🎄 Wedding Day - Christmas Edition 🎄

Evento di Natale 2020

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    DRESS

    Jungkook! Hai preso una colla super-puzzolente! Moriremo tutti asfissiati qua dentro... A dirla tutta, Petra non aveva torto. La colla industriale che Jungkook era riuscito a sgraffignare da un ferramenta dubbio poteva dirsi super-puzzolente, però fUNzyonaVA!!! «Ma no, bro! Non si sente nemmeno!» Sarà che Jungkook, abituato a quegli odori nel suo periodo Oliver Twist oramai non li percepiva nemmeno più, però vabbe dai, lui faceva come sempre del suo meglio. Dopo qualche oretta di lavoro - e finale in macchina - il ragazzo poteva dirsi soddisfatto: aveva riempito l'outfit di Petra di tantissimi meravigliosi sbrillocchi che l'avrebbero fatta diventare l'icona fescion della serata. «OK fatto!! Divertiti al tuo appuntamento con Eira! I matrimoni sono un momento perfetto per imboscarsi e fare-» JUNGKOOK AVEVA VINTO IL PRESSURE TEST, poteva TOGLIERE IL GREMBIULE NERO OOOOOAAAAAA I DON'T WANNA CLOSE MY EYES con la faccia spiaccicata contro il finestrino, perchè non si era accorto del semaforo rosso. GiuliaPgVeroconibaffi aveva guidato benissimo, fermando al punto giusto e senza essere brusca, tuttavia Jungkook si ritrovò del tutto impreparato. Mancavano solo gli ultimi ritocchi, e Pepi Magia Delle Feste avrebbe potuto letteralmente scintillare al matrimonio dei Laine-Haag. Benissimo, siamo arrivati vivi e vegeti! Fermati qua, pà... là, là, guarda là, LÀ CI STA L'INGRESSO LÀÀÀÀÀ. OKAY. Brà. Okay, bro grazie mille di tutto sei la mia vita- a presto. Sollevando una mano e lasciandola oscillare in segno di saluto, Jungkook era quasi più entusiasta di Petra, forse per il frozen yogurt vegano che GiuliaPgVeroconibaffi gli aveva promesso. «Divertiti con la tua ragazza!❤» Segnalò lui quando ancora poteva essere visto, ancora non certo del fatto che la farsa che Petra ed Eira avevano messo su con i loro compagni di band fosse del tutto falsa. Jungkook allora saltò nel sedile del passeggero (con un po' di problemi a strisciarci su da quelli posteriori), e con due pollici in alto segnalò a GiuliaPgVeroconibaffi di poter partire.
    Eira, dal proprio canto, non stava più nella pelle. Non era il primo matrimonio a cui partecipava, e dovendo essere sincera, attendeva più di ogni altra cosa la cerimonia iniziale. Non amava particolarmente quelle chilometriche feste in cui sarebbe stata costretta a socializzare ed a farsi chiedere "Ma Il LaVoRo? Ma Il FiDanZAtiNo? Ma L'UnIVerSiTà? Ma PerChè Ti VeSti ComE sE AnDAssI a Un FunEraLe?" tuttavia il suo animo romantico viveva per quei dolcissimi momenti in cui gli sposi, lo sposo e la sposa, o le spose si scambiano promesse ed infuocano candele con il rischio di un rogo imminente ~aaaaaah - sospiro innamorato~. Dunque, dopo aver colto tutti gli indizi, Eira pensò che sarebbe stato opportuno vestirsi al meglio, e pose molta cura nella scelta de suo outfit, acconciatura e trucco. Aveva contattato Petra per l'occasione e sapeva che lei conoscesse già lo sposo, un signore che le era stato detto lavorava in università ed era pacioso, gentile e un po' hippie. Sulla sposa, invece, Eira non sapeva molto, tuttavia, una volta che fu arrivata fuori dal gazebo, anche solo scorgendola da lontano Eira ne rimase affascinata Fifi si auto-sviolina. Stringendosi mani nelle mani ed osservando le sue scarpe platform in vernice nera affondare nella neve, Eira non potè che sentirsi ulteriormente emozionata al pensiero di dover incontrare Petra in un contesto simile; era consapevole di aver iniziato con lei solo un gioco di illusioni per ingannare i loro amici, tuttavia non poteva negare si essere entrata in acque pericolose. Ogni volta che Petra le si avvicinava un po' di più il suo cuore prendeva a correre, e la curiosità maturata a scuola sembrò iniziare ad acquisire delle forme più tenere che Eira avrebbe abilmente tenuto nascoste. Osservò gli invitati, e sebbene si sentisse un po' fuori posto nel non conoscere nessuno, l'atmosfera accogliente della festa la acquietò non poco.
