The woods are lovely, dark and deep. But I have promises to keep, and miles to go before I sleep.

Adam x Liv

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    Grazie Hjørdis. Faremo come hai detto. Mentre Ivar e Fae osservavano con apprensione la dottoressa Pettersen e Adam, lui si voltò appena e sollevò un pollice in segno di "okay" per tranquillizzarli. Da qualche giorno la loro amata volpina stava soffrendo per un fastidioso raffreddore, e questa condizione non sfuggì all'occhio attento del guardiacaccia che la ospitava in casa sua. Qualche giorno prima aveva notato che la cagnolina aveva iniziato a dormire molto più del solito, a non mangiare tanto, ed a mostrare anche dei sintomi abbastanza indicativi come starnuti, occhi lucidi, tossetta e naso chiuso. Non appena Adam si accorse di questi cambiamenti nella salute della volpina, si affrettò a chiamare Ivar e Fae, e a rivolgersi alla dottoressa Pettersen, con cui manteneva un rapporto piuttosto stretto; la sua consulenza era spesso necessaria nel lavoro del giovane, che talvolta le riportava degli animali che aveva ritrovato nel bosco in condizioni dubbie. Inoltre, la veterinaria periodicamente si occupava di controllare proprio Adam stesso, nel momento in cui era trasformato, dandogli indicazioni su come prendersi cura di sé anche in forma animale. Non erano molte le persone che conoscevano la particolarità del ragazzo, eppure era fondamentale che la dottoressa lo sapesse in modo da intervenire, nel caso in cui ci fossero stati problemi. Ricordatevi, anche voi due: il vapore caldo le fa bene, deve bere molta acqua ed ingerire fluidi (una zuppa andrà benissimo), fatela riposare e datele i rimedi a base di erbe che ho raccomandato ad Adam. Alle parole di Hjørdis, Ivar annuì con decisione, mentre Fae ebbe cura di appuntarsi sul cellulare tutto ciò che le era stato indicato. Grazie, come sempre. Rispose Adam, sfilando il portafogli dalla tasca posteriore dei jeans, al che la dottoressa lo fermò. Non serve caro, non ti preoccupare. Portando le iridi scure sul volto della veterinaria, il ragazzo sorrise appena, ringraziando così la donna e prendendo in braccio la cagnolina, ora addormentata. I tre allora uscirono dallo studio della Pettersen e si fermarono appena messo piede sul sentiero alle porte della foresta. Ora la riporto a casa, farò come dice Hjørdis e vi farò sapere, non vi preoccupate. Rassicurando Ivar e Fae, Adam strinse appena la volpina a sè e salutò i suoi amici, per poi salire in macchina e posizionare la cagnetta sul sedile di fianco a quello del guidatore, in modo tale da poterla monitorare. Dopo un tragitto ci circa una decina di minuti, il ragazzo parcheggiò il pick-up davanti a casa propria, per poi entrare e posare la piccoletta sul divano – il suo posto preferito. Riposa principessa, tanto torno presto. Si raccomandò il guardiacaccia, per poi avvicinarsi a Thunder, il suo grande maremmano bianco, sdraiato di fronte al camino spento. Pronto Thunder? Dobbiamo andare. Compiendo un leggero cenno con la testa per incoraggiare il cagnolone a seguirlo, Adam tirò la porta per aprirla e far sgusciare fuori il cane pastore, per poi uscire anch'egli e iniziare con il suo turno di lavoro.
    Nonostante il clima si stesse raffreddando, iniziando a portare con sè le tracce dell'inverno, quella mattinata era particolarmente calda, intiepidita dalla luce del sole che brillava alto nel cielo azzurrissimo. I passi cadenzati e pesanti di Adam rumoreggiavano tra le foglie, schiacciando quelle secche sotto le suole delle Timberland che indossava. Nonostante Fae ed Ivar gli stessero inondando il cellulare con messaggi sulla salute della volpina, il ragazzo non li lesse subito, premurandosi di terminare un primo giro all'interno del bosco prima di controllare e rassicurarli. Fermo vicino ad un dirupo alle pendici delle montagne che inanellavano Besaid, il guardaboschi si sedette su una roccia, seguito da Thunder, ed osservò il panorama sotto di sè; incredibile, come ogni faccenda umana sembrasse così insignificante e microscopica in confronto alla grandezza che la natura offriva ogni giorno in luoghi incontaminati come quello. Un lupo dal manto grigio scappò dal lato opposto ad Adam, guizzandogli alla coda dell'occhio, per poi guaire e scomparire tra gli anfratti rocciosi. Lui lo conosceva, era uno di quelli del branco in cui era stato accolto - nonostante tutto. Con un leggero sorriso sulle labbra, il giovane portò una mano ampia e calda ad accarezzare il pelo bianco del suo cane, per poi alzarsi. Dai andiamo, non abbiamo ancora finito. Affermò, per poi scendere a valle sino al cuore della foresta, esattamente dove il lago poco lontano si diramava in piccoli ruscelli - spesso affollati da animaletti in cerca di acqua. Una volta lì, Adam avvertì dei rumori poco comuni; non si trattava di scoiattoli o lepri, ma di qualche creatura più imponente. Con calma, il ragazzo si addentrò tra le fronde, ben consapevole di doversi comportare con prudenza, per evitare qualsiasi situazione spiacevole. Davanti ai suoi occhi si parò un meraviglioso cavallo dal manto nero e lucente e dalla muscolatura solida ed in salute. Ma guarda chi c'è. Fjord. Mormorò lui; quella magnifica creatura l'avrebbe riconosciuta anche tra mille: Fjord era l'inconfondibile cavallo di Liv, una ragazza che passeggiava spesso nel bosco. Adam ormai la conosceva abbastanza bene, così come tutti gli assidui frequentatori della selva. Era strano, tuttavia, che Fjord fosse lì da solo. Avvicinandosi con calma a lui, il ragazzo aggrottò appena le sopracciglia scure, deducendo che Liv fosse nei paraggi; sapeva che lei non legava mai il suo cavallo, esattamente come Adam faceva con Thunder. Il loro rapporto era troppo forte per limitare la libertà dell'altro in alcun modo. Allora, posando una mano sul garrese del cavallo, il guardiacaccia accarezzò con calma il manto di Fjord, che venne salutato anche dal maremmano che scodinzolava contento. Ciao Fjord.. Ma Liv? Domandò Adam, più a se stesso che al destriero, che in quel momento sollevò la testa dopo essersi abbeverato. Restando di fianco a quel maestoso animale, il guardiacaccia lo osservò per qualche attimo, affascinato. Fjord era una creatura fiera, indomita, che portava con sè un certo senso di regalità, un po' come fosse un principe nella foresta; al tempo stesso, aveva trovato un'umana a cui legarsi, e Liv era riuscita a costruire con lui un rapporto quasi simbiotico. Lanciando uno sguardo a Thunder, Adam sorrise appena, identificando le stesse tracce di quel tipo di amicizia con lui; lasciando una carezza sul collo di Fjord, il ragazzo si volse appena, per cercare eventualmente un contatto visivo con la presenza della ragazza, che scorse poco lontano. Sollevando un braccio ricoperto da una camicia a quadri rossa per farsi vedere, il guardiacaccia salutò Liv, mentre Thunder abbaiò un paio di volte, segnalandole la loro presenza.
     
