Punchline dal vivo

Team Fitness Besaid (?) | Primo pomeriggio | Palestra B-Side

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    I’m falling apart, I’m barely breathing. With a broken heart.

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    Gremite come raramente lo erano, quel giorno le mura del B-Side erano state prese letteralmente di soprassalto. Grazie ad un impegno dopo l’altro, le ore della mattinata erano volate via e Darko neanche se n’era reso effettivamente conto. Solo quando aveva guardato il telefono si era accertato del fatto che aveva anche saltato la pausa pranzo. Aveva risposto velocemente ai messaggi d’amore di Zach e, dopo aver fatto scivolare lo smartphone nella tasca striminzita dei pantaloncini sportivi, si era fiondato a svaligiare l’automatico, ingurgitando in fretta e furia un paio di barrette energetiche. Ancora un paio d’ore e avrebbe avuto pausa, fino all’allenamento di pugilato programmato per le 18. Quella palestra era diventata un po’ come la sua seconda casa, a volte ci restava persino più del dovuto e si perdeva fra le chiacchiere che scambiava con chi ci si trovava a passare. La famiglia di Liv era sempre stata estremamente gentile, lei un po’ meno, eppure col tempo aveva imparato a conoscerla e farsela amica in qualche modo. Si stuzzicavano, si allenavano insieme e qualche volta finivano per divertirsi anche al di fuori di quelle mura. Niente sentimentalismi, Liv era simpatica, Darko era persino arrivato a ritenerla una buona compagnia anche in fatto di conversazioni, così quando la vide avvicinarsi, in quel momento, non esitò a sfoderare uno dei suoi migliori sorrisi compiaciuti. Ti ho vista, sai? disse, chinando il capo da un lato e andando ad incrociare le braccia davanti al petto mentre continuava a sorreggere la borraccia. Oggi hai fatto finta di allenarti. affermò inarcando le sopracciglia ed indicando gli attrezzi dietro di lei. Così non va. aggiunse scherzando mentre le lanciava una barretta ai cereali. Fra poco arriva il mio ragazzo, se vuoi puoi allenarti con noi. Sempre che tu non ti senta a disagio a fare il palo fra di noi, ovviamente. scherzò ancora, serrando appena le labbra ed arricciandole mentre continuava a fissarla. Dietro di lei apparve poi un raggio di sole che andò ad illuminare l’intera palestra con un sorriso enorme, i capelli di un biondo lucente che irradiavano il resto degli angoli non colpiti dalla luce. Sorrise istintivamente anche Darko nel vedere Zach fare il proprio ingresso dall’entrata principale dell’edificio, e sollevando una mano gli intimò di avvicinarsi. Il mio cornetto algida è arrivato, quindi! esclamò nella sua direzione andandogli poi incontro e allungando un braccio verso di lui afferrò la sua mano lasciando che le loro spalle si incontrassero in una spinta leggera. Abbassò l’altra mano per palpargli il sedere in maniera tutt’altro che timida mentre si voltava a guardarlo. Resta di marmo, hmm. sussurrò poi, ridendo divertito. Quando si staccò andò poi a sorseggiare dalla borraccia, facendogli segno di seguirlo verso le panche e gli armadietti dove avrebbe potuto lasciare il borsone. Non ho fatto in tempo a passare da casa per lo smoking, mi perdoni? Ho la solita divisa. affermò abbassando il capo in direzione dei pantaloncini da basket e la t-shirt nera aderente che indossava. Si sedette sulla panca attendendo che Zach si sistemasse, lasciando che lo sguardo vagasse brevemente intorno a loro, adocchiando Ethan e Jungkook e rimuginando sul fatto che un allenamento in collettiva avrebbe potuto essere divertente. Ehi, Liv? Allora, ci stai? esclamò nella direzione della ragazza sporgendosi appena per inglobarla nella sua visuale. Ho detto a Liv che potrebbe allenarsi con noi, oggi. si rivolse quindi a Zach, indicando la ragazza con il mento. Dopodiché si rivolse anche a Jungkook ed Ethan, chiamandoli per attirare la loro attenzione su di loro.Ragazzi, ehi, vi va un allenamento tranquillo? Di contorno ci sono un paio di chiacchiere e Liv da schiacciare in un sandwich. chiese loro, sorridendo divertito. Sapeva che Liv era forse la più attiva di tutti, però si divertiva comunque a stuzzicarla, lei d’altronde riusciva sempre ad avere la risposta pronta a tutto. Si sollevò dalla panca per avvicinarsi a Jungkook ed Ethan ed appesantirsi sulle loro spalle con i gomiti mentre beveva un altro sorso dalla borraccia. Kook, te l’hanno mai detto che stai tirando su un’armatura? scherzò, riferendosi agli addominali che ancora sembravano vedersi ben poco. Quando si voltò verso Ethan, invece, arricciò le labbra, soddisfatto. Se qualcuno ti chiede dove ti sei fatto questo fisico menti e dici che è merito mio? Ci guadagnerei un altro paio di clienti, forse. commentò allora, sorridendo compiaciuto. Li lasciò andare, voltandosi nuovamente in direzione di Zach e, posando la borraccia sul pavimento di fianco alle grandi vetrate, iniziò a scaldare le braccia sollevandole e riabbassandole, cercando di controllare al meglio la respirazione. Gli piaceva essere circondato da gente, aveva davvero pochi pregiudizi e, fino a quando nessuno metteva i bastoni fra le ruote ostacolandolo dall’ottenere quello che desiderava stringere fra le mani, Darko se ne stava buono cercando di fare altrettanto. Non gli piacevano i disguidi, le litigate, ma quando ci si ritrovava catapultato in qualcuna di queste, non riusciva mai a tirarsi indietro. Le lotte clandestine erano un modo per rilasciare la tensione, quella che in palestra alcune volte continuava comunque ad accumularsi. Cercava di tenere ogni cosa salda, ben distaccata dalle altre: lo spaccio, la palestra, le lotte e la stazione di servizio. Ci provava da sempre, riuscendo a mantenere un equilibrio che mai aveva sognato davvero di raggiungere. Si era lasciato dietro nomi e volti, dolore e rimorsi, eppure li sentiva attaccati alle spalle come se non vi fosse altro modo che vivere trascinandoli con se. Li nascondeva, li proteggeva, erano istanti ai quali mai avrebbe potuto rinunciare e che tornavano a fargli visita nel momenti di debolezza, quando si appesantivano sui suoi muscoli e tentavano di tirarlo giù con loro, sulla superficie fredda del pavimento che calpestava ogni giorno. Guardando indietro, fronteggiando il proprio passato, Darko vedeva di tutto ogni singola volta: non avrebbe riconosciuto il momento in cui aveva scelto quale percorso prendere, forse neanche era stata una sua decisione. Il frammento di un bacio di sua madre, l’attimo dopo sembrava essersi frantumato in pezzi di vita che si tenevano collegati da macchie di sporco che lui aveva portato in casa. Glielo aveva sempre detto, Disìr: non si calpestano i tappeti con le suole delle scarpe con cui si è calpestata la terra in giardino. Si era ritrova a pulire quelle impronte così spesso da essere portata col tempo ad odiarne le tracce, e questo Darko lo aveva capito ben presto. Quella vita, quella in cui Darko esisteva, era forse il frutto di una somma di errori non solo del ragazzo, ma di qualcuno a lui molto vicino. In palestra, però, tutto si faceva appena più limpido, il respiro restava regolare ma i muscoli si contraevano in costante movimento ed esercizio. Era facile pensare che fosse tutto lì, nei semplicissimi movimenti di un corpo che aveva imparato a conoscere.
    Sciolse le spalle lasciando che roteassero ai limiti dei suoi profili per poi stiracchiarsi appena. Ehi Zach, devi aggiornarci su qualcosa? Come vanno i tuoi esperimenti da scienziato pazzo in laboratorio? chiese all’amico mentre afferrava Liv dai fianchi per tirarla a se, vicino all’enorme sacco che pendeva dal soffitto. La lasciò subito andare per afferrare i guantoni da box e passarglieli. Metti questi, vuoi? le chiese voltando brevemente lo sguardo su di lei, prima di tornare ad ascoltare Zach mentre si scaldava.