    Dopo qualche altro minuto d'attesa iniziò la cerimonia, ed Eira restò immediatamente divertita ed intenerita dalla celebrante e dalla sua chirichetta, lasciando così scivolare lo sguardo su Jørgen e Helen, radiosi e felici. Era così assorta dalla cerimonia che non si accorse nemmeno dello spintonare / sussurri concitati di saluto di Petra, la cui presenza la attirò non appena le fu vicina. Ehi, Eira, ciao. Sei arrivata molto prima di me. Voltandosi verso di lei, la ragazza dai capelli corvini non potè che sorridere: Petra aveva scelto un look interessantissimo, che a suo dire le stava benissimo e ne rispecchiava la personalità. Hey, tranquilla, sei arrivata in tempo. La rassicurò lei, imbrigliando prontamente l'istinto di raccogliere l'altra in un abbraccio incrociando le braccia in una postura rilassata. Stai benissimo vestita così- sei bellissima. Ora, Eira non avrebbe dovuto solo combattere con le proprie emozioni ammorbidite dal matrimonio, ma anche il rossore che minacciava di emergere sulle sue guance ceree. Haha che dici.. Sei tu che brilli. A me piace molto il tuo competo, ti rispecchia. Biascicò lei, indicando l'intera figura di Petra con un lieve movimento dell'indice, per poi fuggire con lo sguardo verso la leggera presa attorno alla mano che per qualche istante le fermò il battito cardiaco. Ecco come si sente un vampiro ogni giorno- Riflettè Eira, ormai sicura del fatto che le sue guance avessero preso a bollire mentre rivolgeva un sorrisetto a Petra e frettolosamente dirigeva la sua attenzione sugli sposi. Non appena incominciò il rito, Eira dovette ripescare dalla tasca della sua giacca un fazzoletto, portandoselo più volte agli occhi per non lasciar intravedere troppo le lacrime che iniziarono ad uscirne, culminate nel momento delle promesse in una serie di piccoli sniff sniff di singhiozzi attutiti dal tirar su col naso. Fortuna che quel giorno aveva saggiamente deciso di indossare del trucco waterproof. Raramente Eira aveva avuto la fortuna di assistere a manifestazioni d'amore così splendenti, incondizionate e sincere, e non potè in cuor proprio che augurare tutto il meglio a Jørgen e Helen, in una vita di cui godere insieme con tutti i suoi doni e svolte. Troppo emozionata e commossa, Eira si dimenticò persino di fare delle foto, compensata dal movimento continuo dello scatto sul cellulare di Petra, e prima di tornare a lei, la ragazza si assicurò di aver asciugato tutte le lacrime e che il suo naso non si fosse arrossato più del dovuto - aveva ricevuto sin troppe battute sul fatto che nei mesi invernali assomigliasse alla renna Rudolf.
    Eira, perché non ne portiamo uno all'Haunted Hearse? Secondo me Kris ne sarebbe davvero contento. Sollevate entrambe le sopracciglia in segno di sorpresa, Eira annuì appena, lasciandosi trascinare da Petra sino ai barattolini di sabbia risultato della cerimonia, che le due recuperarono in ~brevissimo tempo~. Gli piacerà un sacco, sai quanto adora i cimeli e queste cose qui.. Borbottò Eira ancora sfiorando con il dorso della mano smaltata di nero quella di Petra, per poi sorriderle gentilmente. Era arrivato il momento della Corsa della Sposa, ed Eira non si sarebbe persa quella tradizione per nulla al mondo; non le piaceva il modo antiquato di pensarla, tuttavia aveva gradito particolarmente il fatto che gli sposi avessero cercato di rimodernare quella parte fondamentale della festa, rendendo la sfida tra i consorti un attimo irripetibile. Chi avrebbe vinto la gara e chi invece avrebbe subito una penitenza? Uuh... interessante. Beh, allora buona fortuna, Riri~ ci vediamo al traguardo! Un occhiolino, ed Eira fu pronta a partire insieme alla sposa. Fu un po' un probema correre nella neve con le scarpe platform, tuttavia grazie all'aiuto di una ragazza molto forzuta e determinata che si caricò Helen in spalla, la squadra fu portata alla vittoria! Ha~ A-avete mangiato la pol-polvere! Phew! Squittì Eira tutta soddisfatta una volta ricongiuntasi a Petra, interrotta prepotentemente dal proprio fiatone. Da quel momento seguirono una gran quantità di interazioni sociali, ed Eira si rese pienamente conto di quanto Petra fosse simpatica e socievole con gli altri, tant'è che non si stupì per nulla di vederla parlare praticamente con tutti gli invitati mentre lei la seguiva un po' come un pulcino incollato alla sua mamma papera, pena perdersi in quel fiume di idromele, birra, stuzzichini e gente che bisbocciava(?). Difatti, il calice di Eira non rimaneva mai vuoto grazie alle cure di Petra che lo rimpinguava sempre al momento giusto. Dire che la babygoth fosse sobria sarebbe stato un salto troppo lungo, tuttavia la sua allegrezza si sposava perfettamente con quella di Petra, anche lei abbastanza provata