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    Quel giorno aveva finito abbastanza presto di lavorare in palestra e finalmente, era stata sollevata dal compito di dover pulire le sale che usava per i corsi in quanto, dopo secoli di indecisioni, suo zio e sua madre avevano finalmente selezionato la Ditta specializzata di pulizie. Avendo fatto il turno di apertura, era consapevole di avere ancora metà mattinata libera prima di doversi dirigere all'Anthemis ad aiutare nonna Amarantha così, si era diretta verso casa a bordo della sua Vespa vintage, che Runa teneva prontamente in vita con sapienza e facilità. La sua migliore amica, era fortissima con i motori ed era ache grazie a lei, che poteva usare la sua Ducati da corsa non solo durante le gare, ma anche in versione Heda quando montava sulla carcassa di questa, una cover che Runa aveva prontamente studiato a misura per lei. Spesso Liv si chiedeva come sarebbe stata la sua vita adesso, se nel suo percorso non si fosse intromessa una figura così indispensabile. Dopo la separazione dai gemelli, Runa era diventata uno dei sue perni, dei suoi porti sicuri, la persona da poter cercare ad ogni ora del giorno e di cui potersi fidare, sempre. All'inizio non era stato facile fidarsi di lei, nonostante la chimica che fin da subito le aveva legate, grazie anche alle molte passioni che le univano, ma la paura di venire ferita e di legarsi nuovamente a qualcuno in modo fermo e profondo, la spaventava. Così aveva provato a non dare troppo peso alla sua persona, a rilegarla nel cerchio delle conoscenza, ma silenziosamente e delicatamente il loro rapporto era andato sempre più in profondo, fino a creare una ragnatela da cui era impossibile fuggire piuttosto, un luogo nel quale potersi rifugiare. Prese il cellulare in mano, mentre attendeva il verde del semaforo ed aveva preso a digitare un messaggio Sono stranamente riuscita ad uscire presto, vado nel bosco, mi chiami quando stacchi ed aveva premuto il pulsante invio, spendendo così il messaggio all'amica. Runa era una delle pochissime persone che aveva il privilegio - o la sfortuna - di conoscere l'identità segreta di Liv e quindi era anche consapevole, che quando Liv diceva di andare nel bosco, spesso spariva per delle ore perchè là, andava ad allenarsi o a liberare la sua mente e la sua anima. Lo yoga e la meditazione erano alcune delle tante pratiche che la giovane donna praticava, spesso le utilizzava per rilassarsi e per imparare a mantenere un bricioli di autocontrollo che altrimenti, era raro trovare nella sua persona. Liv infatti, non era famosa per essere un tipo pacato, piuttosto una che si scaldava facilmente ma con il passare del tempo, e sopratutto dovendo lavorare al pubblico, aveva imparato a controllarsi e quelle pratiche erano state fondamentali per lei. L'ex-militare che l'aveva allenata quando aveva deciso di intraprendere il percorso di paladina, glielo aveva detto, consapevole che troppo spesso la ragazza agiva con il cuore e con l'istinto, piuttosto che con la testa. Fossi stata in guerra, o ancor peggio nei corpi speciali, non saresti durata neanche due secondi le ripeteva sempre.
    Tornata a casa, aveva parcheggiato il suo mezzo fiammante nel garage prima di dirigersi a piedi verso la fattoria, poco fuori dal centro città, che le aveva permesso di tenere Fjord per un prezzo mensile esiguo. Liv non avrebbe mai pensato di acquistare un cavallo, finchè non si trovò ad osservare la scena di quell'imponente e stupendo frisone morello con il suo padrone. Cavallo dedito alla disciplina del dressage, Fjord aveva vinto molto premi ma dopo un infortunio alla zampa sinistra, il cavallo era diventato solo un peso per il padrone che aveva iniziato a trattarlo malissimo fino ad arrivare a chiedere informazioni al macello. Liv che si trovò difronte a quella concitata conversazione tra il padrone ed il suo boia, propose a questi ultimi uno scambio equo pagando il cavallo in cambio della sua vita. Da allora, la giovane si trovò costretta a trovare una casa per l'animale ingombrante che si rivelò fin da subito, devoto alla sua salvatrice. Creatura assolutamente affascinante ed intelligente, Fjord venne accettato da una famiglia di contadini che Liv conosceva in quanto fornitori di frutta e verdura fresca per l'Anthemis e per lui, decise di costruire una casetta in legno dove il cavallo poteva comodamente stare quando non voleva rimanere all'aria aperta. Loro si occupavano di tenere la stalla pulita, di non fargli mancare mai cibo e acqua e di fargli compagnia quando gli era possibile, Liv di canto suo cercava di passare tutti i giorni dal suo amico dal manto nero per fargli fare una passeggiata e una cavalcata. Fjord era fedele, sia a lei che ai suoi host, potevano tranquillamente lasciarlo camminare libero per i prati perchè mai si sarebbe allontanato da loro, tanto da sembrare quasi più un animale domestico che altro.
    Signora Holm, vado a fare una passeggiata con Fjord comunicò Liv, affacciandosi dalla finestra sul retro, avvisando della sua presenza e senza dover aggiungere altro, mise le briglie intorno al collo del cavallo che prontamente la salutò con un nitrito ed un semi-inchino, prima di girarsi per andare a prendere lui stesso le briglie che Liv avrebbe usato, consapevole che era l'unico oggetto che la sua padrone gli faceva mettere per andare in giro - quando era possibile. Liv infatti, preferiva cavalcare l'animale a crudo, senza doverlo bardare con oggetti che l'avrebbero reso più scomodo e anche meno a contatto con lei.
    Una volta arrivati nel bosco, Liv tolse quel poco che l'animale indossava così da poterlo lasciare libero a girovagare nel mezzo al verde, bevendo l'acqua nel laghetto fresco oppure, brulicando l'erba color smeraldo mentre lei, cercava di raggiungere la sua pace interiore spogliandosi di quei vestiti troppo ingombranti che l'inverno faceva indossare. Con delicatezza e attenzione lasciò cadere la scarpe sportive ai piedi di un albero, rimanendo con le sole calze e lasciando che anche il cappotto e la felpa blu tipo ciniglia, facessero la stessa fine, per poi sedersi a terra con le gambe incrociate e prendere un grosso respiro. Respira - inspira. La pace, tanto che passarono molti minati prima che Liv si accorse di non essere più sola, ma in compagnia. Quando praticava quella tecnica, era come se si proiettasse direttamente con la sua anima in un'altra dimensione, scordandosi del mondo intorno a lei fino a quando, una voce non troppo vicina risvegliò a tutti gli effetti i suoi sensi. Ciao Fjord.. Ma Liv? le ci volle qualche secondo prima di riconnettere la sua identità ed associare quel tono di voce al guardiacaccia e quando finalmente lo fece, non potè che sorridere ed alzarsi per dirigersi nella loro direzione. Thunder che sicuramente aveva già percepito il suo odore ed i suoi passi, iniziò ad abbaiare in tono di saluto, mentre Adam che adesso poteva vedere il suo profilo, alzò la mano scuotendola verso destra e sinistra. Un quadro di bellissimi ragazzi scherzò Liv avvicinandosi verso di loro, salutandoli a loro volta. Il maremmano, che si prese le coccole da parte della donna, iniziò a roteare su se stesso felice, mentre Fjod faceva andare il grosso naso alla ricerca della sua carota, che Liv era solita concedergli come premio per essere stato tranquillo. Ti va di dargliela? chiese ad Adam, porgendogli la carota. Sapeva che, come lei, anche lui aveva una sensibilità particolare nei confronti degli animali e gli piaceva condividere le sue amicizie con Fjord. Come state.. e tu?! Quanto sei bello? domandò, rivolgendosi poi nuovamente al grosso canone - dopo aver accarezzato anche Fjord - e riprendendo a fargli i complimenti che lui si lasciava fare compiaciuto.
     