    Okey, l'ho fatto un po' sproloquiare ed entrare in contatto con Zach, Liv, Ethan e Jungkook. Postate quando vi pare (?), scrivete quello che vi pare ma magari non fate esplodere la palestra, che se no Darko e Liv sono disoccupati poi, diciamo.
     
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    Pausa ora Koka, per adeso sei abastanza buono ma poso comunque spezarti con due dita su fianchi come uši kukuruza*! Sull'attenti e con le mani assassine avvolte attorno ai fianchi tonici, Svjetlana adocchiava con sguardo truce ma brillante la figura di Jungkook, appoggiato alle corde del ring dopo avergli fatto vedere i sorci verdi in un allenamento intensivo Kosovo-style. Tutto sommato il ragazzo stava bene, e nonostante non capisse una parola di croato sollevò i pollici in su in segno di vittoria, risollevandosi in piedi pronto a godersi una pausa assieme alla sua tostissima istruttrice. In breve tempo la coppia emerse al piano terra, usciti dalla cripta dedicata alla boxe per raggiungere lo spazio di sosta, dove naturalmente Svetly si sarebbe goduta il suo energy drink a base di liquami di cetriolini mentre Jungkook - come sempre - sarebbe andato giù di latte a bebe. Quel giorno in particolare, il B-Side sembrava essere molto accorsato, e prima di dedicarsi alla scoperta di tutti gli avventori, Svjetlana aprì il cassetto segreto che custodiva i suoi inestimabili krastavaca, tirandoli fuori per fare della sua bevanda energetica un Croatian coffee tipo un Irish coffee ma non si tratta nè di caffè, nè di alcool skst, correggendola con un paio di dita di olietto puzzolente. Tieni un krastavaca, Koka! Tu picolo zec**, deve crescere! Ti piaciono krastavaca, vedo! Attento a non snortare il latte dal naso, Jungkook si avvide del fatto che si, i cetrioli gli piacevano eccome, ma in quel momento non riteneva opportuno entrare nei dettagli della sua storia da bi icon, quindi si limitò a ringraziare con un cenno della testa e ad accettare - aveva altre alternative? - lo snack baltico della sua allenatrice. Dunque, dopo essersi rifocillati, i due tornarono nel vivo della palestra, dove Jungkook riconobbe senza troppa fatica i suoi boomer preferiti: Bernie e Clelyone! Proprio quest'ultimo aveva deciso di iscriversi ad un corso di spinning e ginnastica dolce per consolidare il suo fisicone e scattare le foto hosé mlmlé dedicate unicamente ad Amarantha, seguendo i tutorial di Jungkook tra poco arriva la risposta del tutorial tremate. Salutando quindi l'amico intento a pedalare fortissimo, Jungkook gli diede una leggera pacca sulla spalla, incoraggiandolo nella sua attività fisica. «Grande Clelyo!» Lo spronò amichevolmente, aprendo le braccia come se volesse segnalare un grande sole (quello della vittoria), e sorridendo con la sua solita espressione hide the pain, Clelyone imitò lo stesso gesto di Jungkook, deconcentrandosi e perdendo l'equilibrio sulla cyclette. Non fosse stato per Svetly, sarebbe capitombolato via assieme alle nonnette-bowling che ancora rotolavano in giro per la città dal prom. GRAZIE SVJETLANA SEI UN MITO MICIONA UN KISS Delle sopracciglia arricciate ed uno sguardo torvo accolsero il ringraziamento sentito di Clelyo, ora che pronta a farlo volare dall'altra parte della palestra, la comandante Croata unì le mani nel lasciar schioccare le ossa delle dita in una presa minacciosa. Tu chiama chi miciona?! Io facio in mille pezi e facio Ćevapčići**** con tua carne! Jungkook allora avvolse una mano con delicatezza attorno al bicipite marmoreo della donna, fermandola prima che l'adorato proprietario dell'Egon subisse danni permanenti. «No, Svjetlana, Clelyo non ci stava provando, è un tipo da spiaggia non lo uccidere!» Si affrettò a gesticolare lui, salvando in corner il vecchietto che, preso dal timore, raggiunse correndo il suo BFF nella sezione dedicata all'attrezzistica, trovando Bernie che barcollava dopo aver dato un colpo troppo forte ad un sacco. Wow lo senti il Bern!? Tieni questo, e questo, OPPRESSORE! ᵂᵒʷ ˡᵒ ˢᵉⁿᵗᶦ ᶦˡ ᴮᵉʳⁿˀ ᵀᶦᵉⁿᶦ ᵠᵘᵉˢᵗᵒ, ᵉ ᵠᵘᵉˢᵗᵒ, ᴼᴾᴾᴿᴱˢˢᴼᴿᴱᵎ ᵂᵒʷ ˡᵒ ˢᵉⁿᵗᶦ ᶦˡ ᴮᵉʳⁿˀ ᵀᶦᵉⁿᶦ ᵠᵘᵉˢᵗᵒ, ᵉ ᵠᵘᵉˢᵗᵒ, ᴼᴾᴾᴿᴱˢˢᴼᴿᴱᵎ ᵂᵒʷ ˡᵒ ˢᵉⁿᵗᶦ ᶦˡ ᴮᵉʳⁿˀ ᵀᶦᵉⁿᶦ ᵠᵘᵉˢᵗᵒ, ᵉ ᵠᵘᵉˢᵗᵒ, ᴼᴾᴾᴿᴱˢˢᴼᴿᴱᵎ ᵂᵒʷ ˡᵒ ˢᵉⁿᵗᶦ ᶦˡ ᴮᵉʳⁿˀ ᵀᶦᵉⁿᶦ ᵠᵘᵉˢᵗᵒ, ᵉ ᵠᵘᵉˢᵗᵒ, ᴼᴾᴾᴿᴱˢˢᴼᴿᴱᵎ Avvolto nella sua tshirtina rossa con tanto di falce e martello, il vecchietto socialista d’origine americana non smetteva di cadere e colpire il sacco in un loop più forte persino di quello del Baule delle Cazzate di Adam, inondato dalle vibrazioni di ritorno dell'eco che causava la sua particolarità. SALVAMI BERNIE SVJETLANA MI VUOLE UCCIDERE AIUTO!!! UN KISS.... AIUTO ˢᴬᴸⱽᴬᴹᴵ ᴮᴱᴿᴺᴵᴱ ˢⱽᴶᴱᵀᴸᴬᴺᴬ ᴹᴵ ⱽᵁᴼᴸᴱ ᵁᶜᶜᴵᴰᴱᴿᴱ ᴬᴵᵁᵀᴼᵎᵎᵎ ᵁᴺ ᴷᴵˢˢ.... ᴬᴵᵁᵀᴼ ˢᴬᴸⱽᴬᴹᴵ ᴮᴱᴿᴺᴵᴱ ˢⱽᴶᴱᵀᴸᴬᴺᴬ ᴹᴵ ⱽᵁᴼᴸᴱ ᵁᶜᶜᴵᴰᴱᴿᴱ ᴬᴵᵁᵀᴼᵎᵎᵎ ᵁᴺ ᴷᴵˢˢ.... ᴬᴵᵁᵀᴼ ˢᴬᴸⱽᴬᴹᴵ ᴮᴱᴿᴺᴵᴱ ˢⱽᴶᴱᵀᴸᴬᴺᴬ ᴹᴵ ⱽᵁᴼᴸᴱ ᵁᶜᶜᴵᴰᴱᴿᴱ ᴬᴵᵁᵀᴼᵎᵎᵎ ᵁᴺ ᴷᴵˢˢ.... ᴬᴵᵁᵀᴼ Confuso dal riverbero, Clelyo si guardò intorno, mai abituato alla particolarità del suo BFF, ed ora sull'orlo di un trip, lo sorresse mentre l’altro continuava a barcollare pericolosamente tra un colpo e l'altro, anche lui dal capitombolo facile. Okay Clelyo don't worry, ti tengo al sicuro contro le minacce del capitaLISMOO!!! ᴼᵏᵃʸ ᶜˡᵉˡʸᵒ ᵈᵒⁿ'ᵗ ʷᵒʳʳʸ, ᵗᶦ ᵗᵉⁿᵍᵒ ᵃˡ ˢᶦᶜᵘʳᵒ ᶜᵒⁿᵗʳᵒ ˡᵉ ᵐᶦⁿᵃᶜᶜᵉ ᵈᵉˡ ᶜᵃᵖᶦᵗᵃᴸᴵˢᴹᴼᴼᵎᵎᵎ ᴼᵏᵃʸ ᶜˡᵉˡʸᵒ ᵈᵒⁿ'ᵗ ʷᵒʳʳʸ, ᵗᶦ ᵗᵉⁿᵍᵒ ᵃˡ ˢᶦᶜᵘʳᵒ ᶜᵒⁿᵗʳᵒ ˡᵉ ᵐᶦⁿᵃᶜᶜᵉ ᵈᵉˡ ᶜᵃᵖᶦᵗᵃᴸᴵˢᴹᴼᴼᵎᵎᵎ ᴼᵏᵃʸ ᶜˡᵉˡʸᵒ ᵈᵒⁿ'ᵗ ʷᵒʳʳʸ, ᵗᶦ ᵗᵉⁿᵍᵒ ᵃˡ ˢᶦᶜᵘʳᵒ ᶜᵒⁿᵗʳᵒ ˡᵉ ᵐᶦⁿᵃᶜᶜᵉ ᵈᵉˡ ᶜᵃᵖᶦᵗᵃᴸᴵˢᴹᴼᴼᵎᵎᵎ ᴼᵏᵃʸ ᶜˡᵉˡʸᵒ ᵈᵒⁿ'ᵗ ʷᵒʳʳʸ, ᵗᶦ ᵗᵉⁿᵍᵒ ᵃˡ ˢᶦᶜᵘʳᵒ ᶜᵒⁿᵗʳᵒ ˡᵉ ᵐᶦⁿᵃᶜᶜᵉ ᵈᵉˡ ᶜᵃᵖᶦᵗᵃᴸᴵˢᴹᴼᴼᵎᵎᵎ In tutto ciò, abbastanza stralunato da tutta questa boomerception e contento che Clelyo si fosse calmato, Jungkook fece cenno a Svjetlana di seguirlo, lasciando che i suoi amiconi combattessero la loro battaglia contro l'oppressore da soli - almeno per ora.
    Ancora shooketh per la scena alla quale era stato esposto, Jungkook si fermò non appena adocchiò le figure di Darko e Liv, entrambi in ottima forma ed intenti a punzecchiarsi. Oggi hai fatto finta di allenarti. Svetly allora salutò il collega con una forte pacca sulla schiena flyin Darko, proprio mentre Jungkook notò anche l'arrivo di Zach.. e non solo. Quello sguardo fiammeggiante, le pupille scure ferme sulla preda.. AH! Il desiderio, l'attrazione liquida! Tra Zach e Darko c'era qualcosa, Jungkook ci avrebbe messo la mano sul fuoco e anche sugli addominali tbqh! Ciao малко българин [malko bŭlgarin]***! Ciao picoli Zac e Itàn, e ciao Liv come state voi?! Domandò energica e severa Svjetlana, rispolverando il suo dialetto Bulgaro affiancata da Cupidokook, intento a registrare tutti gli sfarfallamenti di ciglia tra Zach e Darko #zarkolives. Ragazzi, ehi, vi va un allenamento tranquillo? Di contorno ci sono un paio di chiacchiere e Liv da schiacciare in un sandwich. Divertito, Jungkook salutò quindi anche lui gli amici e compagni di allenamento con un affabile gesto della mano, e voltandosi verso l'ingresso per qualche secondo per prendere aria da tutti quei bicipiti scolpiti captò l'arrivo di Debbie, luminosa come sempre. La accolse al B-Side con un leggero abbraccio e poi, richiamato all'attenzione da Darko, si voltò verso di lui. Kook, te l’hanno mai detto che stai tirando su un’armatura? Sbuffando una risata silenziosa alla battuta dell'altro, Jungkook venne quasi fatto volare tra le braccia di Bernie da una Svetly rabbiosa e fiera che lo spinse all'indietro tanto da farlo rotolare forte quasi quanto le vecchiette-bowling. Cosa dice tu malko bŭlgarin, certo che Koka tira su armatura, poco scherza sai! Ha cosce grose come cocomeri, dopo un paio di ani di allenamento può entrare in forze armate di Kosovo! Okay noi allora aleniamo con voi ogi, far vedere quello che sa fare! Un indice muscoloso - si, pure gli indici di Svetly sono muscolosi - si spiaccicò contro il pettorale solido di Darko, ora che la comandante Croata era pronta a controbattere all'affronto appena subito. I suoi metodi e risultati di training non andavano messi in discussione - o almeno, nessuno l'aveva fatto in Croazia e Kosovo. Non che Svjetlana si fosse realmente accorta del fatto che Jungkook fosse ancora intento a far rimbalzare lo sguardo un po' smerluzzante sui corpi ben cesellati di Darko, Zach, Liv, Ethan e Debbie, comunque. Allora, congedandosi momentaneamente dagli altri amici, il giovane avvolse le spalle di Svetly, Liv e Debbie tra le braccia, per poi tirarle appena più indietro rispetto al gruppetto che si era formato in sala. «Dobbiamo far baciare Darko e Zach! Lo vedete che vogliono pomiciare, no?! Dobbiamo aiutarli!» Guidato dalle migliori e pressochè più pure intenzioni, Cupidokook era deciso sull'obbiettivo da perseguire durante quella giornata: regalare un lieto fine ai suoi amici - quello che lui purtroppo non aveva avuto modo di vivere con MILORRRRRDDDD 😭😭😭😭😭😭 flashback di guerra «Ci state?» Propose infine lui, adocchiando le amiche con uno sguardo vivace e complice. «Svjetlana metti un po' di musica, a chi non piace la musica! Magari durante l'allenamento succede qualcosa..» Suggerì poi, i gesti delle mani chiari tanto quanto il muoversi della labbra, concludendo con un occhiolino allusivo. A me no piace musica, Koka. Sollevando gli occhi al cielo, Jungkook incoraggiò proprio l'amica allenatrice ad avvicinarsi allo stereo, per dare inizio alla sessione di training tranquilla proposta da Darko. Non appena le prima note iniziarono ad echeggiare nella sala, un'ombra enorme fece capolino negli ampi spazi occupandoli quasi del tutto, attirando l'attenzione di tutti. La roccia era arrivata.

