Quest V : Sykdom Apocalypse

Quest nr. 5 | Besaid

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  1. Annie`
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    The Fourteenth of the Hill.

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    Athena Astra Drakos
    ❝39 y.o. , paladin of Justice, chained bird.
    I am no mother. I am no bride. I am king.
    Per Aspera Ad Astrasheet


    Qualcosa si stava muovendo.
    Serpeggiava nelle ombre dense e sinistre della città, vibrava nel timore stagnante dei suoi abitanti e infettava ogni ferita già aperta fra i palazzi e le strade silenziose.
    Non visto, bussava nella mente della giudice, serrava le proprie lunghe dita spettrali su di lei che tentava di evitarne il richiamo.
    Chiusa nel confortevole silenzio marziale d'una delle auto blindate della polizia, Athena Drakos era intenta a firmare un mandato di perquisizione ed esaminarne un secondo.
    Quella sera aveva avuto un presentimento. Le stava ribollendo nel cuore da qualche giorno, in realtà, e le aveva lasciato uno strano amaro sulla lingua, un qualcosa di sospeso che non era riuscita a decifrare ed ingoiare veramente.
    Di rado Athena soleva fidarsi di quel genere di segnali, ancor meno quando questi scaturivano da sensazioni impulsive come quella che le era scattata scintillante, nel petto, qualche giorno prima.
    Guardò oltre il finestrino oscurato, leggendo lingue rosse ed arancio d'un tramonto sanguigno incombente. Le vedeva desaturate, scure oltre il vetro eppure barlumi della loro reale vividezza la raggiunsero.
    Gli occhi cerulei scrutarono oltre, in un futuro per lei inaccessibile mentre una punta di tensione si faceva strada in lei, annodandole lo stomaco già serrato.
    Vide possibili scenari, percorsi potenziali, rami e rami di scelte che i suoi avrebbero potuto compiere.
    Era stato sempre così in missione anni prima. Imbracciava stretto il suo fucile d'assalto e, con esso, la responsabilità e la protezione delle vite d'altri uomini e donne sotto di sé.
    Si rese conto, immobile e sempre più tesa nei suoi pensieri, di star percorrendo un sottile, pericoloso sentiero. In bilico, smarrita fra presente e passato, Athena percepì d'essere spinta da una mano invisibile oltre quella che era stata la soglia dello stress post-traumatico che l'aveva accompagnata a seguire la sua carriera militare.
    Ferma e respira. Sei al sicuro. inspirò dal naso ed espirò dalle labbra, accavallando le gambe coperte da un paio di pantaloni scuri.
    La foresta si stava aprendo, diradandosi pian piano a favore d'un terreno diverso ove cervi e lepri non s'avviavano mai.
    Firmò il secondo mandato e porse entrambi i documenti all'ufficiale dinanzi a lei.
    «Entrambi di perquisizione» esalò dunque mentre il luogotenente dinanzi a lei, alla guida, la ringraziava allegro. Athena lo vide poi continuare un discorso serissimo in merito ai migliori panini da portarsi dietro durante una notte di sorveglianza.
    «Dai, Freya! Non osare –– » cominciò a dire, permissivo, mentre la donna al suo fianco, in borghese, rideva spensierata.
    «Dillo a mia moglie!» lo rimbrottò lei. «Continuo a dire che i suoi panini al tonno sono imbattibili» asserì serissima, incrociando le braccia sotto al seno.
    «Dio Santo, puzzano come la morte!» protestò lamentoso il luogotenente, cambiando marcia all'auto mentre la spiaggia cominciava ad essere in vista.

