I'm sorry I'm the one you love
No one will ever love me like you again
So, when you leave me, I should die
I deserve it, don't I?
Con un faticosissimo tentativo di riprendere fiato, Vilhelm si risvegliò per l'ennesima volta durante quella notte che sembrava eterna. Non era certo di quanto fosse distante nel tempo e nello spazio da casa sua ma non avvertiva nessun campanello d'allarme: tutto era calmo attorno a sé e regnava il silenzio, senza più nessuna discordante marcia di morte ad accompagnare la voce altisonante di un santone sconosciuto. Perfino la sua testa era stata svuotata da ogni preoccupazione, come se qualcuno fosse stato in grado di spaccargli il cranio in due per far scivolare via la melma tirando via un tappo.