    In Croato: *uši kukuruza = spiga di grano
    **zec = coniglio
    In bulgaro: *** малко българин (malko bŭlgarin) = piccolo bulgaro
    ****Ćevapčići = piatto tipico croato a base di carne
     
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    💪🏾Dwayne The Rock Johnson💪🏾Come sempre in perfetto orario per il suo allenamento giornaliero ed erculeo, Dwayne The Rock Johnson non aveva perso tempo nell'iniziare il suo giro di attrezzi che prima o poi sarebbe stato in grado di scardinare praticamente dal terreno della palestra. Perché quando si era grandi e grossi come lui tutto sembrava un po' più piccolo e fragile. Sorridente come sempre, salutò tutti i compagni e le compagne d'allenamento, premurandosi di incitare tutti al meglio e di dare consigli quando gli venivano chiesti. Qualcuno che si stava allenando poco distante da lui gli fece notare che aveva ancora qualche macchia d'acrilico sul viso e, in effetti, essendo arrivato in palestra subito dopo la giornata a scuola, era molto probabile che qualche monello gli avesse firmato la pelata con una cinquina tutta colorata. HAHA, grazie mille! Che occhio attento! E rise mentre sollevava più di un quintale fra due braccia dopo aver tirato distrattamente fuori dal marsupio uno dei fazzoletti in modo da eliminare la macchia. Tornato alla forma originaria da Mastro Lindo Pompato, riprese a sbuffare ad ogni sforzo della muscolatura così com'era solito fare, mentre in un orecchio si intratteneva con una compilation di musica pop che andava da Super Bass a Starship. Era un grande fan di Nicki Minaj, che poteva farci? Nell'altra stava ascoltando le chiacchiere divertite dell'amico che dai biondi capelli a l'aura sparsi con tanto di shatush si dilettava anche lui con pesetti da niente. Aveva iniziato leggero perché dopo ci sarebbe stato tutto il resto del percorso da fare, fra catene da muovere e pneumatici da rovesciare, vecchietti e giovani atleti da motivare e agonizzare contro la gravità nel sollevarsi da terra. Quindi una volta che i muscoli furono soddisfatti e baciati dall'ex-wrestler, ecco che si fece vicino alle panche dove si stavano allenando due abitudinari frequentatori della palestra, Ethan e Jungkook, spostandosi in un'altra zona della palestra dove sembravano essersi raggruppate un po' di persone. Il mastodontico ma mansueto uomo era stato richiamato da una temibilissima soundtrack che faceva (lungo giro di basso) (DUN ... DUN DUN DUN... DUN DUN DUN!!! DUN DUN DUUUUUUN!!!) un po' così. HAHA ma dai! Questa piacerebbe a Sylvesterone! Adesso gli mando un audio! Annunciò praticamente parlando da solo ma già prendendo a ridere mentre perfino l'iphone modello grosso più grosso si faceva minuscolo fra le ditone che faticarono un po' a trovare l'iconcina del microfono adam we feel u. Messo da parte il momento da papà-tecnologico, ecco che riversò le attenzioni sui due. Per entrambi avvertiva un sentimento paterno che non era poi così tanto difficile scatenare in lui, soprattutto quando le persone erano tanto piccole da entrargli in tasca. Salutò con un brillante saluto anche la biondissima Svetjlana e provò con un saluto un po' #young porgendole il pugno chiuso, ma venne ignorato: doveva starle simpatico! Ascoltò con attenzione le indicazioni della donna e motivò invece Ethan, battendo le mani con il rischio di provocare qualche tremore nell'ambiente della palestra. Voglio vedere ballare quelle tettine! È il ballo della vittoria delle tettine! Se non ballano non abbiamo davvero vinto! Incitò Ethan mentre si teneva le manone sui fianchi, sorriso smagliante che gli tagliava il viso ad uovo da parte a parte. Torreggiando e facendo muovere le tettone, aspettò anche che Jungkook ultimasse il suo work-out così da permettergli di unirsi a loro in quella danza della vittoria. Visto che pettorali ragazzi? Siete bravissimi. E hop hop, tettine della vittoria. Quindi vennero raggiunti da Darko e, ovviamente, l'uomo gli sorrise, ascoltando i suoi commenti e trovandoli estremamente divertenti, tanto da lasciarsi andare ad una fragorosa risata da esplosione vulcanica tipica delle isole della sua origine: Darko era un bravo ragazzo che forse nascondeva un lato dark(o)... ma probabilmente sarebbe entrato anche lui all'interno delle tasche dei suoi short. Gli sembrò poter assistere ai suoi pulcini del primo anno che si organizzavano per giocare tutti in cerchio e Dwayne The Rock Johnson per poco non pianse una singola lacrima di gioia, mentre le orecchie muscolose intercettavano tutti quei movimenti sotterranei: Svjetlana che diventava incandescente e Jungkook che organizzava insieme alle compagne d'allenamento qualche nuova coppia da far scoppiare in un letto di rose. #zarko4ever Che bravi ragazzi! Divertitevi! E ragazze, stendeteli tutti! Rendete fiero big daddy! Nel guardarle, non poteva che pensare a sua figlia Melissa, tanto fiere quanto vigorose! E flexando all'inverosimile i bicipiti a ritmo si musica, sventolò poi le manone mentre veniva riacciuffato dall'amico Jason Momoa per continuare il circuito. Se avete bisogno di un sostituto per il sacco fatemi sapere! HAHA! E fate giocare tutti mi raccomando~ Ultimò calorosamente i saluti da padre-maestro battendosi una mano contro il disegno sulla canotta azzurrina che indossava: un unicorno che era circondato dalla scritta "i hate bullies".