dalle cascate di alcool della festa. Si divertirono insieme per tutta la durata delle celebrazioni, ed in quel contesto felice e traboccante di tenerezze Eira scoprì nuovi lati della personalità di Petra, che era certa l'avrebbero gettata nella più grande crisi una volta tornata a casa. Intrecciando le dita con quelle dell'altra ragazza senza nemmeno pensarci, Eira s'accorse solo dopo qualche secondo di essersi accomodata in quella presa accogliente che però non abbandonò, forse tranquillizzata dall'idromele in più. Riii~rii... portami da, hic! Quella signora là, coi capelli rossi. Helen e Jø hanno detto che non vogliono regali- hanno sparpagliato tutti questi personaggi in giro per fare delle donazioni eee... gli ultimi ricavi della mia parte delle Might Get Rancid vorrei usarli così. Un sorriso più intenerito si fece largo tra le labbra di Eira, che annuendo appena fece strada a Petra sino ad arrivare davanti ad un banchetto dove la signora Forsgren raccoglieva le donazioni per la sua associazione. Eira le consegnò il denaro al posto di Pepi per non turbarla ulteriormente e poi si avvicinò ad un altro posticino, dove la neve copriva parzialmente una grande bandiera arcobaleno; dietro al tavolino, infatti, sedevano due signori, uno alto e con un sorriso dolce con tanto di fossette, e l'altro con un bel pancione gonfio. Ma.. Voi non siete gli amici di Jungkook amico di Petra? E tu sei Hope!! Volevo darvi i soldi per il pride di Besaid. Annunciò sintetica ma determinata Eira, che portando un braccio attorno ai fianchi di Petra impedì che scivolasse nella neve a peso morto tra un hic e l'altro. Waaa ma certo, hey Petra! E tu devi essere Eira, vero? Che forte sei, e come siete carine! Grazie per il contributo! JOONIE prendili tu i soldi che non mi posso alzare, mi fa male la schiena- Commentò ((Hobi)) ovviamente indisposto, invitando così il ragazzo babydaddy a raccogliere i soldi per poi regalare due bandierine tascabili alle due pulcine.
    Soddisfatta del fatto che l'unica macchia di colore che possedeva fosse sotto forma di arcobaleno, Eira sghignazzò tra sè e sè prima di rivolgersi a Petra ancora una volta. Sono sicura che la signora Forsgren userà la tua donazione per far felici tanti ragazzini, Petra. Commentò più sommessamente lei, intravedendo nella scelta di Pepi un modo per chiudere un capitolo del passato e riaprirne di nuovi; poteva capire le sue emozioni, e sperava che la sua compagnia avrebbe rassicurato Petra almeno un po'. Oh, guarda c'è il sindaco. Pronto a partire per la sua migrazione invernale, Mitch aveva colto l'occasione per assolvere i suoi doveri da sindaco, congratulandosi con gli sposi e salutando i suoi cittadini qualunque. Sicuramente avrebbe preso parte al nuovo concerto dei Murder of Crows non appena ritornato dalle terre più calde e tropicali, per cui Eira e Petra potevano dirsi più che entusiaste. Le tante interazioni avevano iniziato a stancare la povera goth, che ora più insofferente si dirigeva ora qua ora là insieme a Petra - ancora un po' brille. Dì un po', ti sei emozionata alla cerimonia, eh? So cuuute, Riri ha pianto come una fontana... SBONK nessuno potè privare Petra di una bella ma naturalmente soffice gomitata nelle costole da una Riri ferita nell'orgoglio e brontolante, pronta a difendere i suoi borbottii a tutti i costi. Shhhhh! Pensa al tuo orto! Rimbeccò lei con le guance appena più bordeaux, seguendo i movimenti di Petra sino a vederla sprofondare nella neve. I matrimoni non sono mai carini, troppo noiosi, tutti puntati all'apparenza... ma questo è stato davvero speciale. Nonostante il suo umore più burbero, Eira non potè trattenersi dall'annuire in accordo con Petra; nemmeno lei avrebbe potuto spiegarsi a parole in maniera esaustiva, ma l'atmosfera del matrimonio di Jørgen e Helen sembrava diversa dagli altri, più accogliente, più aperta, più calda e magica. Un lieve sussulto si fece strada in lei non appena Petra le abbracciò una gamba, tuttavia non trattenne una risatina dall'emergerle dalle labbra, con una mano che affondava tra le ciocche lisce dell'altra per depositarvi una leggera carezza. Vogliamo rientrare? Forse gli sposi stanno facendo i loro discorsi... devo andare a registrare tutto. Vieni, dai. Aiutami a tirarmi su. OOF con un po' di fatica Eira riuscì a sollevare il peso quasi morto di Pepi dalla neve, vendicandosi dandole un paio di buffetti sul sedere per scrollarne la neve, e tornando con lei nel gazebo per registrare i discorsi. Tutti furono particolarmente gentili e divertenti nell'affidare agli sposi novelli le loro parole d'incoraggiamento e d'emozione, ed Eira si sentì nuovamente sul punto di commuoversi, eppure stavolta si trattenne. Lo show segreto stava per cominciare!
