lentamente. «Certo è... È ovvio sì.» Tremolò lei, tuffando il cucchiaino nella tazza per lasciarlo girare precisamente tre volte in senso orario. Ho tutto sotto controllo sì, tutto sotto controllo. Un piccolo incantesimo per darsi forza non poteva che esserle utile, specialmente in quel momento. Fingere di essere una coppia potrebbe anche darci un po' di popolarità, no? Poi, da una parte volevo tornare a suonare, e voi Crows fate bella musica. Nel focalizzare le sue energie per calmarsi ed ascoltare Petra, Eira rimase in silenzio, concentrata sulle parole dell'altra e reagendo con piccoli cenni alle sue frasi o complimenti. Era felice che lei stimasse musicalmente i MOC, anche perchè venendo da una band come le Might Get Ranchid, che avevano fatto la storia del garage punk emergente locale, una sensibilità come la sua sarebbe stata molto interessante per espandere creativamente il range della band. E dall'altra non volevo farti fare brutta figura con i tuoi! Bro! Immagina se ti avessi detto di 'no'! Ora, proprio su questo argomento... hai una sorta di contratto? Cosa dovremmo fare, esattamente? A quel punto Eira prese un respiro, portandosi un'ultima volta la tazza alle labbra prima di avvicinarsi un po' tavolo col torace. «Se avessi detto di no... Beh, sarebbe stato legittimo..» Borbottò per nulla aggressiva la ragazza, pentita di aver messo Petra in quella posizione, tuttavia racimolò le sue forze per poter rispondere alla domanda che le era stata rivolta. «Non farei mai niente che non vuoi questo devi saperlo. E se sei più sicura davvero possiamo scrivere una specie di contratto.. Però la mia idea è semplice: Remi ed Akinyi sono rimasti.. un po' scottati dall'addio di El Champ, anche se non lo vogliono ammettere per non rattristarci. Volevo dare loro un po' di sicurezza, e ho pensato che fargli credere che stavamo insieme li avrebbe aiutati.. Lo so che è ridicolo però, ecco, sì.» Iniziò allora Eira, sollevando poi gli occhi smeraldini contornati di nero in quelli di Petra. «Pensavo che solo per un paio di mesi o qualcosa così, quando ci sono loro, all'Haunted Hearse, e durante i concerti.. Potremmo fingere di stare insieme, non dobbiamo fare PDA o altro, non sei costretta a fare nulla. Sarebbe buono solo se lo intuissero, non dobbiamo fare niente di che per essere convincenti. Non beh.. non devi baciarmi o cose così, cioè.. Se non vuoi-» Interrompendosi prima di ingarbugliarsi nelle sue stesse parole ed in un imbarazzo appena celato, Eira confessò il suo piano a Petra, limitandolo anche nel tempo con parole ben precise. Era certa che parlare di un distacco tra loro dopo qualche tempo, senza drama com'era successo per Remi ed Akinyi sarebbe stato sufficiente - sarebbe bastato solo far passare qualche mese, in modo da far abituare gli altri due alla presenza di Petra, in modo che capissero che lei avesse intenzioni serie nei confronti della band, e tutto sarebbe filato liscio come l'olio. «Che ne dici? Hai altre domande? Forse mi sono dimenticata qualcosa ma.. Di base questo dovrebbe essere tutto, non durerà molto. Ed essere la mia finta ragazza non sarà poi così male.. Spero..»
     
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6 replies since 9/12/2020, 17:15   143 views
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