Nothing is really work unless you would rather be doing something else

Debbie & Celine

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  1. Eris`
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    Quelle erano esattamente il tipo di conversazioni che aiutavano Celine a mantenere il buon umore, in giornate in cui il lavoro la incupiva a causa dei casi che spesso si ritrovava a inseguire e a dover risolvere, spesso non proprio al lieto fine come per il gattino che aveva menzionato Deborah con un sorriso affabile e un entusiasmo contagioso. Celine mimò un'espressione di sorpresa, portando in maniera molto teatrale la mano destra sul petto, nel punto in cui pulsava il suo cuore. «In carcere...io?» sbatté le palpebre più volte, mantenendo il gioco. «Sarà meglio che io ritorni sulla retta via. Senza di te, mia cara Deb, non lo avrei mai capito! Ho un debito.»
    Celine non era la collega musona, le piaceva stare allo scherzo e ci stava ben volentieri.
    Per quanto riguardava quello che seguì quella conversazione, non si sorprese che Deb preferisse quella con i mirtilli. Anche lei aveva un debole per quel tipo di frutta, l'unica che non le andava giù era quella esotica, in particolar modo odiava profondamente il gusto e l'odore del mango. «Per questa volta sarò io a non metterti in gattabuia.» commentò lei annuendo «I mirtilli stanno bene su tutto, panna, cioccolato...cavolo che fame che mi sta venendo!» si lamentò poco dopo, toccandosi la pancia che iniziava a brontolare e la cosa la fece scoppiare a ridere. «Oh, adesso ti svegli tu?» disse al suo stomaco, che per tutto quel tempo, le aveva fatto dimenticare di mettere qualcosa tra i denti, nonostante ogni volta le tentasse tutte per ricordarsene e non restare come sempre assorbita dal lavoro. Una pausa ogni tanto era necessaria.
    Ascoltò intenerita la descrizione sul gatto. A lei gli animali piacevano davvero molto, aveva sempre sognato di prenderne uno, ma con il lavoro che conduceva e la reperibilità in ogni momento del giorno, aveva paura che il suo potesse essere un desiderio egoistico e che dunque non potesse offrire al povero animale le giuste attenzioni, quindi ogni volta che si trovava d'avanti ad un animale, aveva come il cuore spezzato da quel desiderio, ma non poteva farci nulla attualmente.
    «Sarebbe bellissimo poter recuperare un gatto e metterlo a curriculum!» scherzò anche lei, apprezzando comunque quella divertente proposta.