    Vogliamo unirci...? Ma prima, un ballo. O-oh no, no... Petra- Non so ballare così bene- Bofonchiò Eira più timida di prima, stranamente imbarazzata all'idea di poter ballare con Petra in quel contesto così romantico; in fin dei conti non era così terribile nella danza come stava affermando, tuttavia pensò che avere le braccia dell'altra attorno ai fianchi le avrebbe dato il colpo di grazia per essere trascinata esanime sino a casa propria, quindi sperò di non dover fare una figuraccia a quel modo. Niente di fatto però, perchè Petra non volle ascoltare ben fatto i mugolii lamentosi di Eira raccogliendo le sue mani nelle proprie, conducendola così in pista. Un paio di giri, principessa, niente di pi- OOH! Elias! MA GRAZIE! Anche tu sei bellissimo, ame~ Non è meravigliosa anche Eira, eh? Poi ne riparliamo, ora vai a far colpo, tufone~ Ed ecco che un signore dall'aria gentile che doveva essere Elias iniziò a conversare con Petra dopo averla urtata di schiena, ed Eira semplicemente regalò all'uomo un vago sorrisetto prima di dare un'altra gomitata all'altra ragazza per il suo complimento. È ubriaca... Si ripetè ancora e ancora mentalmente, cercando di non lasciarsi prendere troppo da quelle gentili parole che Petra sembrava riservarle spesso durante la serata. Trovò però infinitamente tenero il saluto a mo' di bacino che Pepi riservò ad Elias, e mantenendo un'espressione apprentemente imperturbabile vide il ragazzo volare via giavellottato verso i suoi amici. Il tempo di esalare l'ultimo respiro in pista, assistere agli ultimi discorsi ed urlicchiare ancora un po' per gli sposi, ed Eira si rese conto di dover rimediare prima di perdere completamente il filo di se stessa prima di ritrovarsi a stringere Petra in pista un po' troppo affettuosamente. PETRA- Petra dobbiamo suonare, è il momento! Specificò velocemente, agguatando le spalle dell'altra e scuotendola appena. È VERO, Riri! Come farei senza di te! Un altro colpo mortale al cuore, ed Eira semplicemente sollevò le spalle, ridacchiando un "non faresti!" a Petra prima di dirigersi velocemente verso gli strumenti e far capitombolare gli Sposi di Montagna via dal palco per occuparlo /ACAB/ illegalmente. Eira imbracciò la sua chitarra nera e si avvicinò al microfono, mentre Petra tornò in una scena sentimentale e bellissima a ricongiungersi col suo amato basso. HELEN E JØRGEN! Ops, scusate- Helen e Jørgen, siete una coppia stupenda e... avete alzato a tal punto l'asticella delle mie aspettative per futuri matrimoni che non credo che sarò mai più soddisfatta. Siete contenti?! Vivrete insieme per sempre?! Spero di sì, perché siete splendenti. E avete fatto perfino piangere Eira. Annuendo placidamente a tutto quel che Petra stava dicendo per poi lanciarle un'occhiataccia torva all'ultima frase, Eira si preparò a suonare, avvicinando le labbra tinte di nero al reticolo del microfono. Auguri di cuore Helen e Jørgen~ Sussurrò lei, felice e grata per aver potuto partecipare ad una celebrazione d'amore così raggiante, e poi, scambiato un cenno d'intesa con Petra, le due iniziarono a suonare la loro playlist superduperemofantastica con tanto di canzoni dei Panic! At The Disco, bleachers, il mirabolante Jason Mraz e i leggendari MCR per onorare gli sposi. Gli applausi dei partecipanti sembravano comunicare tutto l'apprezzamento che le due ragazze avevano sperato di suscitare, e soddisfatte per il loro regalo, vennero ripagate con una buonissima fetta di soffice red velvet. Mmph... poi doppiamo andabe a fabe una fobo!! EIRA!! Ridacchiando per la tenerezza delle guance gonfie di Petra, Eira le pizzicò la faccia bonariamente, spazzolando anch'ella la torta il più velocemente possibile per poi trascinare l'altra nel Selfie Box, afferrando il cellulare e piazzandolo al centro di quella cornice di lucine, fiori e neve per poi avvicinarsi a Petra e stamparle un bacio nero nel bel mezzo della guancia, ben presto raggiunto da un flash per immortalare il momento in quella festa gioiosa.
