could've fallen but we only grew so i made my house a home with you

Jimin & Yoongi - high school musical? 4 ever

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  1. ‹Alucard†
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    Il suono del ritmico bussare di Yoongi, diventato quasi un codice riservato unicamente a loro e preludio di abbracci e tenerezze, vibrò all'udito di Jimin come una melodia familiare. Non vedeva l'ora di incontrare nuovamente il migliore amico ed oggetto del suo amore, e di questo l'intero viso si fece riflesso: le labbra si schiusero in un luminoso sorriso, mentre racchiudendo il corpo nella casacca corta di un hanbok moderno e scuro, Jimin si affrettò ad aprire la porta. Era in vergognoso ritardo dovendo ancora vestirsi mentre Yoongi era già lì in camera ad aspettarlo, per questo, una volta posati gli occhi su di lui, le guance si tinsero di un rosato imbarazzo mentre le braccia andarono a raggiungere con velocità il collo del più grande, stringendolo in una affettuosa presa prima di condurlo all'interno della minuscola abitazione. Era stata una lunga mattinata anche per Jimin, che bloccato al negozio di fiori aveva dovuto preparare non poche composizioni e distribuirle ad altrettanti clienti, impegnando così delle ore altrimenti relativamente tranquille. La compagnia di Yoongi però era sempre la più gradita, e Jimin non avrebbe mai sognato di rifiutarla, neanche se esausto da una giornata stancante. Dunque fece del suo meglio per apparire il più piacevolmente possibile alle iridi dell'altro ragazzo, a cui non aveva mai smesso di pensare in quei giorni di lontananza (così come negli undici anni precedenti). Non c'era stato momento in cui Yoongi non avesse occupato la mente di Jimin, che dopo la celebrazione del suo compleanno si era ritrovato a naufragare in acque sempre più dolci; non aveva ancora dato un nome a ciò che provava, eppure in cuor proprio conosceva già la risposta. Yoongi gli piaceva, era la persona la cui sola presenza sarebbe stata impossibile da descrivere a parole, l'unica capace di risvegliare in lui così tanto amore nel cuore e nelle membra. Jimin sapeva di essere innamorato di lui, eppure si concesse di aspettare in spazi liminali, di dare forma al proprio sentimento giorno dopo giorno, interrogandolo e lasciandolo crescere proprio assieme all'uomo che amava. Accoglieva l'incertezza, rendendola uno spazio sicuro in cui esplorarsi e fare lo stesso con Yoongi, tastandone i limiti e le emozioni in modo da vivere il loro rapporto il più serenamente possibile.
    Lasciò quindi che il più grande si sentisse a casa mentre lui si ritirò nel piccolo bagno in cui si liberò della stoffa che lo avvolgeva proprio com'era accaduto ad Halloween, serata in cui erano emersi lati inesplorati ed affascinanti di entrambi. Si ricordò dei baci scambiati tra le coperte, del tepore del corpo del più grande, della sottilissima sincope che ne avvolse i respiri, e per qualche istante, le membra divennero quasi liquide, preda di immagini dolci il cui protagonista era fortunatamente a pochi passi da lui, sdraiato sui morbidi cuscini del letto. La vicinanza con Yoongi era ormai diventata imperativa per Jimin, che ne avvertiva la mancanza viscerale anche dopo un solo giorno. Era così felice di poter passare il pomeriggio in sua compagnia che pose ancor più attenzione al modo in cui si sarebbe presentato. Decise all'ultimo di cambiare outfit, zampettando più volte dal bagno all'armadio con il solo intimo indosso per recuperare gli indumenti necessari per poi curarsi con attenzione dei dettagli. Dopo circa un quarto d'ora di minuziosa preparazione, Jimin emerse in stanza vestito di tutto punto, con indosso una comoda e soffice tshirt nera abbellita da una scritta geometrica lilla, ed una gonna asimmetrica sempre di color violetto, che gli abbracciava i fianchi con una stretta ma non limitante presa, accompagnata da un paio di stivaletti scuri a concludere l'outfit. Gli occhi erano illuminati da un ombretto leggermente brillante un po' più scuro del suo incarnato, le labbra sottilmente ravvivate nel loro colore da una tenue tinta, ed il collo avvolto dalla finissima catenina della collana che gli era stata regalata da Yoongi il giorno del suo compleanno. Sono pronto! Trillò lui leggermente esitante, non essendosi mai mostrato con un abbigliamento sottilmente più ardito come quello, che sperò il più grande potesse apprezzare. Avvicinatosi al suo corpo, Jimin ne avvolse una mano nella propria, lanciando un'attenta occhiata al volto ed ai vestiti del compagno prima di lasciar scattare entrambe le sopracciglia verso l'alto. Ti piacerebbe mettere un po’ di trucco sulle palpebre? Ho la sfumatura giusta per fare qualcosa di coordinato con le tue scarpe, sempre se ti va di provare hyung.. Una volta ottenuto il consenso da Yoongi, Jimin non attese altro tempo