    Melissa Lizzo✨ E chi pensava che sarebbe terminata lì, ecco la figlia di Dwayne The Rock Johnson, un png-ception: altro giro altro regalo sulla ruota della fortuna puntiamo tutto su ROMA #what La giovane lasciandosi andare a risatine sommesse giusto per non essere ripresa né distrarre nessun altro partecipante del corso (ormai sul punto di finire) sembrava essere molto più interessata a far esercitare la lingua che altri muscoli del corpo. Capito? Avrebbe potuto avere una bad bitch senza impegni e invece... come dici sempre tu? Thank u next, vè? Adesso ho un nuovo tipo nei Minnesota Vikings. Ripetendo una sequenza di esercizi in sincronia con l'allenatrice e con dei pesi adeguatamente personalizzati, Lizzo stava chiacchierando anche con la compagna di corso molto più minuta di lei ma tanto attenta ai dettagli, piccoli o grandi che fossero. E gli specchi della sala permettevano di poter osservare con precisione tutto ciò che succedeva nel perimetro della palestra senza problemi. Oh, sì che è grosso, dolcezza! Un grosso cuore... e che culo! Aggiornandola su tutti i più piccanti risvolti della sua vita sentimentale, dinamica e volatile di mese in mese, la giovane non faceva fatica a esercitare tutti i muscoli che avrebbe dovuto senza che una goccia di sudore potesse rovinarle il ✨glam✨ che aveva organizzato per quella giornata in palestra, scoppiettante e energico come la sua personalità. Ragazzi, ehi, vi va un allenamento tranquillo? Di contorno ci sono un paio di chiacchiere e Liv da schiacciare in un sandwich. Passandosi una mano vicino al viso nell'imitare lo sventolare di un ventaglio, la giovane non si mostrò timida nel scherzare con il biondino, Darko. Sandwich? Liv ain't a snack, she's the whole damn meal, dolcetto! Partecipo anche io, eh. Mi metto qui. Perché if she was shinin', everybody gotta shine! Adagiandosi sensualmente contro il tappetino utilizzato fino a quel momento per allenarsi, la giovane si trattenne la testa dalla lunga e lucente coda su un palmo mentre l'altro finiva sui fianchi, rassomigliando un'invitante damigiana. Ehi Zach, devi aggiornarci su qualcosa? Come vanno i tuoi esperimenti da scienziato pazzo in laboratorio? Interessantissima alle forme più disparate che le si presentavano davanti, non esitò a rifarsi gli occhi anche quando il secondo vichingo mozzafiato invase la palestra con la sua poderosa presenza decisamente da non sottovalutare. In verità aveva il sospetto che gatta ci covasse fra i due maschioni e lei avrebbe volentieri costituito la panna sui due bigné - o quattro, contando che i sederi erano due e le chiappe quattro. Che genio matematico! Bellissimo! Ma allora non ti eri perso fra i miei DM! Lo salutò con un bacio volante e lasciando ondeggiare le unghie in acrilico e colori brillanti, rimettendosi in fretta seduta solo per poter aggiustarsi meglio la tutina fucsia che tanto s'intonava bene con il suo incarnato. Lo so io dove vorresti perderti però, bellissimo. Continuò nell'alzarsi e passandosi un indice sulla punta della lingua, spegnendolo poi ovviamente contro un glorioso fianco. FZZZZZZ! Distratta dal modo in cui Zach aveva preso a manipolare il sacco che pendeva dal soffitto, per poco Lizzo non inciampò sulla sua camminata felina e baldanzosa, senza staccare gli occhi dalla scenetta "donna-me-guanto-tiè". Ma come stringi bene, dolcetto... Miagolò compiaciuta e recuperata la sua borraccia glitter con tanto di cannuccia intrecciata a formare un cuoricino, la giovane scrutò con sguardo interessato e curioso il dispiegarsi dell'annunciato allenamento di gruppo, non lesinando occhiate per nessuno e nessuna atleta che si avvicinò al gruppetto. E guarda quante chiappette... huh? Chi ha parlato? Trovando una certa difficoltà a inserire la cannuccia fra le labbra in gloss, Lizzo sembrava essersi sventuratamente distratta da tutta quella manifestazione di ellenica bellezza e muscoli tonici. E visto che non discriminava e le piacevano big boys, itty bitty boys, Mississippi boys, inner city boys, the pretty boys with the bow tie, get your nails did, let it blow dry, a big beard, a clean face, from the playboys to the gay boys. Go and slay, boys, you my fave boys! Quindi ronzò per un po' attorno ad un belloccio che secondo le sue indagini rispondeva al nome di Ethan, posandogli una mano sulla spalla giusto per poterlo palpare un po', scendendo lungo il bicipite. Avevi un capello proprio qui, amore! Gli fece un occhiolino e ridacchiò divertita, per poi completare quel fuseggio felino con un'occhiata molto, molto più in basso: ma per il resto sei tutto a posto ti assicuro. Abbiamo fatto il tracking di quello? Non vorrei perdere la spedizione del pacco. Visto che non avrebbe risparmiato nessuno dalla giusta carica di complimenti e occhiolini, si avvicinò anche a Jungkook, un pasticcino niente male che sembrava essere sotto l'ala protettiva di una bionda altrettanto interessante. Abbassandosi gli occhialetti appuntiti magicamente apparsi sul ponte del naso per rendere meglio l'idea di i'm checking you out with no shame, si aspettò di ricevere una qualche forma di risposta al continuo occhiolino che gli stava inviando da parte dell'altro giovane - giovanissimo, anzi. Era così tenero! Sei timido, pasticcino? Lizzo può anche insegnarti a parlare spagnolo se vuoi! Ayyy, papi! Que caliente! L'ultimo schiocco di frusta asciugamano contro un bestiale quadricipite del giovane silenzioso prima di posarsi quell'immacolato tessuto sulle spalle e poi tutti sotto le docce. Aggiornatemi sugli esiti bitches, Lizzo is OUT! Mandò alle sue ragazze preferite e tutti i presenti un bacio stellare volante, un leggerissimo colpo di fianco con un po' di twerk strategico e questa incredibile fata aveva ultimato il suo giro di molestie.

    Bho non lo so manco io, era da un po' che non disagiavo. Vogliate perdonarmi :fiore:
     
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    Liv Frida Berg | '90 | anthemis & b-side | sheet

    Terminato il circuito che si era imposta di fare per addome e braccia, Liv stava cercando di riprendere fiato prima di dedicarsi all’allungamento che tanto, amava fare. Un po’ per abitudine, un po’ perché era un uccel di bosco, decise di utilizzare quella pausa per controllare che tutto fosse a posto all’interno della palestra, consapevole che suo zio e sua madre, quel giorno erano dovuti andare dall’avvocato, per sistemare alcune pratiche in sospeso con vecchi clienti. Camminando per i corridoi gremiti di gente, Liv si ritrovò a perdere più tempo del previsto tra una chiacchiera e l’altra, d’altronde lì dentro la conoscevano tutti ed era impensabile che non finisse per dover dare consigli ad uno, piuttosto che parlottare con l’altro. Nel suo completo rigorosamente attillato, fatto di pantaloni sotto il ginocchio e top corto, si spostava decisa, rimettendo a posto i pesi che i clienti avevano il vizio - chi meno educato - di lasciare in giro.
    Ti ho vista, sai? Oggi hai fatto finta di allenarti. la voce di Darko arrivò forte e chiara alle sue orecchie, mentre il suo corpo si girava in sua direzione per alzare gli occhi e fargli un verso simpatico con la faccia. Avvicinandosi a lui, lo sentì dire che Zach sarebbe arrivato di lì a poco, assimilando anche la provocazione che le aveva fatto, come sempre d’altronde mi sa che tra i tre, il palo non sarei certamente io lo sfidò, facendo una mossa di lotta ballo hip-hop, mostrandogli le sue movenze prima di far scoppiare una risata dalle sue labbra e poi scusa, disa-cosa? Stai seriamente parlando di disagio con me? Saprei mettervi a tappeto entrambi, e non solo in palestra lo stuzzicò ancora, alzando le sopracciglia e mordendosi il labbro inferiore, più divertita da quel siparietto che maliziosa anche se Liv accetta tutto. Si voltò, quando il collega annunciò l’arrivo dell’amico che, Liv aveva visto da relativamente poco fuori dalla palestra, per una scampagnata. Lo salutò, osservando a sua volta il sedere del ragazzo che era dritto e alto come quello di una statua di marmo, finendo poi con il palparlo a sua volta. Dovevo assicurarmi che Darko avesse ragione, sai, è di parte! Comunque è ufficiale, sei il mio raccogli funghi preferito! lo salutò, allungandosi per raggiungere la sua guancia e schioccargli un bacio sonoro mhh.. che buon odore, mica come il tuo amico che puzza di cane bagnato! stuzzicò ancora, lanciando a Darko delle fascette elastiche come se fossero state un semplice elastico di cancelleria. Sfida accettata! comunicò poi, guardando la traiettoria delle fascette giallo fluorescente che andarono a prendere Darko in pieno pacco. Sapevo di avere una mira fenomenale! annunciò ancora, prima che questo iniziasse a radunare adepti per quello che sarebbe diventato un cazzeggio di gruppo, piuttosto che un allenamento.
    Di lì a poco, Ethan, Jungkook e Svetlana li raggiunsero sul box, dove Liv aveva preso a salticchiare per cercare di scaldarsi un po’ dato che ormai era fredda dall’allenamento precedente Hei molleggiato, come vanno gli allenamenti? chiese lei, prima di sentire la musica che Svetly aveva, con fatica, sparato nelle casse della palestra, lanciando le note sonore di “The Time of My Life” in giro per lo stabile. Come ogni ragazza in follia per quel film e la mossa di Jhonny con Baby, Liv prese a cantare e ballare osservando The Rock avvicinarsi a loro, ed urlando un prendimi! prima di mettersi a correre e buttarsi giù con uno slancio felino dal box.