     
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    Passo dopo passo, il freddo della neve e dell'inverno si dissipavano nella luce e nel calore che si irradiavano in Helen; non v'era alcuna fonte di tepore nelle vicinanze se non la stretta che avvolgeva le mani di entrambi gli sposi, ormai prossimi a suggellare la promessa del loro amore condividendone le gioie con parenti ed amici. Spero che anche tu potrai vedermi. Ti saresti ubriacato di sicuro, Dani. Un pensiero tenero ed irrazionale balenò nella mente di Helen, che ripensando a suo fratello Daniel sperava con tutto il suo cuore di poter avvertire la sua presenza, sebbene non fisica, il giorno del suo matrimonio. Sarebbe riuscito a percepirla, a sapere quanto ora fosse felice al fianco di Jørgen, quanto meraviglioso il suo compagno si fosse dimostrato? Sarebbe riuscito a vedere le lacrime incrinare gli sguardi di tutta la famiglia che, senza dubbio, in quel momento di grande gioia pensava anche a lui? La mano di Helen si strinse istintivamente poco di più a quella dell'innamorato, rivolgendo a lui lo sguardo ed aggrappandosi ad esso. Si dice che il matrimonio sia il giorno più bello della vita - il più delle volte - di una donna. Helen non poteva dire lo stesso. Semplicemente non avrebbe potuto classificare i giorni passati insieme a Jørgen, li aveva solo vissuti, attimo dopo attimo, cementificando la già solidissima consapevolezza di voler passare il resto della vita assieme a lui. Attraversava quindi il percorso luminoso con sicurezza, stringendo a sè Jørgen radiosa e felice d'essere al suo fianco. Ellapgvero si era così impegnata ad organizzare quest'unione quella cerimonia che non avrebbe potuto che essere un evento magico, benedetto dalla presenza di tutte le persone care ad entrambi gli sposi. Stefifipgvero invece dedicava il proprio aiuto alla riuscita del rito che avrebbe accompagnato Helen e Jørgen nello scambio dei loro voti, e proprio la sposa mostrò la sua gioia e gratitudine per quello splendido momento raccogliendo le mani di entrambe in una calda stretta con le proprie prima di tornare al suo amato. Il gazebo pareva un luogo incantato, reso tanto speciale non solo dall'arredamento e dalla luce suggestivi, ma anche e soprattutto da tutti coloro che avevano deciso di prendere parte a quelle promesse tanto sentite. Ancor prima di cominciare il rito, Stefifi si era mostrata già un po' wasted commossa, piena d'orgoglio aggrappata al braccio di Ella che nel frattempo le dava una gomitata per invitarla gentilmente a riprendere il controllo, proprio mentre Helen rivolgeva al suo adorato Jørgen un sorriso luminoso. Tutti i pg ed i #pgveri erano arrivati al gazebo, e con la loro lieta compagnia, il matrimonio potè cominciare.
    «Benvenute e benvenuti! Siamo qui riuniti per celebrare un evento dolce e romantico insieme: l'unione di Helen Laine e Jørgen Haag.» Tutto sembrò prendere vita in un unico istante: momenti che fino ad allora avevano sfiorato Helen in una nebbia gioiosa erano d'un tratto diventati tangibili tanto quanto lo sguardo e l'abbraccio di Jørgen, soffusi di un'energia luminosa e traboccante di amore. È vero, mi sto sposando. Pensò un paio di volte, lasciando senza attendere un bacio contro la guancia del suo sposo, come se volesse imprimere quell'attimo sulla pelle di entrambi. Ellapgvero allora diede il via alla cerimonia, recitando il caim ed invitando così i due innamorati a ricongiungersi nel cerchio di sabbia, ora illuminata dalla luce delle candele di cui una ancora da accendere. «Adottiamo anche lei?» Soffice ed argentina, la risata di Helen si disperse nell'aria invernale quando adocchiando Stefifi e poi il professore, non potè che dedicargli un netto cenno d'assenso. Dovremmo adottare tutti i #pgveri secondo me. Concluse lei in un sussurro divertito ed emozionato, tornando così al rito che in breve tempo arrivò alla sua parte centrale, con la cera a riscaldare i palmi d'entrambi e le fiamme delle candele che si univano, pronte a tracciare un nuovo inizio, una continuazione che Jørgen ed Helen avrebbero percorso insieme. Nel momento in cui il professore iniziò a recitare il suo voto, Helen lanciò uno sguardo a tutti i presenti ed alla sua famiglia, circondata da un amore incondizionato che avvertiva sin nelle ossa, impossibile da contenere in sè tanto che senza accorgersene prese a scivolarle giù dagli occhi, in calde gocce luccicanti che però non le avrebbero mai impedito di tracciare chiaramente i lineamenti di Jørgen.

    «Mi impegno davanti a te per il tuo benessere. Sarò il tuo sostegno quando ti sentirai debole, sarò la tua fonte quando avrai sete, sarò riparo quando il freddo ti minaccerà, sarò la tua ombra quando il caldo ti soffocherà, sarò sorriso quando il dolore ti farà soffrire, sarò quello di cui avrai bisogno quando le giornate ti sembreranno lunghe e pesanti per tornare a renderti immensamente felice, Jørgen.»

    Forse con la voce un po' più tremante rispetto a quanto avesse desiderato, Helen formulò la promessa proprio come aveva fatto quando aveva ritrovato Jørgen e quando si erano vicendevolmente chiesti di sposarsi: guardandolo negli occhi, trovando nella chiarezza delle sue iridi se stessa e tutto l'universo che Jørgen era, infinito e bellissimo, sempre teso a ricordarle gli spiragli di bellezza, là dove Helen non riusciva a scorgerla. Pronunciò ogni parola con naturalezza, rimarcando il fatto che quel giuramento di amore continuo, solido e radicato l'uno nell'altra fosse già presente in loro, rinnovato in ogni suono ed ogni parola emessa nella cerimonia.
