All in or nothing at all

Vega & Runa | Early morning | B-side Gym

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    12
    Reputation
    +30

    Status
    Offline
    Saltellò appena sul posto, i muscoli appena in rilievo sulle gambe toniche ed scattanti, esposti dai corti pantaloncini. Alzò appena il petto, avvolto da un reggiseno sportivo, prendendo un grosso respiro, passandosi poi una mano in fronte ad asciugarsi il sudore arrivato con il combattimento. Le piaceva lo sport - correre senza una motivazione che non fosse la propria soddisfazione personale, consumare adrenalina in una attività che non faceva altro che renderti ancora più forte, sfogarsi in una competizione sana contro altre persone. Vega se ne intendeva di voglia di vincere, a volte la consumava. Perlomeno in palestra non rischiava di finire in guai seri, una volta tirato un pugno a qualcosa o qualcuno.
    Si lasciò andare in un sospiro, sputando il paradenti, iniziando a togliersi i guantoni e a staccare con cura il nastro sportivo dalle dita indolenzite, stiracchiandole poi, piano. Metodologia per una ragazza che amava vivere la vita in maniera spericolata. D'altro canto, aveva imparato presto che in quella disciplina, nonostante l'apparente violenza della lotta, la tecnica era necessaria per non farsi male. Era tutta questione di tempismo, la boxe. Attacco e difesa, senza mai abbassare la guardia. Si era distratta una sola volta durante quell'incontro, ed il labbro spaccato faceva da testamento al suo errore. Certo, il corpo piegato in due di Zachary era ridotto decisamente peggio.
    «Sei diventato una pippa.»
    Borbottò contro il suo compagno di palestra, a cui aveva appena dato una bella batosta. Sapeva che si era preso due settimane di pausa dalla palestra, ma cristo. Era sempre stata più forte di lui nella disciplina, ma perlomeno era sempre stata una sfida. Quello era stato più simile ad un massacro. Era proprio per non indebolirsi a quel modo che lei non smetteva mai di lavorare - quello ed il fatto che era una stakanovista.
    «Mi devi una birra.»
    «Sei senza cuore.»
    «Già. Mi piacciono le Stout, comunque.»
    Uscì senza troppe cerimonie dal ring, lasciando Zachary al suo destino, abbandonato contro uno dei quattro pali. Faceva il melodrammatico, ma in fondo non lo aveva ridotto così male. E poi non era mica colpa sua se lui era rimasto lì a farsi pestare.
    Si chinò verso il proprio borsone della palestra, andando a recuperare la borraccia per bere qualche sorso d'acqua. Non era molto stanca, a dire il vero. Anzi, avrebbe voluto ricominciare, ma probabilmente sarebbe finita a prendere a pugni il sacco mentre Zachary tornava in spogliatoio a leccarsi le ferite. Be', perlomeno il sacco subiva senza lamentarsi.
    «Dai, ti vedo ancora in forma. Facciamo lotta libera. Se vinci ti offro la cena.»
    «No.»
    «Se vinco io mi offri solo un caffé.»
    «Possiamo fare che ti offro il caffé e basta?»
    «Che palle.»
    Testarda come pochi Vega, in grado di insistere fino allo sfinimento. In fondo era così che era diventata così brava nel suo lavoro. Ed era sempre così che era sempre andata avanti. Chiedere con gentilezza non era minimamente nelle sue corde.
    Iniziò a sbuffare, sedendosi semplicemente per terra accanto al ring, piegandosi in avanti per far toccare mani e piedi e limitandosi a fare stetching. Zachary uscì dal ring, finalmente, iniziando anche lui a stiracchiare la schiena e a cercando di riprendersi almeno un po'. Non aveva alcuna intenzione di ripetere quel supplizio, tuttavia.
    «Se trovi qualcun altro, vi posso arbitrare.»
    «Certo. Perché le persone crescono sugli alberi.»
    Ed il resto andò da sé.
     
    .
0 replies since 26/8/2021, 00:11   32 views
  Share  
.
Top
Top