    «La Dolce Vita di Fellini è un classico, lo rivedrei volentieri.» pensò un momento se avesse degli impegni, ma fortunatamente era libera. «D'accordo, direi che è un orario perfetto e poi dritte al sushi che c'è di fronte. Ne ho sentito parlare davvero bene, ma non ho ancora avuto l'occasione di provarlo. So che ha aperto di recente e che sta ottenendo un discreto successo.»
    La persona accanto a lei si intromise nella conversazione, affermando che valesse davvero la pena di provare quel locale dove il sushi aveva un sapore eccezionale. Disse loro che avrebbero fatto un All you can eat quel giorno, e pertanto era una scusa in più per provarlo. Si sarebbe ingozzata di nigiri, maki, chirashi...poco ma sicuro.
    Ringraziò cortesemente il collega e dalla cuoca si fece mettere ciò che aveva scelto ma questa fece un'occhiataccia al suo piatto, trovandolo troppo "leggero" e le fece pressione per aggiungere qualcosa in più. Alla fine le mise una bella porzione di patate al forno e dell'orata impanata. Guardò il piatto con leggero imbarazzo e ringraziò come sempre la cuoca che aveva il vizio di propinarle sempre piatti deliziosi e abbondanti. Forse simpatizzava con Celine oppure la trovava troppo magra per i suoi gusti. Celine non immaginava neppure la risposta.
    Ascoltò quello che ebbe da dire Deb e provò una leggera invidia nel sapere che avesse un fratello e persino una nipotina. Se Celine non avesse avuto figli suoi, avrebbe tanto voluto dei nipoti suoi, ma purtroppo non aveva avuto fratelli, era rimasta figlia unica e quindi alla fine trattava i figli delle sue amiche come fossero dei nipoti acquisiti. I bambini le piacevano molto, ma era rimasta scottata e disillusa dalla sua precedente storia d'amore e ora come ora non immaginava affatto una famiglia. A dire il vero la sua visione si era limitata al presente, come se si fosse innescata una sorta di paura nel pensare al futuro. Era realizzata, aveva ottenuto dalla vita quello che non aveva avuto nella sua gioventù, un benestare che le avrebbe consentito di vivere davvero dignitosamente ma...le mancava qualcosa ed un po' questa mancanza la faceva sentire vuota dentro.
    E forse quella cosa, la fece empatizzare con il motivo per cui la sua collega aveva mollato una relazione durata mesi. Forse se si fosse presentato qualcuno alle porte del suo cuore, lei si sarebbe sentita in forte difficoltà. Aveva conquistato degli spazi che ora come ora le piacevano così e pensare di doverli condividere, le provocava una certa inquietudine.
    Le aveva detto che forse un giorno si sarebbe guardata indietro e che se ne sarebbe potuta pentire, ma al momento stava meglio così. «Credo che se lo hai fatto coscientemente, allora in futuro non te ne pentirai. Molto spesso il nostro intuito ci vede giusto. Magari avevi bisogno di questa relazione per capire che stai bene così. Non sempre è un male...forse un giorno qualcuno arriverà e sradicherà via tutte le tue convinzioni» esordì lei cercando di essere il più discreta possibile, non era esattamente il tipo a cui piaceva emettere sentenze senza prima conoscere bene una specifica situazione, né era interessata ad emettere un giudizio, semplicemente elaborava una nuova chiave di lettura a quello che le aveva detto Deb, cercando di non offenderla. . «Del resto, chi può dirlo se non il tempo?» concluse quel discorso accennandole un sorriso affabile, riprendendo a mangiare il suo pranzo con calma per potersi godere i sapori. Anche se aveva fame, le piaceva gustarsi lentamente gli alimenti. Avevano ancora un mucchio di tempo e aveva intenzione di digerire bene prima di tornare a svolgere le sue mansioni.
    «Una festa sulla spiaggia?» ecco che Celine si sentiva fuori dal mondo. Con il suo ex frequentava molto quel genere di posti, aveva stretto un mucchio di amicizie e in tanti la conoscevano in città. Da quando lui se n'era andato dalla sua vita, qualcosa si era affievolito e lei aveva smesso di fare tutte quelle cose che un tempo erano la normalità. «Ti confesso che è da un sacco che non partecipo a questi eventi. Sono un po' arrugginita, ma perché no? Farebbe bene anche a me conoscere persone nuove e divertirmi un po'.»
    Aveva apprezzato quelle proposte, si era accorta di come fosse statica la sua vita nell'ultimo periodo e di quanto fosse importante dedicarsi anche ad altro che non fosse il lavoro o quel genere di cose che facevano parte della propria comfort-zone. Ora che ci pensava, non viaggiava neppure da un po' e forse era arrivata l'ora di scegliere una meta per un weekend. Deborah aveva ragione: bisognava anche crearle le situazioni, non rimanere impassibili mentre il mondo andava avanti. Il tempo correva e non aspettava nessuno. «Conosci qualcuno a questa festa?» domandò con curiosità, mentre addentava una patatina ancora calda. «Sarebbe sorprendente se incontrassi qualcuno che frequentavo tempo fa. Ci sono alcune persone che non so neppure che fine abbiano fatto e io non sono il tipo da curiosare nei social. Ho un account instagram ma non lo uso quasi mai, mentre il mio facebook è morto da secoli! Whatsapp è l'unico che mi piace usare, soprattutto la sera, prima di dedicarmi a qualche nuova opera di Stephen King. A proposito, tu leggi?»
    Celine amava leggere, aveva recentemente acquistato una bella libreria in legno massello che aveva inserito nel suo studio. Era stato per lei un hobby intramontabile, quel rifugio dalla vita quotidiana che le faceva provare numerose emozioni. Le piacevano i gialli, i romanzi classici e psicologici, i saggi e aveva numerosi manuali dedicati alla tipologia del suo lavoro e degli studi che aveva fatto per arrivare dov'era ora. Anche in questo momento, lei non aveva smesso di studiare. Stava eseguendo un master, perché le piaceva essere sempre sul pezzo. «Forse non lo avresti mai detto, ma sono un vero topo da biblioteca. Di recente ho comprato una libreria dove tengo tutti i miei gioiellini!» prese il cellulare e le mostrò la foto di quel pezzo d'antiquariato che aveva acquistato facendo un ottimo affare dall'antiquario. A Celine piaceva molto un arrendamento tra il classico e il moderno. La sua casa era tutta così e rispecchiava molto la sua personalità.

    Edited by Eris` - 19/12/2022, 11:19
     
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4 replies since 10/9/2022, 17:58   172 views
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