Chess Games

Athena x Naavke

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  1. Annie`
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    The Fourteenth of the Hill.

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    Athena Astra Drakos
    ❝39 y.o. , paladin of Justice, chained bird.
    You should see me in a crown.
    Per Aspera Ad Astrasheet

    Dall'alto del suo metro e ottanta, il curatore Evjen si presentò in tutta la sua elegante prestanza in cerca di compagnia ed un po' di sana conversazione.
    Athena aveva già incrociato più volte il suo cammino durante la propria permanenza nella città norvegese e, sino ad ora, Evjen era forse stato l'individuo che più le aveva ricordato quell'opulento ambiente d'oro e privilegio che aveva vissuto sulla propria pelle anni prima, quando ancora abitava in Europa.
    Oramai Athena aveva acquisito un buon posto nell'alta società besaidiana e, con esso, erano giunte anche le prevedibili scintille che coloravano quegli ambienti: segreti ben nascosti, maschere fintamente meravigliose di buone maniere, sentimenti irretiti con forza in pubblico e selvaggi in privato.
    La giudice conosceva bene quel genere di dualità e ne aveva assorbito così tanto l'essenza da non riuscire più a distingerla dalla propria.
    Era quel genere di strano comportamento che avevano tutti i nobili moderni, attenti ad ogni gesto, parola o cuore esibito troppo in fretta, intrappolati nelle loro insensate ma ancora tristemente attuali catene di classismo e bizzarrie.
    Così la giudice accettò solenne che qualsiasi cosa fosse stata detta quel giorno fra lei ed il Curatore Evjen non sarebbe stata sincera, aperta e certamente completa nel suo essere.
    «Si accomodi» accennò dunque Athena, riponendo definitivamente il proprio taccuino in borsa con discrezione.
    Lo ascoltò dunque parlare di arte, ritrovandolo perfettamente nel suo elemento, così come della sua splendida moglie Cassandra che ricordava benissimo, esempio di grazia quasi immortale.
    Non aveva idea se il rapporto idilliaco che sembravano esibire durante gli eventi fosse vero, tuttavia in quelle sporadiche conversazioni avvenute fra lei e la signora Gentileschi, la giudice aveva carpito un'estrema brillantezza da parte di lei, indubbiamente superiore a quella del marito sempre impeccabile in ogni occasione.
    «Ricordo bene la signora Gentileschi» ammise Athena, tradendo vagamente il suo accento greco.
    Schioccò calma la lingua contro il palato, pensosa, mentre ascoltava la voce vellutata del suo distinto interlocutore.
    Era pacato, calmo come l'acqua d'un lago profondo.
    Altrettanto pericoloso ed inquietante, specialmente a scorgervi nei suoi abissi.
    Di rado Athena aveva percepito consistenti sentori su qualcuno: non si fidava mai delle sue prime impressioni, tantomeno di ogni valutazione di pancia che avesse potuto fare in vita sua.
    Non che fosse stata mai stata clamorosamente smentita, tutt'altro, quanto più ammetteva d'essere altera persino nei confronti del suo stesso istinto.
    Era solita ascoltarne le vaghe eco solamente quando si trattava di lavoro e, anche allora, serbava costanti riserve d'ogni tipo.
    A guardare il Curatore Evjen, però, era come se fosse capace d'intravedere una specie di tormento, distorsione, strana oscurità che l'aveva sempre invitata alla cautela ed a tenere le proprie carte strette al petto.
    Possibile che fosse stata solo un'insensata scintilla. Dopotutto era un uomo a lei sconosciuto e la cui patina aurea non la convinceva del tutto, tuttavia sancì fra sé di comportarsi esattamente come un leone intento ad infrangere il territorio di un altro.
    «Non credo d'avere un dipinto prediletto. Li ammiro in misura eguale sino a che non trovo quello che concilia più i miei pensieri al momento, come può notare» disse, indicando col mento il bel paesaggio norvegese ritratto dinanzi a sé in una tela dalle dimensioni colossali.
    Si riscoprì fiera del fatto che la sua scelta attuale fosse stata piuttosto indefinita, stringendo il mistero dei propri pensieri a sé.
    L'arte di Artemisia Gentileschi era d'una meraviglia tale da togliere il respiro e, come immortale pittrice e grande donna, Athena non ritenne opportuno ancora esprimere un giudizio in merito alla forza femminile con Naavke, ben sicura ch'egli avesse già sperimentato quella tenacia nel suo stesso nucleo familiare.
    D'altro canto, la giudice non volle manifestare ancora una volta la propria parzialità in questo o quell'argomento, preferendo sondare il suo terreno per primo.
    Aveva visto il Curatore Evjen in splendidi gala, serate di beneficenza, esposizioni temporanee ma mai si sarebbe potuto dire un uomo aperto. Era espansivo, carismatico, prestigioso ed elegante ma, proprio come Athena, non esattamente una creatura propensa a rischiarare il mondo con le proprie intenzioni e sentimenti.
    Le dava l'impressione d'essere un campione di qualcosa o qualcuno, tuttavia non seppe codificare chi o cosa.
    Il che la preoccupava marginalmente.
    «Suppongo sia una questione di momentanea utilità» spiegò dunque Athena, da sempre appassionata di cultura ed arte ma da sempre distaccata da una dimensione più intima riguardo quest'ultima.
    «In generale preferisco le sculture come mezzo espressivo» soggiunse dopo un momento di pausa, come a voler giustificare la presenza di una qualche predilezione più emotiva da parte sua.
    «Non bevo ma ne sarei lieta» accettò cortesemente la donna infine, alzandosi in un fruscio di costosissimi abiti. Infilò nuovamente il cappotto mentre i suoi gentili passi echeggiavano delicati nel museo quasi deserto.
    Thyelas, se siamo fuori sei con me comunicò telepaticamente la giudice al suo grifone, ferma come un'elegante statua all'ingresso est del museo, meno trafficato di quello principale.
    «Se possibile le chiederei la cortesia di uscire con discrezione. La recente scarcerazione del Signor Petersen, come sono sicura deve aver letto già nei giornali, ha prodotto una quantità fastidiosa di reporters sin troppo ingordi di notizie e dichiarazioni» si raccomandò gentilmente Athena, immobile in attesa di Naavke per proseguire nei loro impegni mattutini di reciproca compagnia.
    Sarebbe potuta essere un'occasione per sondare con cautela i suoi interessi e mire attuali, possibilmente per dissipare quella nebbia oscura che sembrava non abbandonarlo mai, predatore in quel mondo perfettamente maturo per lui.
     
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4 replies since 28/1/2023, 17:21   116 views
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