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    Inspira - espira. Poteva sembrare un movimento scontato, così meccanico da diventare invisibile, eppure ogni volta che era nella natura, Adam sentiva il suo respiro espandersi ed echeggiargli nel corpo, dandogli vita e facendolo sentire perfettamente a suo agio. Gli alberi, le montagne, il mare, tutto era collegato con lui, e lui con loro. Se avesse pensato al fatto che sarebbe diventato guardiacaccia quando era un ragazzino, di sicuro non ci avrebbe creduto. Per quel poco che ricordava di lei, Adam aveva capito che sua madre avrebbe voluto una carriera diversa per lui, qualcosa di più... tangibile, agli occhi della comunità besaidiana. Poi, preso com’era degli eventi e dalle reazioni all'abbandono di suo padre, il ragazzo decise di entrare in polizia, e lì la sua carriera sembrava aver preso una direzione ben precisa. A giudicare da uel che Jude gli aveva raccontato, lui era una persona molto diversa allora: spericolato, tumultuoso, un po’ come un mare in tempesta, ed al tempo stesso devoto alla legge e alla causa che la polizia portava avanti nel gestire la città in nome della giustizia e dell’ordine. Eppure, il destino aveva in serbo altri piani per Adam, che prima di ritrovarsi a Besaid avrebbe dovuto perdersi in se stesso ed abbandonarla. Una delle cose che lui era sempre stato curioso di sapere era se avesse sempre avuto un legame particolare con la natura; non ricordando gran parte della sua vita, Adam delle volte poteva sentirsi perso in un passato che non aveva più, troppo frammentato e lontano per recuperarlo. Nonostante ciò, cercava sempre di rimettere quei timori in prospettiva, e di concentrarsi solo sulla sua storia da quando era tornato a Besaid, per vivere al meglio il suo presente. Del resto, erano accadute così tante cose, belle e brutte, dal suo arrivo, che alcune persone avrebbero faticato a credere che tutto fosse stato condensato in un'esistenza sola. Era, in un certo senso, un po' come se Adam avesse vissuto due vite: una, prima di andarsene da Besaid - che aveva lasciato volontariamente - attuando un virtuale suicidio della persona che era; poi una seconda, una rinascita, un ritorno legato a quella cittadina ed al suo territorio che non solo lo aveva richiamato, ma che gli aveva anche fornito una vita nuova, molteplice persino nelle sue forme.
    Proprio questo sdoppiamento, questo dividersi tra uomo ed animale, aveva dato ad Adam una prospettiva del tutto diversa sulla sua esistenza, ed aveva rafforzato ulteriormente il legame simbiotico che lui aveva con la natura ed i suoi abitanti. Era un po' come se ormai il suo corpo si fosse liberato da sensazioni ed impressioni superflue, tornando ad una sensibilità più attenta e primordiale. Adam non guardava il mondo solo con gli occhi di un essere umano, ed era proprio questo a renderlo così empatico, non solo nei confronti di altre creature, ma anche a ritmi che antropici non erano. Con il cambio delle stagioni e l'arrivo dell'inverno, anche quando non era trasformato, il ragazzo poteva avvertire il suo corpo reagire diversamente, seguendo il ciclo dell'anno naturale, umano e lupino, in uno strano mix che delle volte era difficile da gestire. Questo accadeva anche nei confronti degli animali con i quali Adam si approcciava, sia per lavoro che in una dimensione affettiva. C'erano dei momenti in cui comunicava perfettamente con loro, pur parlando linguaggi completamente diversi, ed altri in cui poteva immediatamente avvertire una certa tensione nell'aria. Per questo, respiro dopo respiro, Adam cercava di orientarsi in un mondo che era molto più ricco e complesso di ciò che si potesse credere. Non appena ebbe notato la presenza di Fjord, il guardiacaccia gli si avvicinò, senza volerlo turbare, ma chiedendosi comunque dove fosse Liv. Anche se il rapporto tra la ragazza ed il cavallo era meravigliosamente stretto, Adam sapeva che lei sarebbe stata nei paraggi mentre il suo amico camminava libero per la foresta. Nel momento in cui Thunder avvertì la presenza della donna, iniziò a lanciare un paio di suoni gravi e pacifici, semplicemente volti a far notare la nuova figura in avvicinamento, ora visibile anche agli occhi di Adam. Un quadro di bellissimi ragazzi Scherzo Liv, avvicinandosi dopo aver salutato con la mano. Il ragazzo restò vicino a Fjord e ridacchiò, abbassando appena la testa; non era mai stato bravo a gestire i complimenti. Loro due di sicuro! Commentò allora lui, accennando un saluto con la sua mano ampia verso Liv, per poi spostare mansueto lo sguardo sulla ragazza, che era intenta a coccolare Thunder, il quale si lasciò viziare un po'. Il maremmano non era sempre molto socievole, restando fiero per conto proprio la maggior parte delle volte. Tuttavia, non gli dispiaceva ricevere delle coccole, specialmente se si trattava di esseri umani che gli piacevano particolarmente come Liv. Fjord allora iniziò a muoversi, alla ricerca di una carotina da sgranocchiare. Ti va di dargliela? Domandò allora Liv, porgendo l'ortaggio ad Adam. Oh. Certo. Rispose lui con un leggero sorriso sulle labbra, prendendo la carota dalle mani più minute della ragazza per poi allungare il cibo verso il muso di Fjord, che lo mordicchiò di buon grado, facendola scomparire in pochi secondi. Lasciando una carezza sul garrese del cavallo ed abbandonandosi ancora qualche attimino ad ammirarne la bellezza, Adam sorrise appena, chiedendosi se Fjord si sarebbe ancora fidato di lui, se avesse saputo della sua altra natura, non sempre particolarmente amichevole nei confronti degli equini. Come state.. e tu?! Quanto sei bello? Spostando le iridi scure sulla figura di Liv, il giovane fece un passo indietro e sollevò appena le spalle, pacifico, mentre Thunder si avvicinava alla ragazza tutto soddisfatto per via le coccole. Tutto bene, stavamo andando in giro e abbiamo incrociato Fjord. Tu come stai, Liv? Domandò Adam, sinceramente interessato. Ormai era qualche mese che aveva notato la presenza assidua di Liv nel bosco, e da quel momento i due avevano iniziato a scambiare qualche parola di tanto in tanto. Da quel che aveva sentito la prima volta in cui aveva incontrato la ragazza, il guardiacaccia aveva avuto un'ottima impressione di lei. Era dinamica, schietta, e positiva. Inoltre, condivideva con lui la passione per la natura e gli animali, che era stata la causa del loro primo incontro. Fjord lo vedo bene, ha proprio una buona amica. Commentò poco dopo il ragazzo, gentilmente, complimentandosi con Liv per il rapporto che era riuscita ad instaurare con il suo cavallo, per poi adocchiare Thunder, che aveva iniziato a muoversi vicino Fjord. Dopodichè, il maremmano si spostò più all'interno del bosco a passo lento, un po' come se stesse continuando ad esplorarlo per conto proprio. Vi va di finire il giro con noi? Potremmo andare in spiaggia dopo. Domandò allora Adam, portando rilassato le mani in tasca, nel proporre alla ragazza ed a Fjord di unirsi a lui e Thunder nel finire il giro di ronda che il ragazzo doveva completare per lavoro. Di fatto, anche se si trattava di una professione particolarmente intensa dal punto di vista fisico, Adam era felice di poter svolgere le sue mansioni di guardiacaccia, passando più tempo possibile nelle zone naturali di Besaid, che ormai conosceva come le sue tasche. Data la compagnia degli animali e la presenza gradevole di Liv, non sarebbe stato male terminare il giro a valle e passare per la spiaggia; sarebbe stato piacevole per gli animali e rilassante per i ragazzi.
     
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    Liv Frida Berg | 28 anni | Autoriflessi

    Liv era un carattere solare e dinamico, quando conosceva una persona cercava sempre di dare confidenza, evitando così i difficili silenzi che alcune volte vedeva cadere nelle discussioni tra semi-sconosciuti. Era sempre stata così ed il viaggiare moltissimo, così come il dover lavorare in pubblico l'aveva aiutata a formare quel carattere già aperto. C'era da dire però, che era anche una persona estremamente riservata nella propria vita privata e nonostante quel dare confidenza, raramente raccontava a persone conosciute da poco aneddoti per lei importanti. Nel suo essere una persona estroversa, Liv poneva però sempre molta attenzione su come dava confidenza agli altri e cercava sempre, di essere delicata per come poteva... o almeno ci provava, salvo rare volte in cui troppo tardi, si accorgeva di aver dato aria alla sua bocca. La meditazione, la aiutava molto a controllare quel lato impulsivo del suo carattere, non solo nelle amicizie con gli altri ma anche, nel lavoro segreto che svolgeva. In realtà, spesso le era tornata utile sia in palestra che all'Anthemis, dove si era trovata faccia a faccia con clienti sgarbati e decisamente meritevoli di un pugno in mezzo agli occhi.
    Quando era piccola, il silenzio la spaventava un pò, era come se venisse inghiottita dalla malinconia perchè, non riusciva a gestire i pensieri positivi del suo cervello ed il silenzio, la portava a doversi interfacciare con quel lato di lei che cercava di tenere sopito. Quando andava a dormire, da piccola, si faceva sempre raccontare una storia oppure, si faceva mettere dai suoi genitori della musica rilassante così da evitare il totale silenzio che le creava questa sorta di inquietudine che poi, non le faceva venire il sonno. Crescendo, Liv era diventata l'esatto opposto: il silenzio la rilassava e la faceva concentrare, in qualche modo la faceva stare bene e capiva di aver trovato una sua anima gemella, qualcuno con il quale valeva veramente la pena di instaurare una relazione (di amicizia o d'amore, che essa fosse) solo quando riusciva a condividere con quest'altra anima il silenzio. La sua migliore amica Runa, era una di queste, nonostante fosse difficile stare in silenzio dato che entrambe erano due vulcani. Adam, era una di quelle persone che gli ispirava tranquillità, con lui riusciva a stare in silenzio, forse grazie anche a quella sensibilità che entrambi avevano nei confronti della natura, degli animali, che spesso veniva disturbati dalla stupidità umana. Si conoscevano da molto tempo, i due ragazzi di Besaid eppure, solo negli ultimi tempi aveva trovato il tempo per condividere attimi della loro esistenza insieme. Crescendo si cambia, si matura e si necessita spesso di cose diverse, rispetto a quando eravamo dei bambini. Quelle parole dette da suo padre molti anni prima, erano vere e Liv, era cambiata molto nel corso degli anni. Non era mai stata una ragazza superficiale ma oggi, aveva raggiunto una maturità diversa che l'avevano portata ad aver bisogno di altre cose e di altre persone.
    Era felice di aver incontrato Adam quel giorno e la fece sorridere, notare ancora la timidezza dell'uomo piuttosto prestate, quando lei gli fece un complimento. Tutto bene, stavamo andando in giro e abbiamo incrociato Fjord. Tu come stai, Liv? Fjord lo vedo bene, ha proprio una buona amica. Sorrise felice per quell'affermazione, Liv teneva tantissimo a Fjord e sentire commenti positivi nei suoi confronti, era sempre una conquista per lei che, ricordava ancora come fosse ieri, lo stato in cui era quando lo aveva preso. Sono felice di sentirtelo dire! Direi che ormai Fjord è diventato un cavallo da casa.. è viziatissimo, sia da me che dagli Holm! rise, mentre il cavallo si fece sentire con un piccolo nitrito, avendo percepito che i due stavano parlando proprio di lui oh si, stiamo parlando proprio di te! lo prese in giro Liv, che usava parlare con i suoi animali, creando così un rapporto più stretto e confidenziale con loro Io sto bene.. un pò presa con il lavoro.. quando arrivano i periodi vicini al Natale o all'estate la gente sembra impazzire.. confidò al ragazzo che la ascoltava con attenzione tra le cene di natale che sennò fanno ingrassare e la tanto temuta prova costume la palestra si popola alla grande e tutti sono interessati a fare allenamenti più intensivi non capendo che in realtà è solo la costanza a premiare... e all'Anthemis arrivano mille ordini per torte da portare alle cene di lavoro, o con gli amici.. spiegò ma è un bene eh! ne sono molto felice.. solo che non è facile combinare tutto! continuò ancora, tenendo sempre un tono piacevole nella sua voce e non di pura lamentela. Adoro venire qui.. almeno non vedo le solite facce e mi posso godere un pò di relax spiegò lui, che sicuramente aveva notato la frequenza della ragazza nei suoi posti.
    Vi va di finire il giro con noi? Potremmo andare in spiaggia dopo. quella proposta fù come musica per le sue orecchie. Adam aveva sicuramente percepito il bisogno della ragazza di svagarsi un pò e quindi, le aveva avanzato quella proposta. Com'è da queste parti, in questo periodo? domandò curiosa di sapere se dei bracconieri avevano creato problemi o se, qualche deficiente aveva nuovamente installato trappole o veleni in giro per la foresta. Liv era una di quelle persone che, quando girava per la foresta o per la spiaggia e trovava dello sporco, cercava di raccattarlo così da lasciare la propria terra pulita e odiava, chi non aveva rispetto per il luogo in cui cresceva e viveva. Fjord e Thunder, iniziarono a trotterellare felici per la foresta, il secondo aprendo la strada e lo stallone chiudendola, cercando di tanto in tanto di mangiare sia la maglia di Liv, che la camicia di Adam Fjord non abbiamo più niente, smettila di elemosinare del cibo! lo sgridò amorevolmente, ridendo nei confronti di Adam che stava subendo a sua volta gli attacchi da parte dell'animale. Te l'ho detto che è diventato un super viziato... scherzò ancora, camminando al fianco dell'uomo.
     