prima di recuperare la propria palette e ritornare da lui sulla soglia del bagno. Gli sorrise dolcemente, e ritenendo ancor più pratico utilizzare le dita piuttosto che applicatori e pennellini, posò i piccoli polpastrelli del medio e dell'anulare sul pigmento pressato in un piccolo quadratino, posando poi in lievissimi movimenti il colore sulle palpebre dell'amato. Chiudi anche l'altro hyung.. Sussurrò Jimin concentrato, raccogliendo il mento di Yoongi nella mano libera per potergli raddrizzare il volto e trattenerlo così in una soffice presa, ultimando così il makeup nel ricoprire gli occhi del più grande con un sottile velo di rosso. Ah, stai benissimo. E si, poi andiamo a prenderti un americano. Confermò infine Jimin, prendendosi qualche istante per assorbire i lineamenti di Yoongi nello sguardo, mentre le mani salirono a raccoglierne le guance per lasciarvi tenere carezze. Possiamo andare? Un cenno d'assenso mosse le ciocche nere del più giovane, che non mancò di notare con discrezione la piccola battaglia che il compagno stava silenziosamente combattendo. Era così vicino, avrebbe potuto colmare il respiro di distanza tra le loro labbra in un secondo eppure non lo fece. Jimin allora sorrise intenerito, e superando Yoongi, agguantò un lungo cappotto in maglia nera che avrebbe potuto essergli utile nel freddo della sera e che avrebbe contenuto i suoi effetti personali. La coppia si chiuse la porta alle spalle e prima di proseguire verso la caffetteria, Jimin si fermò sulla soglia, portando le braccia attorno al collo del compagno per dedicargli i baci che sembrava aver quietamente richiesto poco prima. Posandosi con tenera leggerezza contro quelle di Yoongi, le labbra di Jimin scivolarono contro le sue più volte, schiudendosi in tre dolci baci, lasciati anche sulle guance del ragazzo.
    Ora possiamo andare. Trillò soddisfatto il minore, raccogliendo la mano più ampia dell'altro nella propria per avviarsi a passo deciso all'esterno. Il tragitto verso il campo da basket non fu troppo lungo, e Jimin si concesse nel respirare a pieni polmoni il profumo del compagno unito all'aria secca e fredda che li circondava, avvertendo una latente ma poderosa sensazione di libertà avvolgerlo. Era felice di essere finalmente mano nella mano con Yoongi, di mostrarsi in modi diversi ma che lo rispecchiavano di più, di prendere possesso di ciò che era senza preoccupazioni. Ripensò a questo mentre camminava e la labbra si incurvavano in teneri sorrisi nel vedere Yoongi cedere a quella stessa spensieratezza timidamente ma con uguale decisione. Sperando di non essere invadente ed entrando qualche volta in più nello spazio dell'amato, Jimin approfittava di tanto in tanto della loro vicinanza per posare dei baci brevi tra i suoi capelli o sul suo profilo, o ancora sul dorso della mano che fugacemente stringeva. Gli piaceva sentire il cuore accelerare i suoi battiti e vedere le guance di Yoongi arrossarsi appena appena: avrebbe vissuto unicamente per quei felici momenti. Si dedicò infatti ad un contatto più lungo e sulle labbra solo dopo essere arrivati, abbandonando subito dopo una leggera risata divertita dalle proprie. È buono.. Sai di caffè hyung! Mormorò soddisfatto il più piccolo, prima di calarsi il cappotto ed appenderlo ad una delle sbarre metalliche che formavano il canestro. Allora, Jimin-ah... sei prontoa mettere la testa nel gioco? Un'altra risata argentina sbocciò dalle labbra di Jimin, prontissimo ad annuire mentre batteva le piccole mani tra di loro in uno schiocco entusiasta. Chi vince? Wilcats! Concentrazione! Vibrò vispo il più giovane, immergendosi nello spirito rossonero della iconica squadra di High School Musical nel notare con piacere la citazione appena pronunciata da Yoongi, vittima di sequestro da parte del compagno per recuperare delle pietre miliari del cinema per adolescenti di stampo occidentale. Ricordi un po' la tecnica, vero? Sollevate appena le spalle nel rammentare con dolcezza a Yoongi di non essere un asso nel basket ma che avrebbe fatto del suo meglio, Jimin lo osservò attentamente ripescare dallo zaino la palla in cuoio che avrebbero utilizzato per giocare. Uh.. Mi ricordo quello che mi hai detto tu quando ero alle medie, hyung... Sovrappensiero, il minore era affascinato da ogni lato della personalità e delle passioni del compagno, e ritrovarlo nel suo elemento lo riempì di orgoglio e curiosità. Le palpebre difatti si schiusero in un moto di stupore non appena Yoongi prese in mano il pallone per lasciarlo roteare sull'indice della mano destra, un trucco con cui Jimin aveva sempre fallito e che da sempre costituiva uno dei tanti fascini del più grande. Fu infatti schiudendo le labbra meravigliato che il più giovane raccolse il pallone una volta che gli venne passato, trasalendo leggermente nell'uscire dalle nebbie idilliache in cui era tanto facilmente entrato.