    Because I've had the time of my life
    No, I never felt this way before
    Yes I swear it's the truth
    And I owe it all to you
    Hey baby


    Le braccia possenti della roccia, l’avevano issata così in alto da farla svettare su tutti i clienti, in quel volo d’angelo, mentre lei compiaciuta allargava le braccia ed urlava l’unico in grado di equiparare e superare Patrick Swayze in questa palestra, sei la mia gioia! affermò, prima che l’uomo la lasciasse docilmente ritornare verso il basso, rimettendola sul ring come se fosse un pulcino. D’altronde, una mano dell’uomo era tutto il corpo di Liv. Una volta tornata con i piedi per terra, Liv si ritrovò al fianco di Jun e Debbie - che finalmente era arrivata a dare man forte al sesso femminile - che osservavano gli sguardi d’amore tra i due palestrati tuttaariaepochimuscoli che avevano davanti (alias Zarko). A quel punto, il molleggiato si avvicinò a loro con aria sospetta «Dobbiamo far baciare Darko e Zach! Lo vedete che vogliono pomiciare, no?! Dobbiamo aiutarli!» Liv scoppiò rumorosamente a ridere, consapevole che i due uomini erano la cosa più etero che avesse mai incontrato, ed avendo provato anche più di una volta uno dei due. Ci sto, fai pure le tue mosse che sono pronta ad assecondarle tutte! sorrise divertita meno male che sei arrivata a darmi man forte! ammise poi lei, rivolgendosi a Debbie, prima di essere presa di peso da Darko che la piazzò davanti al sacco da box per poi lanciarle i guantoni. Oh-Oh! Come, io pensavo di poter usare te come sacco?! lo provocò, sferrandogli dei falsi colpi sui fianchi. Uno-due, uno-due lo prese ancora in giro. Si divertiva con lui, riuscivano a provocarsi a vicenda, ridere e scherzare insieme, ma quando c’era un problema da risolvere in palestra, o delle beghe da sistemare, era sempre in grado di darle una mano raggiungendo un grado di serietà che non ci si poteva aspettare da lui. Era un ottimo collega e Liv, aveva dato un buon feedback di lui a suo zio, dato che chiedeva sempre anche un suo parere. Fatto saltare qualcosa per aria in questi giorni? incalzò lei, rivolta a Zach, immaginando sempre gli scienziati ed i laboratori, come quei soggetti in camice che facevano saltare palazzine intere dopo aver mescolato elementi errati tra loro.
    Era curiosa Liv, di cosa Jungkook aveva in mente per far amoreggiare i due piccioncini dal petto gonfio e, non vedeva l’ora di aiutarlo ad attuare quel piano malefico. Guardò Debbie, lanciandole uno sguardo d’intesa consapevole che dovevano darsi man forte per fronteggiare tutto quel testosterone. Venite qui, sandwich, vediamo cosa siete in grado di fare annunciò. Era consapevole Liv, di non poter vantare una grande forza, era piccola e di un'altezza normalissima ma questo, insieme alla sua particolarità, la rendevano estremamente veloce ed abile. Poi, con il tempo e con l’aiuto di suo zio - che era uno dei migliori istruttori di tutta la Norvegia - aveva imparato i punti deboli da toccare per fare fuori gli avversari.
    Non rileggo, è terribile, ma oggi va così <3


    Edited by charmolypi - 14/4/2020, 23:00
     
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    Con la nottata che gli si prospettava, Zach non vedeva l'ora di potersi distrarre un po' in palestra: era diventato il suo posto felice nel mondo, dove andava quando aveva bisogno di relax per una sana sudata e per qualche chiacchiera col suo topino preferito. Parcheggiò la moto nel parcheggio poco distante e, col borsone addosso, fece il suo trionfale ingresso alla B-Side, sentendosi accolto immediatamente da Darko: «Non avrei mai potuto darti buca, lo sai.» fece, con un sorriso. Rimase immobile anche quando di lì a qualche attimo gli palpò bellamente il sedere, anzi, gli diede manforte contraendo i muscoli: «Visto? Gli squat col bilanciere so tutt'altra cosa.» concordò, come d'altra parte s'erano detti qualche giorno prima, quando Zach aveva perso una buona mezz'ora a spiegargli perché col bilanciere ci si riuscisse ad allenarsi meglio rispetto a quelli alla macchina. Distogliendo lo sguardo da lui, incrociò per un attimo quello di Liv, che aveva visto ultimamente per una scampagnata e con la quale si trovava molto bene: «Liv, ciao. Non ti avevo vista inondato dallo splendore di questa stella oscura.» fece, avvicinandosi con un sorriso per darle un lieve abbraccio e salutarla, normalmente, ritrovandosi in realtà con l'ennesima mano sul fondoschiena. Da lei però non si era aspettato lo stesso trattamento ricevuto da Darko: forse perché era una ragazza? Chi lo sa. Ma, in ogni caso, Zach non era uno che si faceva problemi di quel tipo o si sentiva a disagio, anzi, era più uno che, adorava essere apprezzato e che, ad ogni complimento, che fosse fisico o verbale, accresceva il proprio ego a dismisura, sentendolo gonfiarsi di parola in parola o di palpata in palpata.«Liv, questa intraprendenza non me l'aspettavo.» rispose, con un sorrisetto malizioso because three is the magic numberrrrr. «Il mio numero ce l'hai, giusto?» fece, aggrottando appena la fronte, come se stesse chiedendo per davvero, dandole un bacio sulla guancia per salutarlo e dirigendosi verso gli armadietti con Darko. Lasciò rapidamente il borsone e si aprì la felpa che indossava sopra dei pantaloni di una tuta, all'interno dei quali inserì il cellulare sul quale era settato il timer che avrebbe sancito la fine del suo allenamento, a malincuore. Non ho fatto in tempo a passare da casa per lo smoking, mi perdoni? Ho la solita divisa. gli disse Darko, mentre aspettava che facesse tutto. «Quello lo conservi per stasera, ti aspetto al laboratorio per un tête-à-tête. Solo io, te e le cellule da piastrare.» Stava scherzando ma, in realtà, un po' di compagnia gli avrebbe fatto comodo per davvero: era una serata di merda che gli si prospettava, fatta di attese estenuanti, timer, PCR, cellule e colonie batteriche. Era una bella merda che il professor Andersen fosse rimasto bloccato a Helsinki e che Freya non potesse dargli una mano: quando la gente serviva non c'era mai, un classico.
    Finito di sistemarsi tornarono in sala, dove ad attenderli si era fatto un bel gruppetto di persone: un allenamento collettivo poteva essere discretamente divertente. «Liv, non ci rallenterai, vero?» ironizzò, guardando la ragazza che, intanto, stava prendendo la mira per tirare qualcosa a Darko. Fu davvero un bene che le fascette elastiche fossero finite perché doveva fare un male cane. «Per Natale un bel para-palle, di quelli costosi.» disse all'amico, con una pacca sulla spalla, spostando poi lo sguardo su tutte le altre persone presenti in sala. «Svjetlana! Da quanto non ti becco! Sempre bello vederti. Io sto piuttosto bene, sempre stanco lo sai. Tu?» le disse, gentile, senza però toccarla: era quasi sicuro che gli avrebbe staccato un braccio solo guardandoglielo e preferì non rischiare. Rivolse poi il suo sguardo a Jungkook che, come aveva fatto notare Darko, stava davvero mettendo su massa: «Lo sai che stai davvero una bomba?» gli disse, poggiando una mano sul suo addome e tastando con mano che sì, effettivamente stavano facendo capolino dei begli addominali. «Svjetlana mi devi far sapere il tuo preventivo, sto pensando di tradire il mio ragazzo per te.» Anche se non avrebbe mai potuto farlo. Tra la palestra, le lotte clandestine e qualche semplice chiacchiera, Zach si era davvero affezionato a quella testa di cazzo di Darko: non per niente l'aveva rinominato "topino" sul cellulare e, per uno come lui che aveva tutti salvati con nome e cognome - per abitudine oltre che per comodità - era fra i gesti d'affetto più ricercati.
    Presero a riscaldarsi, sciogliendo braccia, gambe e spalle mentre nell'aria si diffondeva una musica che ben pochi potevano dire di non conoscere: HAHA ma dai! Questa piacerebbe a Sylvesterone! Adesso gli mando un audio! fece una voce profonda, familiare, ma non per questo meno piacevole da sentire. Era da un sacco di tempo che non beccava The Rock in palestra: era sempre una ventata d'aria fresca. Sollevò una mano per salutarlo ma probabilmente lui non lo vide, era impegnato nel ballo della vittoria delle tettine. Era effettivamente una cosa difficile da fare, tanto che, mentre Ethan e Jungkook erano impegnati con lui, toccò una spalla a Darko per attirare la sua attenzione: «E' proprio l'ambizione della mia vita fare 'na cosa del genere, stile muscle di Terry Crews. Dici che esiste qualche challenge?» Sarebbe venuto fuori un bel video da una cosa come quella. Mentre Liv intanto volava alta nei cieli tra le potenti braccia di The Rock, Zach aveva finito il riscaldamento ed era pronto per cominciare ad allenarsi seriamente, anche se non prima di aggiornare un po' di gente su cosa stava combinando in laboratorio. «Vanno di merda e stanotte sarò costretto a fare after fra topi e cellule. Chi vuole accompagnarmi è il benvenuto, casomai porto anche la vodka.» fece, sollevando appena le spalle. Bellissimo! Ma allora non ti eri perso fra i miei DM! Così come la voce di suo padre, anche la voce di Lizzo era davvero inconfondibile, così come d'altra parte il suo outfit, così sobrio. Zach lasciò la presa sulle spalle che stava sciogliendo e cinse le spalle di Lizzo: «Hai ragione, ultimamente sono poco attivo sui social.» le disse, dandole a sua volta un bacio sulla guancia e guardandola divertito. Prese il cellulare dalla tasca della tuta e glielo lanciò, mentre lei se ne stava su di una panca a sistemarsi il pantalone: «6175. Cercati su Instagram, così non mi perdo più i tuoi DM.» fece, con un sorriso ammiccante, passando a prendere a pugni il sacco che se ne stava interposto fra lui e Darko. Ma come stringi bene, dolcetto... Sì, l'adorava. «Liv, tu e Debbie volete venire ad allenarvi oppure state ancora perdendo tempo?» le richiamò, mentre si sollevava appena per sistemare il sacco che non era ben fissato al soffitto e stava cadendo in giù ad ogni pugno. «Vi ricordo che qui ci serve un sacco valido.» canzonò ancora, richiamando quanto detto in precedenza. «Anche se l'idea del sandwich a più strati è sempre valida.» Con quella era piuttosto certo che sarebbero arrivate. «Mi rimetteresti il cellulare in tasca per favore?» chiese a Lizzo, incapace di muoversi, anche se in realtà lo fece più per divertimento personale che per effettivo bisogno del suo telefono.
    «Ok. Allora, qual è il programma? Lo facciamo tutti insieme oppure a coppie?» domandò, sollevandosi le maniche della t-shirt e decidendo di lì a poco di sfilarsela completamente: la fortuna di avere un bel fisico era quella di poterlo mostrare sempre, senza timore di aver mangiato troppo fisico da COVID «Oh dai, ho trovato.» fece d'un tratto, battendo il pugno sul palmo della mano. «Combattimenti a squadre. Se vince la mia squadra fai uscire Amarantha con Clelyo, se vince la tua... Non lo so, inventati qualcosa e vediamo se si può fare.» Si voltò verso Darko e verso chiunque avesse voluto partecipare a quella sorta di scommessa, cercando approvazione: «Ci state?» chiese ancora. Alzò poi le spalle, un po' deluso. «Mi rendo conto che l'idea del baccanale collettivo fosse migliore, però non so se accetterebbero, tanto vale render felice qualcuno che lo merita davvero.» E chi c'era di migliore di Clelyo? Un uomo, una leggenda.
     