    Era solo una festa.
    Fuorilegge, clandestina ed un po' stupida nella sua essenza incosciente ma pur sempre solo una festa.
    Una volta arrivata e distribuiti i vari agenti sotto copertura nel territorio per capire chi fosse l'organizzatore di tutta quella messinscena, Athena ebbe modo di tranquillizzare se stessa ed il suo animo stranamente sospettoso, teso.
    Vestita con un dolcevita nero aderentissimo ed i lunghi capelli bruni intrecciati, si perse fra la folla che si allungava su una lingua aurea di terreno. Aveva con sé i propri ricami chiusi in uno zaino elegante appeso ad una spalla. Thyelas, nascosta con accuratezza predatrice fra i cespugli limitrofi la spiaggia, osservava con la stessa progressiva quiete della sua creatrice.
    Grandi fuochi erano stati accesi, alcuni avventori erano vestiti a rievocare tempi antichi e narravano di storie immortali, della grandezza di Odino, le forze misteriose di Loki e di strane creature. Orgogliosa delle sue origini greche, Athena cominciò a rintracciare parallelismi e differenze, vagamente intrattenuta da quel gioco d'ascolto.
    Infilò una mano in tasca ed iniziò a passeggiare.
    Vide volti più o meno conosciuti alla polizia, persone che lei stessa aveva contribuito a chiudere in prigione anni prima, ragazzi dall'aria ribelle, nessuno però le diede l'idea d'essere l'organizzatore od organizzatrice dell'evento.
    Gli stivali affondarono nella sabbia mentre gli occhi glauchi continuavano la loro meticolosa ispezione, rintracciando alcune inaspettate creature di spicco cittadino a quel ritrovo. Memore dell'esito del primo ritrovo di quelle menti all'Università di Besaid, Athena preferì tenersi le proprie carte strette al petto e non impegnarsi con alcuna di loro.
    Vide il signor Berg, forse con l'intento di documentare il succoso evento clandestino per la propria testata; la professoressa Greseth che fece presagire alla giudice nulla di buono, dubitando fortemente ch'ella fosse venuta in spiaggia solo per bersi un bicchiere di birra davanti ad un falò; il curatore Evjen, che forse più stupì Athena per la sua presenza in un luogo così differente da quelle che credeva essere le sue predilezioni.
    Vestito di tutto punto, d'eleganza esemplare, era intento a scambiare una sorta di concitata, tesa conversazione con... Petersen?
    Athena schiuse le labbra in segno di sorpresa, colpita da quel connubio del tutto improbabile. Si domandò cosa li avesse portati ad interagire ancor più poichè, di primo acchito, non le sembrarono affatto sconosciuti.
    Esalò un respiro, domandandosi quali forze fossero realmente in moto quella notte e, di nuovo, il presentimento le serpeggiò attorno al collo, drizzandole i capelli sulla nuca.
    Volse quindi lo guardo alla battigia, riconoscendo la figura longilinea ed aurea del professor Jonah Losnedahl, tanto interessato a Thyelas la prima volta che l'aveva incontrato nei boschi, durante una battuta di falconeria.
    Il suo carattere sincero e curioso non affaticarono la giudice nel collegare la sua presenza durante quell'incontro.
    Fece dunque alcuni passi in avanti dalla sponda est della spiaggia e proseguì evitando i falò.
    Annusò birra, fuoco, salsedine e foresta in lontananza.
    Ascoltò risate, frammenti d'insignificanti conversazioni e, poco dopo, un ruggito.
    Alzò gli occhi al cielo, domandandosi perchè non ci avesse pensato prima.
    Ovviamente Ares era lì, spinto da chissà quale delle sue conoscenze discutibili. Lo trovò intento a litigare con chissà chi, trascinandosi dietro una serie di occhi curiosi ed altri ch'erano intenti a scommettere su chi l'avrebbe spuntata.
    Dopo la loro cena al Delaunay le cose si erano complicate, proprio come Athena non si sarebbe assolutamente voluta auspicare.
    Era assurdo, per lei, quanto fosse sempre eccezionalmente brava a gestire qualsiasi genere di situazione tralasciando quelle sentimentali. La matassa si era annodata, aggiungendo a quella nostalgica amicizia una sorta di imprevista complicità, una notte di sesso completamente evitabile che l'aveva lasciata confusa, lieta, dubbiosa e preda di sentimenti scorti solo da lontano in passato.
    Spaventata, rapita da ricordi quasi inopportuni nella loro strana e calda positività, era fuggita.
    Risultato di quell'equazione era stato un reciproco silenzio radio asciutto e scomodo.
    Athena era proprio sul punto di andare a parlargli, tagliare la testa al toro una volta per tutte approfittando del momento quando delle figure emersero dalla folla capeggiate da un uomo incappucciato.
    Silenzio regnò quand'egli parlò, proclamandosi Re d'un ordine illusorio che la giudice non aveva previsto. Confusa, Athena si fermò nella propria avanzata ad alcuni metri da Ares, adesso catturata da una sensazione d'allarme che non le piaceva per niente.
    La folla si zittì, le storie cessarono e persino il fuoco od il mare le parvero immobili.
    Il presentimento cominciò ad asfissiarla, stringendole le proprie spire attorno al collo.
    Athena fece un passo avanti, tesa, pronta a far segno ai suoi colleghi in borghese di muoversi, quando l'uomo alzò la mano.
    Il dolore che sentì quando il legame con Thyelas fu reciso la lasciò senza fiato. Lancinante, la privò della capacità di avanzare o pensare. Si portò istintivamente la mano sul cuore come se una freccia l'avesse trafitta e, per un momento, sentì distintamente il panico d'una morte imminente sbranarla.
    Non seppe per quale forza riuscì a restare in piedi, fuori di sé dal dolore per alcuni istanti che le parvero secoli.
    Gli occhi le si riempirono d'istintive lacrime e le parole dell'uomo smisero di arrivarle alle orecchie, il suo blaterare lontano come una eco del passato.
    «Ti unirai alla causa?» carismatico, l'uomo cominciò a spargere semi di terrore, persuasione, follia fra la gente alla festa.
    Athena sentì le lacrime rigarle le guance mentre osservava febbrile alcune persone tentare di scappare, invano.
    «Ti unirai alla causa?» una rabbia feroce l'investì mentre riprendeva possesso delle proprie facoltà dopo il legame reciso con Thyelas, il petto che ancora la feriva ad ogni respiro.
    «Ti unirai alla causa?» il suo sguardo glauco si volse ai volti conosciuti che confusi e basiti riconobbe fra la folla. Sostò su Ares e, dopo un breve accenno, quanto più fiera possibile, la giudice cercò di ricomporsi il necessario da sembrare forte, solida nonostante il colpo appena subito.
    Vendicativa come suo padre, Athena avrebbe atteso sino al momento opportuno per annientare quell'uomo con ogni fibra di sé e con una crudeltà ch'egli si sarebbe ricordato per sempre.
    L'odore di carne bruciata le riempì le narici, riportandola sul campo di battaglia. Imbracciava stretto il suo fucile d'assalto e, con esso, la responsabilità e la protezione delle vite d'altri uomini e donne sotto di sé.
    «No» replicò Athena, dura come roccia, lo sguardo brillante come fuoco.

    Edited by Annie` - 4/6/2023, 03:43
     
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