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    Anche per Adam non era particolarmente facile aprirsi agli altri. Differentemente da Liv, non aveva un carattere molto socievole, e prediligendo la solitudine alla compagnia eccessiva ed alla folla, non riusciva a dare confidenza a molte persone. Anche se non era trasformato, Adam conservava sempre un forte istinto, e proprio come una creatura del bosco, aveva bisogno di costanza, pazienza e spazio, per iniziare a fidarsi davvero di qualcuno. Il guaio era che, una volta conquistata la sua fiducia, il ragazzo ne dava senza riserve, anche con il rischio di farsi male. Così era successo con Engel, ad esempio. C'era voluto del tempo, ma alla fine si era innamorato di lei, e quel sentimento gli aveva impedito di vedere chiaramente i segnali che avevano preannunciato la partenza della ragazza. Dunque, dopo la scottatura ricevuta, Adam si guardava bene dal consegnarsi nelle mani e nei cuori di persone che magari non avrebbero saputo come trattarlo. Ultimamente, stava iniziando a superare sempre meglio i traumi del passato, ed in questo modo manteneva la sua timidezza ed il suo istinto di preservazione, senza però che diventassero invalidanti. Anche lui praticava la meditazione, ma non nel senso olistico del termine. Camminare nella natura, immergersi in essa anima e corpo, metteva Adam in pace, dandogli la sensazione di essere sempre al momento giusto nel posto giusto, anche quando le emozioni si facevano pericolose, graffianti, troppo brucianti da sopportare. Non importavano felicità, dubbi, dolore o passioni - la natura li avrebbe accolti tutti e Adam non voleva fare altro se non ricambiare tale abbraccio, proteggendo gli spazi selvaggi che Besaid offriva. Era il silenzio, a rendere l'esperienza nella natura un tipo di meditazione pura e semplice. Non c'erano un metodo preciso e delle regole da seguire, ma solo l'incoraggiamento di eliminare l'ego, le convinzioni, le idee, per entrare in una quiete sublime, in cui non si doveva fare altro se non ascoltare. Il rumore della natura parlava da sè, ed esso conteneva la saggezza della terra; aiutava a riflettere, a mettere in ordine i pensieri ed i battiti del cuore. Era il silenzio nella natura, ciò di cui Adam aveva bisogno. Con Liv, anche se non era molto che la conosceva, il guardiacaccia si trovava benissimo. Era una delle persone con le quali era confortevole stare in silenzio. Non si trattava di quiete imbarazzante oppure oppressiva, anzi. La sua presenza incoraggiava un silenzio ricco, sano, tranquillo, che Adam apprezzava particolarmente. Sono poche, le persone con cui ci si può permettere di non parlare, e Liv era una di queste. Lei era una ragazza dall'indole frizzante ed estroversa, ma se a volte capitava di non perdersi in lunghi discorsi con lei, il ragazzo si sentiva comunque nella sua comfort zone. Era come se, senza bisogno di articolare alcuna frase, Liv riuscisse a capire perfettamente di quali spazi avesse bisogno Adam, e viceversa. Entrambi adottavano lo stesso comportamento con gli animali a loro legati, e quel rispetto ed empatia si estendeva anche tra loro. Quel giorno, anche per il ragazzo fu una sorpresa gradita imbattersi in Fjord, e successivamente in Liv. Non la vedeva da un po', ed aveva iniziato a chiedersi se le fosse successo qualcosa. Adam ricordava tutti i frequentatori assidui del bosco, poichè visitandolo ogni giorno, riusciva anche ad inquadrare le persone che più amavano passeggiare nella sua vastità. Sarebbe stato impossibile per Adam non fermarsi e riconoscere Fjord; era un animale maestoso, che lui aveva imparato a conoscere col tempo, e che ammirava non solo per la sua bellezza, ma anche per il legame che aveva instaurato con la sua amica umana che tanto assomigliava a quello che aveva costruito il ragazzo con i suoi cani. C'era qualcosa di profondo, di viscerale in quei rapporti istintivi di considerazione reciproca. Adam non avrebbe mai mancato di supportare e fare la sua parte nel branco - che fosse quello dei lupi, dei suoi cari, o con i suoi cani.
    Con Liv, così come con tutte le persone - specialmente se del sesso opposto - Adam aveva qualche problema ad accettare i complimenti, che gli facevano un enorme piacere, ma che al tempo stesso lo ponevano in una inevitabile situazione di dolce imbarazzo. Si ritrovarono comunque a sorridere entrambi nel ritrovarsi, iniziando così a chiacchierare nel cuore della foresta. Sembrava che Liv fosse soddisfatta dei commenti di Adam nei riguardi del suo rapporto con Fjord, e lui non si sarebbe mai risparmiato a riguardo. Il cavallo sembrava essere molto felice, così come la ragazza che lo accompagnava, e questo non poteva che fargli piacere, essendo lui molto attento al prossimo - che fosse umano o animale. Sono felice di sentirtelo dire! Direi che ormai Fjord è diventato un cavallo da casa.. è viziatissimo, sia da me che dagli Holm! Ricambiando la risata di Liv con un sorriso, Adam volse le sue iridi scure verso Fjord, che sembrava essere anch'egli particolarmente felice dei complimenti. oh si, stiamo parlando proprio di te! Addolcendo lo sguardo nell'osservare il cavallo e la ragazza andare così d'accordo, il guardiacaccia si concesse di lasciare una carezza sulla testa di Thunder, per poi lasciarlo proseguire dove meglio credeva. Adam aveva la stessa abitudine di Liv, nel parlare con i suoi animali; lo faceva sempre, e nonostante parlassero linguaggi diversi sapevano sempre come comprendersi. Quando era trasformato poi, comunicare diventava sempre più facile, poichè diventando lui stesso un loro simile, Adam era in grado di fare propri i codici umani ed animali per capire il mondo circostante. Io sto bene.. un pò presa con il lavoro.. quando arrivano i periodi vicini al Natale o all'estate la gente sembra impazzire.. Annuendo con calma alle parole di Liv, il guardaboschi continuava a passeggiare tranquillamente tra le fronde, ascoltando le parole dell'amica. Tra le cene di natale che sennò fanno ingrassare e la tanto temuta prova costume la palestra si popola alla grande e tutti sono interessati a fare allenamenti più intensivi non capendo che in realtà è solo la costanza a premiare... e all'Anthemis arrivano mille ordini per torte da portare alle cene di lavoro, o con gli amici.. spiegò ma è un bene eh! ne sono molto felice.. solo che non è facile combinare tutto! Effettivamente, nel caso di Adam era proprio così: era il fatto di far moto costantemente, a farlo stare in forma, più che esercizi mirati. Qualche volta a casa, se ne aveva voglia, faceva delle flessioni, ma la maggior parte del tempo il modo in cui Adam costruiva il suo fisico in salute era semplicemente il suo lavoro, che gli imponeva di muoversi per la maggior parte della giornata. Hai ragione. Può essere stancante, però sono contento che tu abbia molto lavoro da fare, sono sicuro che riuscirai ad organizzare tutto, Liv. Commentò il ragazzo, incoraggiante, rivolgendosi all'amica. Per quel poco che aveva visto di lei, Adam era sicuro era Liv fosse prorompente ed energica abbastanza da gestire tutti i suoi impegni; sembrava essere una ragazza instancabile e molto attiva, e per questo era convinto che sarebbe riuscita a brillare nel suo lavoro. Adoro venire qui.. almeno non vedo le solite facce e mi posso godere un pò di relax Fu a quelle parole, che Adam distese nuovamente le labbra in un sorriso, annuendo alle parole di Liv. Era felice di sentirle dire di star bene nel bosco, poichè contribuiva anche lui a renderlo un luogo ospitale e sicuro; inoltre, era convinto che la selva fosse la casa di tutti, e si rasserenò parecchio nel sapere che Liv la pensasse come lui. Poco ma sicuro, lei sarebbe sempre stata la benvenuta. Lo capisco, è lo stesso per me. Sono fortunato a fare questo lavoro. Rispose infine, portando le mani nelle tasche dei pantaloni mentre percorreva con Liv, Thunder e Fjord i sentieri che ormai conosceva come le sue tasche.
    Proprio mentre passeggiavano, Adam ebbe l'idea di proporre all'amica di andare in spiaggia, per far divertire gli animali e respirare un po' d'aria fresca di mare. Alla fine, lui avrebbe dovuto comunque terminare il giro per lavoro, ma dopo aver concluso la ronda sarebbe stato libero di andare dove meglio preferiva. Liv sembrava felice di quel suggerimento, e proprio mentre continuavano a parlare, lei si rivolse al guardiacaccia. Com'è da queste parti, in questo periodo? Chiese lei, e la sua domanda colpì nel segno. Proprio qualche giorno prima, durante una delle sue trasformazioni Adam era rimasto impigliato in una tagliola piazzata illegalmente nel bosco, ed era stata Sam ad aiutarlo in quel momento parecchio pericoloso. Ora bene. Dei cacciatori hanno piazzato una tagliola, dal modello ormai illegale, nella foresta e i- Fermandosi all'improvviso, Adam si rese conto di essere stato sull'orlo di confessare a Liv della sua particolarità, ma lì per lì si corresse ed andò avanti. Non si vergognava affatto di parlarne, ma riteneva necessario aspettare ancora un po', prima di rivelarla all'amica, sempre per via dell'istinto di preservazione che caratterizzava il ragazzo. E degli animali sono caduti in trappola. Per fortuna l'ho scoperta in tempo e rimossa. Ora non ci sono problemi qui, ma se quella gente dovesse tornare mi assicurerò di fargli passare la voglia. Sempre mantenendo un tono di voce tranquillo, Adam spiegò l'accaduto a Liv, mentre seguendo Thunder e davanti a Fjord, i due ragazzi si avviavano lentamente verso la spiaggia. Ridacchiando per via dei tentativi dello stallone di mangiucchiargli la camicia, Adam si avvicinò per dargli una carezza sulla fronte. Fjord non abbiamo più niente, smettila di elemosinare del cibo! Scuotendo appena il capo con un sorriso, Adam fece capire a Liv di non doversi preoccupare, era consapevole del fatto che Fjord fosse un pochino ingordo, ma a lui non disturbava affatto. Te l'ho detto che è diventato un super viziato... Ridendo caldamente, il ragazzo sollevò appena le spalle. Lo rendi molto felice allora! Ed anche un po' ingordo, non è vero? Domandò lui, rivolgendosi anche a Fjord, per poi lanciare uno sguardo a Thunder. Thunder! Spiaggia, okay? Indicò lui al suo amico maremmano, il quale abbaiò contento ed iniziò a scodinzolare, trotterellando attorno ad Adam e Liv, sempre molto contento di poter andare in spiaggia a divertirsi. Difatti, dopo pochi minuti di cammino, dal bosco era possibile imboccare un sentiero che sboccava direttamente sulla costa, che si sarebbe stagliata davanti ai loro occhi dopo circa quindici minuti di cammino.
     