    La candela più grande venne finalmente accesa a simboleggiare l'ardore dei cuori degli sposi ormai uniti, e mentre i due si scambiavano piccole tenerezze anche prima del tempo, Stefifi spostò tutte le candele risparmiando per un pelo a tutto il gazebo un incendio enorme la speranza divampa cit., e riuscì a completare il suo compito, porgendo gli anelli agli sposi seguendo tutte le sagge indicazioni di Ellapgvero. Era giunto il momento che avrebbe coronato finalmente il rito. «E dunque: Helen Laine, vuoi tu prendere Jørgen come tuo sposo permettendogli di amarti per il resto dei vostri giorni?» Altre lacrime caddero dagli occhi della dottoressa, che ben felice ed assolutamente decisa rispose: Lo voglio. Attorno all'anulare sinistro andò quindi a scivolare l'anello, su cui lo sguardo acquoreo di Helen si posò. «E tu, Jørgen Haag, vuoi prendere Helen come tua sposa permettendole di amarti per il resto dei vostri giorni?» Uno sguardo, ed Helen sorrise serena ed innamorata verso il compagno, crogiolandosi nell'immensa fortuna di essergli accanto e nella convinzione di voler onorarla ogni giorno. «Lo voglio.» Jørgen allora riflettè i movimenti della sposa, affidando alla sua mano il simbolo del loro matrimonio, lasciando così scivolare la fede attorno al suo anulare. «E baciatevi, mo'!!!» Ed ecco che, scaraventando il libricino ngopp a Liz, Ella gridò il suo ultimo inno all'amore, proclamando chiusa la cerimonia e portando una gioiosa atmosfera di pizz past, mozzawell e mandolìn su tutti presenti! Helen si protese verso Jørgen immediatamente, incontrando le sue labbra a metà strada e regalando loro un bacio lungo e dolce, che un po' sapeva di lacrime ma anche di tanta gioia ed amore. Poi, nel tempo di un respiro, circondò con un braccio il busto di suo marito e mentre una mano gli carezzava dolcemente il volto, Helen si lasciò avvolgere dalla sua stretta e trasportare in quel dolce casquè, godendo di un altro bacio che ricambiò prontamente. Ti amo, Jørgen. Gli sussurrò sulle labbra, e prima di esser riportata su abbandonò un ultimo leggero bacio a fior di labbra prima di completare il rito della sabbia. L'unione dei granelli di vario tipo suggellò la fine della cerimonia, e sebbene non volesse per nessuna ragione separarsi da Jørgen, Helen sentì di dover fare un'eccezione per la corsa della sposa, rimodernata per un ritorno scintillante dell'antica sfida tra i due consorti. Manco a dirlo, si trattò di un momento molto concitato, ma Helen riuscì comunque ad avere la meglio sul suo amato aiutata non solo dai tacchi dei suoi compagni e delle sue compagne di squadra, ma anche dalla presa provvidenziale di Liv, che la issò sulle spalle per non lasciare che il mantello della sua mise nuziale la intralciasse e per poter infine varcare la soglia del gazebo.
    Ottimo lavoro amici! Trillò la dottoressa, ringraziando con un affettuoso bacetto sulla guancia Liv per il suo aiuto per poi ritornare al fianco di Jørgen. Grazie tesoro. Commentò lei, felice di vedere entrambi i calici pieni per un primo brindisi. «Ad una vita felice, sempre e comunque, amore. Sei stupenda come al solito.» Intenerita, Helen lasciò tintinnare il bicchiere con quello del marito, sorseggiando una prima piccola boccata propiziatoria per poi imprimere un bacio contro la sua tempia. Anche tu, professore. Non vedo l'ora di cominciare questo nuovo capitolo. Rispose poco dopo la dottoressa, stringendo la mano di Jørgen per poi trattenerlo a se qualche attimo in più prima di buttarsi nella mischia di familiari ed invitati. La prima ad essere salutata fu Ophelia, venne ringraziata d'essere lì con un caldo abbraccio da parte di entrambi e dei saluti entusiasti così come avvenne un primo approccio con il suo accompagnatore, Erik. Il regalo della giovane intenerì subito la sposa, che posando una carezza tra le scapole del marito e rivolgendo un ampio sorriso ad Ophelia la ringraziò dell'adorabile presente prima di lasciarla alla festa ed incrociare Adrian. Helen non l'aveva mai visto, ma lo trovò un ragazzo senza dubbio interessante, collegando la sua figura a quella di una siepe poco lontana prima di sparire dall'abbraccio del professore. La celebrazione era oramai nel pieno, e Helen tentò di recuperare l'amato per potersi issare assieme a lui - e grazie al suo apprezzatissimo aiuto - su una delle due sedie sistemate tra loro. Un altro dolcissimo bacio, e Helen si ritrovò quasi a sciogliersi nell'abbraccio di Jørgen, ancor più felice di percepire attorno a loro la gioia di tutti gli altri invitati mentre Gli Sposi di Montagna si sbizzarrivano in sottofondo. Era arrivato il