    Comunque vacci piano con me, sono fuori allenamento. In risposta, Yoongi ottenne solo una leggera risata, mentre Jimin cercò, dopo aver schiarito la voce, di riprendere il possesso di sè, tentando un paio di rimbalzi timidi ma ben eseguiti. Non appena gli venne suggerito di farlo, riconsegnò il pallone nelle mani sicuramente più abili del compagno, scuotendo il capo alle sue parole scherzose, mentre l'osservava mettere a segno senza alcuna apparente difficoltà il suo primo canestro. Jimin si ritrovò a battere le piccole mani in segno d'entusiasmo un paio di volte, lanciando un fischio in direzione di Yoongi per mostrargli il suo apprezzamento, ed anche se intercettò con lo sguardo la palla andargli incontro non riuscì ad afferrarla in tempo, lasciando che uno dei rimbalzi gli finisse direttamente sulla testa, sbilanciandolo appena all’indietro e provocando qualche lamentino dolorante. Aah... accidenti, al mio compagno di squadra piace fare i pisolini in campo. Raggiunto dal maggiore, Jimin increspò appena le sopracciglia, dandogli un leggero colpetto prima di rivolgergli lo sguardo e smettere di massaggiarsi la parte lesa. Hyyyyunggggg!! Non ridere!! Sbuffò lui, ben poco convincente ed a dispetto del suo tono cantilenante anch'egli incrinatosi in una risatina. Posò allora le mani su quelle di Yoongi che lo stringeva, e finalmente soddisfatto dopo aver ricevuto un bacio da lui, cercò di concentrarsi, per quanto possibile, sulla rete in cui il pallone sarebbe dovuto affondare. Molto meglio del ghiaccio secco. Un sorrisetto allora sbocciò tra le labbra di Jimin, che senza pensare oltre distese le braccia per cercare di mettere a segno il suo primo canestro dopo anni, come se di colpo fosse ritornato il ragazzino impacciato che tanto cercava l'approvazione del suo fantastico hyung di cui, ora aveva capito, era innamorato. La palla roteò per qualche istante sul cerchio metallico e poi vi finì all'interno, evocando un gridolino d'entusiasmo dal minore. Velocemente Jimin andò a raccogliere la palla, e trattenendola tra i palmi incoraggiò con un cenno della testa Yoongi a recuperarla, effettuando una finta sibillina solo quando l'altro ragazzo gli fu abbastanza vicino, scattando di lato per poi mettere a segno un ultimo tiro. Hai visto? Non sono poi così sprovveduto! Al liceo sono stato per due mesi il playmaker della sezione B! Trillò sornione il più piccolo, prima di lanciare gentilmente la palla al compagno ed attendere che iniziasse con i suoi tiri liberi. Lo osservò con attenzione, intrecciando le braccia in una presa larga che però non rispecchiava quella degli occhi, fissi sulla figura del maggiore, che mostrando un'abilità notevole in quello sport, indusse Jimin a scivolare nuovamente nelle tenere nuvole amorose di poco prima, a cui però rispose raggiungendo Yoongi alle spalle, circondandone i fianchi tra le braccia per stringerlo a sè. Sei proprio bravo hyung, sono fiero di te. Mormorò sofficemente contro il collo del più grande, su cui lasciò un bacio, a cui seguì uno posato nel mezzo della sua guancia. Sono felice che siamo venuti qui, sai? Mi ricorda tanto tempo fa. Tanto tempo fa, già. Il passato sembrò accarezzare continuamente Jimin in quei momenti al campo da basket; sembrava essere tanto lontano quanto vicino, ricordi in cui rispecchiarsi ma in cui trovare anche forme completamente diverse. Tutto con Yoongi era così familiare eppure così differente perchè erano loro ad essere rimasti uguali ma ad essere anche tanto cambiati. Nel portarsi di fronte al compagno allora, Jimin lasciò che il pallone gli scivolasse tra le mani, in modo da potersi avvicinare a Yoongi maggiormente ed accostarsi lentamente alle sue labbra, che riprese a baciare poco dopo rimarcando la più gioiosa trasformazione di tutte.

    Edited by ‹Alucard† - 5/1/2021, 12:41
     
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6 replies since 8/12/2020, 22:33   221 views
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