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    Liv Frida Berg | 28 anni | Autoriflessi

    Amava respirare a pieni polmoni quando era in quel luogo, come se tutti i mali della terra fossero lontani, come se i grandi ghiacci fossero completamente intatti, come se non esistesse il buco dell'ozono, come se non ci fosse inquinamento di nessun tipo in quel mondo troppo sovraffollato di persone incapaci di curarlo. Quando entrava in quel luogo per lei sacro, era come se tutto il resto intorno a lei si annullasse e riuscisse ad entrare in pace con se stessa e con il resto del mondo, che per la maggior parte del tempo era capace di odiare. Nonostante Liv risultasse una persona pacifica e cordiale nei confronti della razza umana, aveva in realtà con questa una sorta di sociopatia sviluppata in quanto, doveva essere una delle specie maggiormente sviluppate sulla faccia della terra eppure, era capace di non avere testa, cervello e cuore e la cosa peggiore, era il fatto che proprio la specifica persona sceglieva di non averne. Così come i cacciatori, che sceglievano di cacciare non più per bisogno fisico, per una necessità impellente, ma più spesso per divertimento o per puro mercato economico. Aveva sentito dire che c'erano stati dei problemi nel bosco, che degli animali selvatici erano rimasti vittime di quell'abuso di potere da parte di persone non autorizzate così, decise di informarsi meglio dal guardiacaccia che si ritrovava proprio ogni giorno a dover lottare con quei problemi.
    Ora bene. Dei cacciatori hanno piazzato una tagliola, dal modello ormai illegale, nella foresta e i - E degli animali sono caduti in trappola. Per fortuna l'ho scoperta in tempo e rimossa. Ora non ci sono problemi qui, ma se quella gente dovesse tornare mi assicurerò di fargli passare la voglia. notò l'esitazione nella sua voce, ma decise di non rimarcare in quanto, ancora stava costruendo il suo rapporto con Adam e non voleva metterlo in imbarazzo o essere pressante su argomenti, che magari era bene tenesse per sè.
    Liv aveva conosciuto Adam, o almeno aveva imparato a conoscerlo, qualche mese prima quando questo l'aveva trovata oltre che a meditare nella bosco, anche a raccogliere i residui lasciati dalla creatura umana in questi. In uno dei suoi viaggi, aveva avuto modo di conoscere una persona che ogni giorno, si recava sulla spiaggia della sua città per ripulire la sua sabbia dove, oltre a detriti lasciati dal mare, persone abbandonavano la propria immondizia per pura fatica e da allora, aveva deciso di seguire il suo esempio per la sua città, nonostante ci fossero già gli addetti a quel compito. Da quel momento, lei ed il guardiacaccia avevano iniziato la loro cauta ma amichevole danza di conoscenza fino ad arrivare a passare del piacevole tempo insieme. Non capisco proprio come si possano fare certe cose.. Dio.. tante volte vorrei che la razza umana non esistesse, ma mi rendo conto di essere molto esagerata quando la penso così.. nella maggior parte dei casi, sia gli animali, che la natura riescono ad essere più sensibili di noi e ad insegnarci molte più lezioni di quante noi ne insegniamo a loro! commentò, cercando di trattenere la rabbia che quelle notizie le portavano dentro. Le sarebbe piaciuto chiudere la mano o il piede di uno di quei cacciatori, dentro la propria tagliola così da fargli provare cosa voleva dire.. eppure doveva contenersi ed imparare a convivere con quel mondo che molto spesso sentiva anni luce lontano da lei. Si chiedeva spesso se Adam potesse capirla, vedendolo vivere la sua vita in modo così pacifico e naturale e si rispondeva spesso che sì, forse lui poteva capirla. Sai vero, di poter contare su di me se ne hai bisogno.. su queste cose non esitare a contattarmi, davvero lo rincuorò Liv, cercando in tutti i modi di fargli capire che lei ci sarebbe stata per aiutarlo, se avesse avuto problemi con degli animali feriti, piuttosto che con la ricerca di tagliole o quant'altro. Ormai da molti anni, Liv aveva sposato una dieta semi vegana per combattere contro l'abuso degli animali e lo sfruttamento innaturale di questo. In realtà continuava ad accettare le uova ed il latte che gli fornivano i fattori dove Fjord aveva trovato stallo, perchè sapeva che i loro prodotti erano puramente naturali e che, provenivano da animali sani che producevano latte o uova, soltanto quando il loro fisico era in grado di farlo.

    Camminava in silenzio al fianco di Adam, lasciando cadere di tanto il suo sguardo verso Fjord e Thunder che trotterellavano allegri. Di tanto in tanto, il bel canone si divertiva a fare il girotondo intorno al cavallo che lo osservava divertito - o almeno così pareva essere, visto che non si lamentava a quei gesti. Una volta arrivati sulla spiaggia, poterono godere di una panorama meraviglioso, pacifico e pulito, cullato solo dal rumore del mare. La spiaggia a Besaid era più semplicemente una lingua di sabbia circondata da scogliera e questa, rendeva la musica del mare ancora più piacevole - o malinconica nei giorni in tempesta. Non mi stancherò mai di osservare questo quadro! ammise Liv, lasciandosi andare ad un pensiero e ad un respiro profondo. Le brillavano gli occhi quando si fermava davanti a quell'eternità, a quella potenza e a quella bellezza che madre natura aveva regalato loro. Fjord, amava correre sulla spiaggia e Liv lo sapeva bene, così gli diede una piccola pacca sul sedere consapevole di dargli il permesso per muoversi e correre un pò. Anche Thunder dopo poco lo seguì, sotto lo sguardo attento del suo padrone che a sua volta, gli aveva dato il permesso guardali, sembrano essere così spensierati e felici! commentò Liv, prima di richiamare il cavallo con un fischio.
    Una volta che il maestoso animale fù difronte a lei, Liv si issò su questo con una mossa atletica ma faticosa, data la su statura minima e la stazza possente invece del cavallo. Una volta presa la sua posizione, tese la mano in direzione del ragazzo moro che la stava osservando allora, vieni a fare un giro con noi oppure dobbiamo obbligarti? scherzò, nell'attesa che il guardiacaccia prendesse la sua mano, per aiutarlo ad issarsi a sua volta sul cavallo che immobile, lo stava aspettando pronto a correre libero insieme a loro.
     