momento di approfittare del loro maGGico suono, e allora Helen accettò entusiasta l'invito di danzare del marito, portando le braccia attorno al suo collo per invitare, con quel primo ballo, tutti gli altri partecipanti ad unirsi a loro. Accarezzando la nuca del professore teneramente, Helen appoggiò la fronte contro la sua solo assaporando il momento, in un tipo di gioia che sapeva non sarebbe stata unica ed irripetibile, ma che avrebbe illuminato tutto un cammino assieme a Jørgen. «Sono la persona più felice e completa di tutto l'universo, lo sai? Niente sarebbe potuto andare diversamente. Questo è il nostro destino, Helen Laine Haag.» Sfiorando la guancia contro quella del marito, la dottoressa si voltò quasi impercettibilmente, lambendo con lievi tocchi delle labbra il viso dell'amato in una tenera espressione di amore. Penso che anche gli anni in cui siamo stati lontani ci abbiano portati a questo punto. Non potrei essere più felice Jø, e sono d'accordo con te. Niente sarebbe potuto andare diversamente. Concordando con Jørgen sulle sue ultime meravigliose e sagge parole, Helen si concesse di tornare un po' indietro, al momento in cui entrambi avevano imboccato strade diverse e lei si era fatta fermare dal timore, ritenendo anche quello un momento necessario per arrivare alla felicità che ora condivideva assieme a Jørgen. Avevano sofferto, Helen aveva commesso degli errori, ma tutto era tornato al proprio posto, in un disegno complesso e marchiato da scelte coraggiose che avevano condotto entrambi a tornare all'abbraccio reciproco.
    La festa proseguì ancora per svariate ore, ed Helen ebbe modo di incrociare lo sguardo con tutti gli invitati, sia conosciuti che non. Erik ed Ophelia sembrarono divertirsi nel ballo e godere dell'idromele, mentre Liv, Lars e Taylor ne combinavano una dietro l'altra da monelletti e da ubriachetti e Roy, Coco, Sofie e Kai si perdevano in intrighi diplomatici tra bagno e spionaggio. In un momento un po' più calmo, Elias si avvicinò agli sposi, ed Helen ne approfittò per ringraziarlo dei teneri complimenti e del regalo, che non aveva ancora avuto modo di vedere ma che sicuramente sarebbe stato di grande valore per loro. Grazie infinite Elias, anche solo il pensiero è davvero dolce. Replicò sentitamente la sposa, che stringendo le mani del ragazzo cedette Jørgen ad Elias per un ballo, mentre ridacchiante Helen osservava la scena fino a che tra sirtaki, danze, idromele a volontà e risate, non arrivò il momento di ascoltare i discorsi degli invitati. «Helen, Jørgen, sono decisamente troppo ubriaco per mettere in fila più di due frasi di senso compiuto. Vi auguro tutto il meglio perché lo meritate, entrambi. Siete la coppia più bella che io abbia mai visto, dentro e fuori, e vi auguro sinceramente di fare tanti bambini perché Ben ha bisogno di compagni di giochi! Skål!» Affermò Elias, in un dolcissimo brindisi che imperlò gli occhi di Helen di commozione, pronta a stringere Jørgen a sè ed a lasciar tintinnare i bicchieri con i commensali ancora una volta nell'arco della serata. Dopodichè fu la volta di Petra ed Eira, e sebbene Helen non le avesse conosciute prima di persona le trovò adorabili. HELEN E JØRGEN! Ops, scusate- Helen e Jørgen, siete una coppia stupenda e... avete alzato a tal punto l'asticella delle mie aspettative per futuri matrimoni che non credo che sarò mai più soddisfatta. Siete contenti?! Vivrete insieme per sempre?! Spero di sì, perché siete splendenti. E avete fatto perfino piangere Eira. Ed ecco che di lì a poco tutta l'emozione si trasformò in musica, che dopo quella dei Cugini di Montagna anima MIAAAAA TORNA A CASA TUAAA ah no- gli Sposi di Montagna riempì il gazebo, con un medley dalle tinte emo che sebbene lontano dai gusti abituali di Helen venne molto apprezzato, sia da lei che dagli altri avventori. «Congratulazioni! Non sono mai stata ad un matrimonio con degli sposi così belli!» Ad un tratto, l'affettuoso abbraccio di Serena circondò Helen, e lei non potè che ricambiarlo, entusiasta, ringraziandola di cuore per l'amorevole gesto. La serata si rivelò molto intensa e colma di gioia, tra ginnastica sulle sedie e sotto ai tavoli, baci (un po' dati a tutti per tutti), abbracci, auguri, chiacchiere un po' ebbre, ed un lancio del bouquet potremmo dire "focoso" sorry Adrian, Helen non potè essere più radiosa. Aveva avuto modo di scambiare con Jørgen ogni più dolce gesto d'affetto, e non vedeva l'ora di potergliene riservare sempre di più nei giorni avvenire. Giunse quindi il momento del taglio della torta, ma prima di farlo e di affondare il coltello nella deliziosa red