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    Ethan, si era ritrovato in palestra senza nemmeno accorgersene. Era un’abitudine, che non lo abbandonava mai. Per lui era come respirare, già dall’età di 12 anni, aveva iniziato a praticare sport, tra cui nuoto e tennis. Dopo per via della vita e dello studio aveva smesso, ma non aveva mai smesso con la palestra. Era un modo per svagarsi e sentirsi bene con se stesso e non ti faceva pensare a nulla. Si guardò davanti allo specchio della palestra, aveva un fisico ben definito non poteva negarlo, ma c’era ancora molto da lavorare, lui non si sarebbe mai sentito abbastanza soddisfatto. Alla palestra B-Side, ci andava da poco dopo essere arrivato nella cittadina. Ancora prima, della morte della sua amata Elisabeth e della litigata con suo fratello. Tutti lo conoscevano e conosceva chi frequentava quel posto frequentemente. Era la sua seconda casa, si sentiva al sicuro, circondato da persone con la sua stessa passione e voglia di voler migliorare sempre di più. Quella mattina si era svegliato con il piede giusto, si era vestito e era arrivato lì quando stavano aprendo le porte, era sempre uno dei primi ad arrivare. Quando la palestra era troppo piena, iniziava a sentirsi stretto e andava via dopo poco, meno gente c’era e per lui meglio era.
    Aveva fatto una serie di addominali senza fermarsi, aveva bevuto e si era riposato un minuto, poi aveva fatto gambe e ora era alla panca, per fare le braccia. Era insieme a Jungkook, un ragazzo che andava spesso lì e si impegnava molto. Era anche simpatico e Ethan spesso e volentieri, ci aveva scambiato due chiacchiere amichevoli.
    Vedo che sei diventato più forte, complimenti disse sorridendogli, mentre lo vedeva tirare su pesi abbastanza pesanti.
    Ragazzi, ehi, vi va un allenamento tranquillo? Di contorno ci sono un paio di chiacchiere e Liv da schiacciare in un sandwich aveva parlato Darko, il ragazzo che lavorava lì e loro personal trainer, se così si poteva definire. Ethan non aveva la parola facile, non era una persona che parlava con tutti e scherzava a caso, però con lui e la sua cerchia, ci aveva iniziato a prenderci la mano.
    Va bene Darko, sono sempre pronto per un allenamento tranquillo disse ridendo e facendogli il pollice in su.
    Liv era la proprietaria della palestra e con lei aveva stretto un rapporto occasionale, la vedeva spesso e parlavano del più e del meno, era simpatica e con lei si parlava bene di tutto. Si allenava spesso con loro.
    Liv, oggi sei super determinata e in forma, dammi un po’ della tua grinta disse un po’ sfaticato. Non si era dato tregua, ma lei aveva ancora carica da vendere.
    Oggi voglio una sessione di allenamento tranquillo, ma tosto disse rivolto a nessuno in particolare, mentre appoggiava a terra i pesi e si alzava per asciugarsi il sudore sulla fronte e sulle braccia.
    Con loro c’era anche Clelyo, il proprietario di un pub chiamato Egon Pub e lo aveva già visto, quando qualche sera andava a bere qualcosa da lui.
    Era uno che ammirava molto, era simpatico e nonostante le poche parole, che diceva erano tutte sconnesse tra di loro, ti faceva sempre ridere.
    Hey Clelyone, anche tu oggi allenamento? Non affaticarti troppo eh? Ci tengo molto alla tua salute disse mentre gli dava una pacca leggera sulla spalla, mentre cercava di fare anche lui allenamento a modo suo.
    E poi c’era Dwayne The Rock, lui era quello che aveva visto più spesso in palestra ad allenarsi. Molte volte si erano scambiati consigli e si erano allenati insieme, quando non c’era il gruppo unito. Era quella persona, che lo aveva aiutato molto, nella sua forma fisica. Era super pompato e riusciva a tirare su pesi, che Ethan si sarebbe anche solo sognato di fare. Simpatico e sempre pronto a dare una mano agli altri, poteva dire che era uno dei più simpatici per lui (?). In fin dei conti di amici ne aveva pochi, ma con tutti loro si trovava bene, e passava qualche ora diversa dalla sua solita routine.
    Rock allora? Qualche consiglio da darmi oggi? disse, mentre gli toccava un bicipite pompato.
    Dovrò ricordarmi di non farti mai incazzare, non vorrei trovarmi il tuo muscolone sulla mia faccia disse ridendo e scuotendo la testa. Lui di tutta risposta iniziò a fare una cosa strana, la solita che gli faceva ogni volta che si vedevano.
    Voglio vedere ballare quelle tettine! È il ballo della vittoria delle tettine! Se non ballano non abbiamo davvero vinto! e iniziò a muovere le sue tettine, con le mani sui fianchi a ritmo per motivarlo.
    Ethan scoppiò letteralmente a ridere, non vergognandosi ci provò anche, ma senza successo.
    Ah Rock, sarai sempre tu la regina delle tettine ballerine! disse, toccandogli con un dito il pettoralone o tettina e provando a sentire il suo. Era tutta un’altra storia.
    C’era anche la figlia di The Rock, per niente identica al padre o almeno aveva qualcosa di simile bei lineamenti, ma nulla di più. Il carattere lo aveva preso da lui, sempre pronta a provarci in modo scherzoso con loro e senza pudore davanti al padre, la lì erano tutti un po’ pazzi e fuori di testa.
    Avevi un capello proprio qui, amore! ma per il resto sei tutto a posto ti assicuro. Abbiamo fatto il tracking di quello? Non vorrei perdere la spedizione del pacco e gli venne per un attimo la pelle d’oca, per il contatto sul suo bicipite di lei. Era sempre pronta a fare complimenti a tutti e nel farlo non aveva pudore o vergogna, anzi lo faceva morire dal ridere.
    Oh grazie per il capello disse sorridendogli, anche se sapeva che non ne aveva mai avuto uno proprio lì, ma trovava sempre una scusa per palpare un po’ di carne fresca. non ti avevo vista! Carica per questo allenamento? Oh il mio pacco dici? Non preoccuparti, la spedizione parte a breve disse mentre si sistemava la canottiera, che gli facevano vedere i muscoli scolpiti delle braccia.
    E per ultimo c’era Zach, era un tipo tranquillo e a posto, ci parlava poco, ma d’altronde Ethan non era bravo a fare amicizia o a conversare con qualcuno davvero.
    Ciao Zach! Non ti vedevo da molto, tutto bene? chiese per cortesia e gentilmente, la gentilezza per lui era la chiave di conversazioni sane e giuste. Non era quasi mai arrabbiato, la pazienza era la virtù dei forti e lui lo era o almeno mentalmente.
    Chi mi aiuta per un po’ di box? chiese mentre si metteva i guanti giusti e si sistemava sul ring (?), voleva proprio dare qualche pugno a qualcuno, ovviamente con amore.
     
