Nothing is really work unless you would rather be doing something else

Debbie & Celine

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  1. Eris`
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    Quando lavorava perdeva letteralmente la cognizione del tempo e assieme ad esso, per poco non dimenticava di dissetarsi! Aveva comprato un thermos dalla capacità di 2litri, ma non era servito ad invogliarla a bere di più, come non l'aveva aiutata il post it che vi ci aveva appiccicato, scrivendo a caratteri cubitali "BEVI!". E non è che non l'avesse visto o che le fosse sfuggito, è che continuava a rimandare e a bere a piccoli sorsi, mentre ragionava al computer, digitava le sue analisi, controllava i suoi documenti, andava da una stanza all'altra e rispondeva alle mail di lavoro che le arrivavano. Era così indaffarata che non si accorse neppure che era appena giunta l'ora di pranzo, o forse si convinceva che certe cose non le avrebbe potute rimandare a dopo...fortuna che Deborah entrò nel suo studio, distogliendola dai suoi doveri. Le chiese se volesse farle compagnia alla mensa e mettere qualcosa nello stomaco. Fu in quel momento che Celine si vergognò come una ladra di se stessa, perché lei il languorino neppure lo aveva percepito e ora che le faceva pensare al cibo, aveva una certa fame anche lei. Non aveva neppure fatto merenda, affianco al thermos c'era ancora una ciotola colma di frutta già sbucciata e tagliata con minuzia da lei, quella mattina, come vano tentativo di ricordarsi un'altra cosa fondamentale. Si passò una mano sulla fronte e sorrise in maniera impacciata «volentieri, in effetti ho dimenticato di fare merenda e dire che ce l'avevo d'avanti agli occhi!»
    Fece una smorfia indispettita mentre indicava il contenitore chiuso ermeticamente. Sua madre era uguale, forse era anche per questo se le due non mettevano su un grammo. Si alzò dalla sedia dopo aver spento il pc e aver sistemato le carte al sicuro nel cassetto che chiudeva a chiave. Non è che non si fidasse dei suoi colleghi, ma la sicurezza non era mai troppa. Appena finì le si avvicinò e iniziarono a camminare verso la mensa.
    «E comunque mi hai conquistata quando hai parlato di crostata! Spero sia alle mele. Le mele stanno bene su tutto.» Le mele erano il suo frutto preferito, ma tra tutte amava quelle a buccia rossa, con polpa rossa e dal gusto semplicemente eccellente. Erano il suo spuntino preferito, qualcuno le aveva dato della noiosa, perché di solito era molto schematica su queste cose, ma le abitudini erano dure a morire. «Un ladro felino?» era piena di entusiasmo mentre lo disse, tanto che scoppiò a ridere. «Almeno era adorabile? Dovrebbero farne una testata in tutte le case giornalistiche di Besaid e del mondo. Farebbe sorridere la gente! Io lo comprerei subito un giornale che parla di gattini e dei loro furti. Sicuramente più interessante degli psicopatici che girano ultimamente. Il mio computer è pieno di cartelle da sistemare, ho gli archivi pieni e-mail che continuano ad arrivare. La mia mente è diventata un tutt'uno con il pc...non credo che riuscirò a staccare, ma almeno mi hai salvato dall'impazzire. A me è capitato un caso parecchio strano...credo che abbiano occultato le prove, come se avessero previsto il nostro arrivo. Per ora non dirò niente fin quando non ne saprò di più.»
    In certi momenti diventava davvero logorroica, Debby le aveva dato pane per i suoi denti e soprattutto una piccola pausa da tutti i pensieri che la preoccupavano al momento. Da quando si era lasciata, il suo lavoro era diventato la sua priorità, tutto ciò che aveva...sapeva bene che per molti era così, che il vizio di rifugiarsi nei propri doveri era troppo per rinunciarvi con facilità. Lei non aveva nessuno a parte sua mamma e qualche amico che però vedeva sporadicamente. La maggior parte si erano tutti sposati, avevano figli e quindi meno tempo da dedicarle. All'inizio neppure ci faceva caso, ma quando aveva dovuto lasciare andare via la sua relazione, improvvisamente si era accorta di come il mondo fosse andato avanti mentre lei era concentrata su altro e sapeva bene che sarebbe successo nuovamente, e in tutta onestà proprio non voleva ritrovarsi ad occuparsi soltanto del suo lavoro. Aveva bisogno di riprendere contatto anche con la sua realtà, uscire con qualcuno e ritagliarsi più spesso degli spazi per sé. Per ora le mancava il coraggio, le serviva quell'incentivo in più per riprendere a "funzionare" correttamente. Anche se non voleva ammetterlo, nonostante fossero passati degli anni da quella relazione, le faceva ancora molto male.
    Portò una mano sotto il mento, pensando a cosa avrebbe potuto prendere a mensa. Guardò la locandina affissa alla parete prima di entrare, e dove era comunicato il menù del giorno. «Credo che mangerò una bruschetta e del salmone affumicato, e tu? Hai trovato qualcosa che ti piace?»
    Iniziarono a prendere il vassoio e a fare la fila. Afferrò anche delle mele, le sue le avrebbe mangiate più tardi. «Certo che sì! Sono libera oggi, domani e persino questo weekend. Ultimamente non esco molto se non per lavorare. Dovrei darci un taglio, ma è più forte di me.»
    Si misero a sedere in uno dei tavoli liberi, avrebbe continuato il discorso lì. Aveva persino preso un bicchiere di vino, non era il massimo, ma al vino non si poteva dire davvero di no. E lei lo adorava e non lo aveva mai nascosto, ma cercava di non esagerare quando era in centrale, a meno che non vi fosse una festa e allora lì si sbizzarriva come meglio poteva. «Le mie amiche sono tutte impegnate. Arrivate ai trenta, hanno tutte almeno un figlio... è così stressante, non trovi?»
    Non si vergognava di esprimere la sua a riguardo...e poi non stava dicendo niente di male. «Intendo che è stressante quando hanno dei figli e la vita sociale improvvisamente finisce. Forse parlo così perché io figli non ne ho avuti...a dire il vero, non ho pensato neppure a trovare un altro uomo, dopo il mio ultimo ragazzo. Ha lasciato Besaid per sempre e ci sono rimasta talmente male che non ne ho voluto sapere. Non so se sono pronta per rimettermi in gareggiata. Tu stai vedendo qualcuno Deb? Scommetto che la tua vita privata è più interessante della mia, racconta! »
    Quando parlava di lui lo faceva sempre con quel filo di malinconia che tanto l'attanagliava...fortunatamente non aveva voglia di annoiare Debby con un racconto strappalacrime; quindi, aveva spostato l'argomento su di lei mentre iniziava a mangiare. E poi era sinceramente curiosa di ciò, non glielo aveva mai domandato e adesso aveva avuto l'occasione per farlo.

    Edited by Eris` - 19/12/2022, 11:18
     
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