velvet, Jørgen prese la parola per regalare ancora una volta ad Helen il batticuore proprio come la prima volta che aveva posato gli occhi su di lei. «Un po' di anni fa --sì, sì, lo ammetto, parecchi! sono sulla soglia dei quaranta, ma mi sento più giovane del vecchio Elias, laggiù- ho incontrato questa donna fra le strade di una delle più belle città europee, e da quel momento ho saputo non di amarla, ma di voler almeno far parte della sa vita. L'amore è giunto dopo, quando trovavo dei Post-it su un frigo o quando ho imparato a rimettere ordine nel bagno di una vecchia casa che abbiamo condiviso solo perché il suo ordine era un bel po' diverso dal mio...» Un altro sorriso ricambiato con calore, altre lacrime. «Quello che voglio dire è che non avrei potuto immaginare una cerimonia più bella con la persona dei miei sogni senza esser circondato da amici che amo. Grazie a tutti voi per esserci stati.» Prima di proseguire con il brindisi, Helen portò una mano ad avvolgere un bicipite di Jørgen delicatamente, invitandolo ad attendere qualche istante prima di procedere. Vorrei- vorrei cogliere questa occasione per ringraziarvi tutti anch'io assieme a mio marito di essere qui con noi a condividere questo momento. Lo so, chi mi conosce non mi vede spesso commossa, e non penso sarei in grado di fare giustizia al discorso di Jørgen perchè sono troppo emozionata, ma volevo solo esprimervi la mia gratitudine per aver illuminato con la vostra presenza questa serata così speciale per noi, e naturalmente, il mio primo pensiero va alle nostre famiglie ed all'amore della mia vita, qui di fianco a me. Sono così sicura che condivideremo tanti altri giorni bellissimi come questi che posso già sentirne la gioia, Jørgen. La mia felicità sei tu, e ti amo con tutto il mio cuore. Con le guance ormai rigate dal pianto ed una mano fermamente racchiusa attorno a quella dell'innamorato, Helen si unì a lui al suo «Skål!», innalzando i calici insieme a quelli degli altri invitati per prendere un altro sorso propiziatorio e baciare appena dopo le labbra di Jørgen in un contatto che sapeva di libertà, di felicità e di festa. Verso le due del mattino, quando alcuni invitati si erano diretti a casa e l'atmosfera nel gazebo si era fatta più pacifica, Helen si ritrovò seduta ad una delle larghe panche oramai quasi del tutto vuote con il marito tra le braccia, entrambi provati dai lunghi festeggiamenti - e Jørgen un po' anche dalle enormi quantità di alcool gustate con gli amici. «Sei davvero, davvero, davvero bellissima, Helen Laine Haag. E io sono davvero ubriaco ma anche felice che tu abbia detto "lo voglio".» Sbuffando una morbida risata intenerita, Helen si chinò, abbandonando un bacetto fuggevole sulla punta del naso Jørgen prima di posare le mani sulle sue, calde ed appoggiate contro le proprie guance. «Ti amerò ogni singolo giorno, te lo prometto.» Ricacciando per l'ennesima volta in quella serata le lacrime ricolme di sentimento e gratitudine, Helen si prese il suo dolce tempo per ricambiare con amore il bacio di Jørgen, regalandogliene un altro di rimando. E io farò altrettanto. Non preoccuparti di promettermelo Jø, lo sento sempre, ogni istante. Mi impegnerò a farti sentire la stessa gioia che mi regali tu. Mormorò la dottoressa contro le labbra del suo adorato professore, e stringendo appena la presa sulle sue spalle e con uno scintillio inconfondibile di amore negli occhi, lo invitò con molta delicatezza e calma a riportarsi ad una posizione seduta. E si, amore mio, sei molto ubriaco. Andiamo a coricarci, okay? Dobbiamo riposare, altrimenti come faremo a divertirci insieme domattina? Ridacchiò Helen, lasciando che un commento più malizioso graziasse le labbra di suo marito, a cui affidò un altro bacio come fosse un gesto d'abitudine, una meravigliosa abitudine in cui era scivolata da quando si erano sussurrati il loro primo "ti amo" e che era certa avrebbe riempito ogni momento di vita, insieme.
     
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    Follettini e follettine possiamo chiudere qui la festa del matrimonio Laine-Haag!
    Per noi ha significato davvero molto vedere così tanta partecipazione e divertimento - sia nei vostri bellissimi post che su Telegram - per questo evento, il primo matrimonio del forum!
    Vi ringraziamo davvero tanto di aver partecipato, ed ora LA STAGIONE DEI MATRIMONI È APERTAAAAA
    ((potete prendere anche voi della sabbietta e della torta #pgveri :luv:))

     
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17 replies since 10/12/2020, 20:00   589 views
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