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    La prima volta che aveva conosciuto Liv, Adam l'aveva subito presa in simpatia per via delle loro sensibilità simili nei confronti della natura; entrambi sentivano di farne parte profondamente, ed entrambi provavano a difenderla con tutte le loro forze. Adam ne aveva fatto una professione, e Liv era spesso impegnata a dare una mano ripulendo il bosco o la spiaggia da eventuali - vietatissimi - detriti, o tracce del passaggio umano in quelle zone naturali di cui le persone non erano che ospiti maleducati. Ripensando al precedente guardiacaccia di Besaid, Adam sorrise - Armand gli aveva insegnato moltissimo, e lo aveva aiutato a ricordare il fatto che la selva di Besaid non fosse solo una foresta come un'altra, ma che era casa sua. Indubbiamente, Liv sarebbe stata certamente una scoperta gradita per Armand, che l'avrebbe adorata, e le avrebbe probabilmente anche fatto il filo per un po'! Emanava un’energia positiva, Liv, che condivideva col mondo attorno a lei, e non poteva che essere apprezzata per questo. Dopo quel primo fortuito incontro, lei ed Adam si era gradualmente sviluppata una bella amicizia, che ogni giorno diventava più solida e serena. Non capisco proprio come si possano fare certe cose.. Dio.. tante volte vorrei che la razza umana non esistesse, ma mi rendo conto di essere molto esagerata quando la penso così.. nella maggior parte dei casi, sia gli animali, che la natura riescono ad essere più sensibili di noi e ad insegnarci molte più lezioni di quante noi ne insegniamo a loro! Annuendo in silenzio alle parole dell'amica, il ragazzo prese un respiro leggermente più ampio degli altri, nel sentirsi quasi chiamato in causa da quelle parole. Era tramite il contatto con la natura, che sin da piccolo Adam era riuscito ad imparare come rapportarsi agli altri, come essere empatico e come conoscersi. La riscoperta della sua particolarità poi era stata fondamentale in questo percorso, e proprio come diceva Liv, era stata proprio la parte animale di Adam ad dargli alcune delle lezioni più importanti della sua vita. Hai ragione. Le persone pensano di essere al di sopra della natura, e si dimenticano di farne parte. Alla fine, gli uomini sono anche loro animali, no? Considerò allora il guardiacaccia, commentando con un tono di voce fermo ma tranquillo le parole più animate dalla rabbia di Liv - sentimento che Adam condivideva, ripensando a quei cacciatori. Li aveva già costretti ad andarsene, ma le loro trappole erano rimaste, ed anche se ora era guarito, il ricordo del dolore provocato da quella tagliola qualche settimana prima era ancora vivo e vibrante persino nel suo corpo. Dunque si, Adam poteva sicuramente capire Liv e le sue idee, che condivideva appieno. Lo infastidiva la presunzione dell'essere umano, che piuttosto che collaborare con la natura non fa che sfruttarla per il proprio tornaconto, ignorando di abitare in essa. Sai vero, di poter contare su di me se ne hai bisogno.. su queste cose non esitare a contattarmi, davvero Il tono rassicurante della voce della ragazza fece spuntare un sorriso genuino sulle labbra del guardiacaccia, che con un cenno leggero della testa le rispose immediatamente. Grazie, Liv. Lo stesso vale per te. Replicò, ben contento di potersi offrire come uno spazio sicuro per Liv, che si era sempre dimostrata così attenta non solo nei confronti della foresta che lui tanto amava, ma anche proprio nei confronti della sua persona.
    I due proseguirono nel cammino nel bosco, tranquillamente, e Thunder sembrava essere particolarmente felice, attirato dalla compagnia di Fjord. Non passò molto tempo prima di arrivare in spiaggia, e Adam si soffermò ad osservare il posto: per lavoro non gli capitava spesso da quelle parti, ma nel tempo libero non esitava mai nel fare lunghe passeggiate sulla costa assieme ai suoi cani. Il mare lo rilassava, gli dava pace, e lo aiutava a riflettere. Non mi stancherò mai di osservare questo quadro! Esclamò Liv, e Adam non potè che annuire con convinzione. Mi leggi nel pensiero. Rispose, molto contento di trovarsi in compagnia della ragazza; il guardiacaccia sapeva che si sarebbero capiti facilmente, e gli faceva piacere poter passare del tempo con una persona affine a lui. Qualche secondo dopo, la mano affusolata di Liv atterrò sul manto di Fjord, che iniziò a trottare sulla spiaggia in compagnia di Thunder, verso cui Adam non fece altro se non guardarlo. Tra di loro c'era un rapporto simbiotico, di pura fratellanza. Non erano neanche considerabili padrone e animale forse, ma il loro era un legame solido ed istintivo. Guardali, sembrano essere così spensierati e felici! Prima di richiamare il meraviglioso cavallo nero, Liv espresse la sua contentezza nei confronti di quella bella accoppiata. Si, si stanno proprio divertendo! Commentò il ragazzo, mettendosi le mani in tasca e proseguendo a passo lento di fianco all'amica, ora raggiunta da Fjord. Thunder era rimasto un po' più indietro, attirato dal movimento delle onde. Quasi Adam non si accorse del movimento così fluido di Liv, che con un guizzo salì in groppa al cavallo che sfiatò sommessamente. Volgendo le iridi verso la ragazza e la sua mano tesa, il giovane sorrise. Vieni a fare un giro con noi oppure dobbiamo obbligarti? Per fortuna, non era la prima volta che Adam si issava su un cavallo, e per questo ringraziò mentalmente gli dei - non voleva certo lasciarsi tirare su completamente a peso morto da Liv, data la differenza di volume nelle loro due corporature. Allora, il ragazzo afferrò la mano dell'amica, dandosi così la spinta necessaria per issarsi in groppa a Fjord. Lo so che sono pesante... Commentò Adam in un borbottio gentile, data la sua consapevolezza del fatto che non fosse per nulla un uomo minuto. Dopodiché, seguito da Thunder, Fjord prese a muoversi, passeggiando libero sulla spiaggia, cambiando andatura a seconda di ciò che sentiva di voler fare. La brezza del mare era fresca e sapeva di libertà, assieme al rumore delle onde, degli abbai di Thunder e degli zoccoli del cavallo sulla sabbia. Era poi una sensazione stupenda, quella di essere in contatto con un animale maestoso come Fjord, ed avere la fortuna di poter correre insieme a lui, diversi eppure simili. Passarono svariati minuti, prima che il gruppetto si fermasse vicino alla scogliera; Adam saltò giù e si avvicinò così a Thunder, accarezzandogli il pelo bianco. Grazie, Liv! E grazie anche a te Fjord, naturalmente. E' stato proprio bello. Commentò il guardiacaccia, esprimendo la sua gratitudine nei confronti dell'amica e del suo cavallo, che gli avevano dato la possibilità di vivere una meravigliosa esperienza. Proprio con quello spirito di positività e felicità, Adam prese un respiro, lasciando che l'aria marina gli desse pace, per poi voltarsi verso Liv, sempre restando vicino a Thunder. Non ti ho detto una cosa, su quella trappola. Esordì, sempre con un tono di voce calmo e sereno. Anche se parlare della sua particolarità rendeva Adam sempre un po' agitato per paura di intimidire il prossimo, sapeva di poter contare su Liv; per questa ragione, l'ansia in quel momento si accumulò vagamente in lui, senza però diventare tanto ingombrante da trasparire del tutto. Voelva condividere questa parte di sé, dopo parecchi mesi di amicizia. So quanto faccia male, non solo per via del mio lavoro, ma anche per esperienza personale. La mia particolarità è... hum - è quella di cambiare forma. Non so bene cosa mi faccia cambiare, ma mi trasformo in un lupo. Spiegò lui, leggermente più incerto; era sempre così, Adam, schivo nel parlare di se stesso e di rivelarsi al prossimo. Eppure, sapeva di essere in buone mani, in quel momento.

    Green nights, green world,
    I swim on through the river from the lake.
    Fishes and birds follow me,
    And the sunlight goes through my body, through my body.

     
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    Era bello passare del tempo con le persone che erano a te affini. Spesso, si tende a lasciarsi affascinare da persone totalmente diverse, da caratteri diametralmente opposti al proprio ma Liv, aveva sempre scoperto che alla fine, le persone con cui si trovava più a suo agio o con cui finiva per creare legami forti e duraturi, erano proprio quelle con cui aveva molto di cui parlare e molto da condividere. Era più semplice, stare con qualcuno che poteva capirti al volo, senza doversi sempre spiegare o giustificare, qualcuno con cui non dover lottare per qualsiasi luogo scelto, o parola detta. L’Affinità elettiva, di pensiero, si sentimento, riusciva ad essere appagante e non perché Liv era incapace di aprire il proprio pensiero e la propria visuale al resto del mondo, ma perché era bello trovare persone che come lei, riuscivano ad apprezzare le cose più semplici e a rispettare parte del mondo che spesso veniva data per scontata. Proteggere la natura, la razza umana e le persone più deboli, era un punto cardine nella vita di Liv, una costante che si poteva riscontrare nelle sue passeggiate mattutine dove - seppur intenta a mantenersi in forma - non poteva fare a meno di portarsi dietro uno zainetto vecchio dove andava a raccogliere tutta l’immondizia che trovava dispersa in giro e che qualcun altro, era stato incapace di gettare nel cestino, magari a pochi passi dalla panchina dove era stato più semplice, lasciare la bottigli di birra. Oppure alla raccolta differenziata in casa, che Liv teneva a fare in modo meticoloso così come, evitare di consumare acqua in bottiglie di plastica dato che queste erano più difficili da smaltire rispetto alle bottiglie in vetro. O ancora, aiutare la signora anziana ad attraversare la strada, piuttosto che darle una mano a portare la spesa o, fermarsi per pochi secondi davanti ad un passaggio pedonale, senza credere che quel secondo rubato potesse essere indispensabile in tutto il resto della giornata.
    Con Adam - così come con Runa, specialmente - funzionava esattamente così: si capivano. Potevano anche stare per ore in silenzio, ma i loro cervelli ed i loro pensieri, erano in qualche modo connessi, volti a pensieri comuni proprio come in quell’esatto istante in cui, si erano ritrovati ad ammirare la bellezza dell’infinito dipinta sul mare. Lasciandosi cullare dal rumore delle onde e del vento che freddo, soffiava ininterrotto sulle loro terre d’inverno, Liv non riusciva a fare a meno di guardare i due animali scorrazzare per la spiaggia. Thunder provocava Fjord, che nitriva leggermente per rispondere alle provocazioni del grosso cane, prima di prende a correre libero per la spiaggia, seguito dal maremmano. Sembravano in pace con loro stessi e conoscersi meglio di quanto alcuno esseri umani, riuscivano a fare con altri della loro specie, seppur spacciandosi per amici. Thunder, così come Fjord, sembrava conoscere perfettamente i punti deboli dell’amico, evitando di stuzzicarsi in tal senso, cosa che invece molto spesso gli umani non riuscivano a non fare, pur di raggiungere i propri scopi. Qualcuno dice sia lo stress, un grosso fattore delineante nella differenza tra animale ed essere umano: un animale beve, lo sta facendo in quel momento e non pensa che domani, potrà tornargli utile tornare a quella pozza, la stessa identica pizza, per bere di nuovo. L’essere umano invece è fatto per programmare, per pensare ai giorni a venire, al suo futuro eppure per Liv, una delle grande differenza tra uomo ed animale, è la capacità di essere fedeli. Non in senso sessuale, ma in senso più profondo: sono leali con il branco, sono leali con il padrone e questa fedeltà, questa lealtà viene tradita dal genere umano. Pensava al senso di libertà, di purezza, mentre si lasciava schiaffeggiare dal vento che la raggiungeva, mentre Fjord galoppava fiero sulla spiaggia, con lei e Adam sul dorso. Non era imbrigliato, non amava farlo e quindi, Liv si reggeva alla crine del cavallo ed aveva spiegato ad Adam di tenersi bene a lei ed eventualmente, anche lui stesso alla criniera del cavallo se riusciva ad arrivarci. Adam era comunque un omone e, non aveva molti problemi a tenersi, aiutandosi anche con il sostegno delle gambe che abbracciavano perfettamente la pancia del cavallo corvino.
    Grazie, Liv! E grazie anche a te Fjord, naturalmente. E' stato proprio bello. Avevano galoppato in silenzio fino alla scogliera, dove finalmente potettero sedersi per un pò in modo stabile. Liv era abituata a cavalcare ma per chi, non lo era affatto la posizione innaturale provocava svariati dolori. Sicuramente, la giovane poteva ringraziare Fjord per i suoi glutei ferrei e le sue gambe forzute. È stato un piacere per noi, vero? annuì, rivolgendosi al cavallo che fece sentire la sua voce, facendo poi un occhiolino di intesa ad Adam. Non capita spesso di condividere le nostre passeggiate.. preferiamo riservarle a persone capaci di cogliere a pieno il momento ed è stato bello, condividerlo con te ammise Liv, sincera. Non aveva mai amato usare Fjord come animale da soma, per lei lui era un vero e proprio amico, qualcuno da proteggere e da presentare soltanto a persone capaci di apprezzare la sua natura. Era già stato fin troppo sfruttato in passato.
    Non ti ho detto una cosa, su quella trappola. …. So quanto faccia male, non solo per via del mio lavoro, ma anche per esperienza personale. La mia particolarità è... hum - è quella di cambiare forma. Non so bene cosa mi faccia cambiare, ma mi trasformo in un lupo. se in un primo momento quell’affermazione le lascio per qualche minuto con il fiato sospeso, spaventata che qualcosa di grave le avesse nascosto l’amico, quando questo finalmente ebbe il tempo ed il coraggio di finire la frase, un dolce sorriso si aprì sul volto della giovane. I lupi, quanto ammirava quegli animali: il lupo cattivo esiste solo nelle fiabe, nella realtà è un predatore da rispettare che vanta un passato da protagonista delle mitologie di tutto il mondo. Un esempio su tutti è la celebre figura della Lupa che nutrì Romolo e Remo, fondatori della città di Roma.
    Wow! commentò, strabiliata da quella confessione cioè, non wow perché sai che una tagliola fà male perché l’hai provata.. wow perché hai la possibilità di vedere e conoscere il mondo da una visuale così rispettabile come quella del lupo cercò di riprendersi, rendendosi conto che quel “wow” poteva essere opinabile. Com’è?! Cioè, com’è essere un lupo? Essere un animale.. deve essere così affascinante poter assaporare il mondo dagli stessi occhi, ma in versione diversa ammise, curiosa e scusa.. ma quindi, vuoi dirmi che un giorno potrò assaporare il fatto di poter ACCAREZZARE UN LUPO IN CARNE ED OSSA? domandò eccitata, quasi in modo infantile, stordendosi quasi da sola no, cioè! È uno dei sogni di tutti i bambini.. cercò di recuperare, prima di porsi delle domande più complicate ma quindi, quando sei trasformato, hai anche tutti i suoi istinti? tipo che l’avrebbe attaccata, in situazione di pericolo o che, per esempio, fosse andato in calore, proprio come un lupo? E guaiva veramente alla luna? Oppure erano solo leggende?
     
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    Stare con le persone non era ciò che ricaricava le energie di Adam in momenti di stress, eppure sapeva che una stretta cerchia di individui, o il suo branco, lo avrebbe aiutato in qualsiasi situazione. Liv era sempre stata particolarmente affine a lui, e le loro sensibilità simili avevano portato Adam a fidarsi di lei, ed a considerarla parte di quel gruppo di amici con i quali sapeva di poter essere a proprio agio. Era un po' che non la vedeva, ed era felice di passare del tempo con lei e con Fjord nella natura - setting che sapeva essere il preferito di entrambi. Ora che erano in spiaggia con i loro animali, i due amici sembravano essere particolarmente rilassati e felici, nel sentire il sole riscaldare la loro pelle ed il mare accarezzare il loro udito con le sue onde. Thunder e Fjord andavano anche loro molto d'accordo, e tra un gioco ed una corsa i due sembravano davvero essere spensierati e legati l'uno all'altro. Lasciando che le sue iridi scure seguissero i passi del maremmano, il guardiacaccia si concentrò su di lui, prendendo un ampio respiro di aria fredda e pura. Innumerevoli lezioni andavano imparate dagli animali, ancora ridotti a creature inferiori dall'uomo; Adam non era mai stato di questo avviso. La specie umana e quella animale erano solo diverse tra loro, ma non meno ricettive, o qualificabili in gerarchie inutili e deleterie. Sia le persone che gli animali in realtà non erano che creature nate dalla stessa madre, e purtroppo questa parentela era spesso calpestata, ignorata o rifiutata per tornaconto personale o collettivo. Connettersi con la natura non era che un modo per ricordarsene. La passeggiata con Fjord era un'esperienza nuova, liberatoria e piacevole per Adam, che era stato a contatto con dei cavalli prima d'allora ma non con uno come quello stallone nero. Liv era da ammirare, per il modo in cui lasciava spazi al suo amico animale per esprimersi, vivere e prosperare assieme a lei, e Adam avvertiva tutta la forza e l'intensità del loro rapporto ogni momento che era con loro - ed in special modo negli attimi in cui era in groppa a Fjord. Per qualche breve attimo, il ragazzo si chiese se non fosse troppo pesante per il cavallo, che però sembrava essere totalmente felice ed indisturbato, al che l'unica cosa su cui si concentrò il guardiacaccia fu l'aria marina ed il vento che ora si insinuava nei suoi capelli e nella criniera di Fjord. Mentre gli zoccoli dello stallone corvino affondavano nella sabbia umida, era un po' come vivere dei momenti di pura verità, in cui non servivano parole o elaborati atteggiamenti umani. Bisognava solo sentire ogni cosa. Fjord era libero, e così anche Liv e Adam che correvano con lui.
    Per questa esperienza, il guardiacaccia sentì l'esigenza di ringraziare entrambi i suoi amici, ora raggiunto anche da Thunder. Erano ormai in prossimità della scogliera che segnalava il limite della zona costiera di Besaid, e che poteva anche servire come un efficace punto d'appoggio. È stato un piacere per noi, vero? Sorridendo in direzione della ragazza e di Fjord, Adam li osservò contento, mentre lasciava una carezza al lato del collo del suo maremmano, che si sistemò seduto un po' come una sfinge vicino a loro. Non capita spesso di condividere le nostre passeggiate.. preferiamo riservarle a persone capaci di cogliere a pieno il momento ed è stato bello, condividerlo con te Era colmo di gratitudine, Adam, nel sentirsi parte di un gruppo così bello. Liv e Fjord erano sempre stati estremamente accoglienti con lui, e al tempo stesso il guardiacaccia sperava di essere stato ugualmente ospitale con loro; era raro trovare amici con cui condividere esperienze dalla stessa prospettiva, e Adam era felice di essere considerato come una persona affidabile da parte di Liv. Per questo, ringraziò con un cenno della testa, senza riuscire a smettere di sorridere. Te ne sono grato. Rispose tranquillo lui, rivolgendo poi lo sguardo verso il mare e restando a contemplarlo per qualche minuto. Proprio durante quei momenti di silenzio, Adam si rese conto di voler ricambiare quell'atto di fiducia con Liv, raccontandole della sua particolarità. Ormai si conoscevano da un po', e Liv più volte si era rivelata una ragazza molto sensibile nei riguardi della natura e dei suoi abitanti - del resto, basti pensare all'attenzione con cui trattava Fjord. In questo contesto Adam era pressoché sicuro di essere capito, e per questo decise di lasciarsi conoscere meglio da Liv, raccontandole della sua esperienza con la trappola per introdurre a lei la sua licantropia. La ragazza restò in silenzio qualche tempo con aria preoccupata, per poi distendersi non appena il guardiacaccia terminò la sua frase, che fece sbocciare un sorriso sulle labbra di lei. Sembrava serena, e la sua reazione fu più che positiva. Wow! Iniziò lei, catturando subito l'attenzione di Adam. cioè, non wow perché sai che una tagliola fà male perché l’hai provata.. wow perché hai la possibilità di vedere e conoscere il mondo da una visuale così rispettabile come quella del lupo Annuendo appena, Adam si rese conto di essere parecchio fortunato. Certo, la sua particolarità poteva essere molto difficile da gestire, in entrambe le forme, e poteva anche essere pericolosa, eppure era parte di lui, indivisibile e non separabile. Com’è?! Cioè, com’è essere un lupo? Essere un animale.. deve essere così affascinante poter assaporare il mondo dagli stessi occhi, ma in versione diversa. e scusa.. ma quindi, vuoi dirmi che un giorno potrò assaporare il fatto di poter ACCAREZZARE UN LUPO IN CARNE ED OSSA? Adam accennò un sorriso, nell'essere colto dall'entusiasmo e la curiosità di Liv. Era convinto che lei sarebbe stata estremamente affidabile, e ma non immaginava di suscitare una reazione così favorevole da parte sua. Non saprei descriverlo... Hai detto benissimo, è diverso, tutto cambia per me. Ma allo stesso tempo sono sempre io, lo sento. Non perdo me stesso. Spiegò infine il guardiacaccia, specificando la qualità diversa ed indissolubile della sua particolarità. Non importava la forma che occupava nelle sue trasformazioni o nella vita di tutti i giorni, Adam era sempre entrambe le cose, sia umano che lupo. Non sarebbe stato possibile separare quelle parti di sè che formavano un intero armonioso. no, cioè! È uno dei sogni di tutti i bambini.. Purtroppo i lupi erano spesso incompresi dalle persone, trattati con paura e violenza quando in realtà l'unico approccio da usare era uno basato sul rispetto. Non invadere i loro spazi, le loro abitudini ed i loro corpi era la cosa più giusta da fare, e Adam aveva capito col tempo di comprendere come gestirsi durante e dopo le trasformazioni. ma quindi, quando sei trasformato, hai anche tutti i suoi istinti? Incrociando con calma le braccia e inspirando ancora l'aria di mare, Adam annuì riportando lo sguardo su Liv. Si, è molto impegnativo. Non decido mai quando mi trasformo, potrebbe essere in qualsiasi momento. Forse potrò riuscire a controllarmi in futuro, ma forse sarà qualcosa che arriverà col tempo. Quando sono un lupo riconosco le persone, capisco cosa dicono, ma l'istinto è l'unica cosa che avverto sempre più forte. Spiegò ancora il guardiacaccia, cercando di essere il più specifico possibile. Non so mai cosa succederà, ma di solito non sono pericoloso, a meno che non ci sia qualcosa che mi fa sentire minacciato. Aggiunse poco dopo per rispondere meglio alla risposta dell'amica, che sembrava essere parecchio interessata al funzionamento di quella particolarità. Magari un giorno potrai vedermi nell'altra forma. Commentò, sollevando appena le spalle rilassato come a dire "chi vivrà vedrà". I fin dei conti, la natura poteva chiamare quando desiderava, in ogni istante. Sono felice di avertelo detto.
     
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    Liv Frida Berg | 28 anni | Autoriflessi
    Era affascinata dalla rivelazione di Adam, affascinata e curiosa allo stesso tempo. Le domande sgorgarono dalla sua bocca senza riuscire a fermale e, si era resa conto di essere stata forse un pò pressante con lui. Era stupita da ciò che quella città poteva rivelare loro e, nonostante ci fosse nata e cresciuta non smetteva mai di sorprenderla.
    Liv non era mai stata una persona particolarmente dolce, non si lasciava andare a grandi frasi armonioso oppure a forti dimostrazioni di affetto ma, era costante nella sua presenza e nel suo essere sempre disposta ad aiutare, consigliare, ascoltare. Era una dura, all'apparenza ma ciò che covava dentro era grande amore e chi, aveva la possibilità di conoscerla più profondamente avrebbe avuto l'accasione di incontrare anche questo suo lato più sdolcinato. Sai Adam, adesco riesco a capire molto di te.. cose che non riuscivo a spiegarmi come la tua abilità nell'assaporare ogni essenza della natura svolò guardando il suo profilo imperfetto, che guardava le onde del mare infrangersi sulla spiaggia. E direi che il tuo lavoro è proprio in linea con la tua persona.. sorrise. Era fortunato, poter vivere e convivere con una parte integrante di te, come la foresta che era l'abitat naturale dei lupi in quella città.
    Si, è molto impegnativo. Non decido mai quando mi trasformo, potrebbe essere in qualsiasi momento. Forse potrò riuscire a controllarmi in futuro, ma forse sarà qualcosa che arriverà col tempo. Quando sono un lupo riconosco le persone, capisco cosa dicono, ma l'istinto è l'unica cosa che avverto sempre più forte. Non riusciva ad immaginasi come potesse essere, dover controllae i propri istinti o almeno, Liv lo faceva su cose molto più semplici, come ad esempio controllarsi quando combatteva, piuttosto che evitare di far saltare in aria metà della popolazione che per lei non doveva avere il privilegio di calpestare il suolo sotto i loro piedi. Non poteva assolutamente immaginare come era non dover cacciare, non doversi accoppiare nel periodo di calore e quant'altro capitava ad un lupo. Non so mai cosa succederà, ma di solito non sono pericoloso, a meno che non ci sia qualcosa che mi fa sentire minacciato.
    Questa affermazione di Adam la traquillizzò un pò, non che avesse paura di lui oppure dei lupi, Liv era convinta che se ognuno stava nel suo non ci dovevano essere grossi problemi, ma aveva una sorta di preoccupazione per lui. Cosa sarebbe successo se, un cacciatore gli avesse sparato mentre era in forma animale? Oppure come era già successo, veniva preso da una trappola? Immagino.. io ho una capacità istintiva.. di autodifesa si può dire ed è impressionante come non riesco neanche a rendermi conto di come il mio corpo si muova dettato dall'istinto della mia capacità.. disse lui, cercando di spiegare quanto poteva capire l'istinto delle loro capacità. Magari un giorno potrai vedermi nell'altra forma.. Sono felice di avertelo detto. Sorrise sincera Liv, abbassando appena lo sguardo Ne sono molto felice anche io ammise, consapevole che così, avevano rafforzato ulteriormente il loro legame d'amicizia.

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