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    Ancora seduta alla scrivania del suo ufficio allungò le braccia verso l’alto per stiracchiarsi, lasciandosi andare ad un leggero sbadiglio assonnato. Quella mattina era stata buttata giù dal letto da una chiamata del distretto che l’aveva costretta ad entrare in servizio prima del dovuto per un’emergenza e la giornata era trascorsa in maniera più lenta di quanto si fosse aspettata. Le ultime ore, dedicate esclusivamente a compilare una pila infinita di documenti, con la compagnia soltanto di un caffè preso velocemente all’ingresso, erano state quelle più dure e noiose. Non era mai stata una che si lamentava di determinati aspetti del suo lavoro o che cercava di cedere le parti più noiose a qualche recluta, ma quel giorno il sonno sembrava voler continuare a perseguitarla. Aveva raggiunto alcuni colleghi per la pausa pranzo, preso un altro caffè e poi finalmente aveva iniziato a carburare. Era incredibile come certe giornate sembrassero non avere fine e come invece certe altre terminassero sin troppo velocemente. Nella speranza di riuscire a chiudere in bellezza quella giornata, tuttavia, prese il suo telefono, poco prima della fine del turno e scrisse un messaggio a Liv e a Kookie, curiosa di sapere se li avrebbe trovati in palestra più tardi per allenarsi insieme e magari riuscire anche a scambiare qualche chiacchiera con loro. Aveva utilizzato la palestra del Distretto negli ultimi giorni ed era andata spesso a correre insieme a Taylor quindi era da almeno una settimana che non vedeva né l’uno nell’altra ed era curiosa di essere aggiornata sui loro ultimi sviluppi. Aveva recuperato il suo borsone da palestra dall’armadietto, quello che teneva lì di riserva per le emergenze e poi si era diretta verso il B-side per incontrare qualche volto conosciuto e cercare di staccare un po’ dal lavoro e dai pensieri. Aveva davvero bisogno di un allenamento in compagnia per rimettersi in sesto e quella palestra era sempre il modo migliore per farlo.
    Al suo ingresso nello stabile la prima cosa che sentì fu la musica di sottofondo, accompagnata dal chiacchiericcio delle persone al suo interno. Si gettò una veloce occhiata intorno, notando con un sorriso che sembrava persino più piena del solito. Immaginò che Liv dovesse essere piuttosto fiera del lavoro che lei e i suoi colleghi stavano facendo e del modo in cui riuscivano costantemente ad attirare nuovi clienti. Individuò abbastanza in fretta la figura dell’amico, insieme a Svetlana, l’allenatrice che lo seguiva nell’ultimo periodo e rivolse un gesto di saluto nella sua direzione prima di mandargli un bacio con la mano e mimare un “Mi cambio e arrivo” indicando la porta degli spogliatoi, dove sparì velocemente. Indossò un paio di pantaloncini e una canottiera aderente e poi, dopo aver raccolto i capelli in una coda di cavallo, sistemò il suo borsone all’interno dello spogliatoio, portando con sé soltanto il telefono e l’acqua. Sebbene il suo turno fosse finito la Centrale poteva comunque chiamarla per darle qualche informazioni ed era quindi sempre meglio tenersi reperibile o il suo capo il giorno successivo avrebbe avuto di che lamentarsi. Facendo slalom in mezzo agli altri avventori raggiunse Kookie, lasciandosi stringere in un abbraccio che ricambiò in maniera piuttosto calorosa, per poi sorridergli. -Che cosa mi sono persa? - chiese, piuttosto incuriosita, mentre controllava lo strano gruppetto che era venuto a formarsi. -Ciao Svetlana! Ti trovo sempre più in forma, il ragazzino qui ti fa sudare eh? - chiese poi alla donna, rivolgendole un leggero occhiolino mentre iniziava a fare un po’ di riscaldamento per prepararsi a qualunque tipo di esercizio avrebbero proposto di fare. Con aria ancora vagamente annoiata si ritrovò a sussultare, mettendosi di scatto sulla difensiva quando notò un tizio che ricordava lo spacciatore che lei e Ali avevano seguito durante un appostamento, con il quale avevano rischiato di vedersela brutta. Risvegliandosi quindi improvvisamente, come se qualcuno le avesse lanciato addosso una secchiata d’acqua in faccia o l’avesse costretta a partecipare alla ice bucket challenge, si rese conto che si trattava soltanto del famoso The Rock. Quell’uomo era un mito all’interno della palestra anche se lei non aveva avuto modo di incontrarlo prima di quel momento e immaginò che lo spacciatore dovesse essersi ispirato a lui per il suo look. Emise un leggero sospiro mentre, più tranquilla, riprendeva a respirare e a guardarsi attorno. Il sonno era magicamente sparito e iniziava a sentire l’adrenalina scorrerle nelle vene. Se avesse saputo prima che sarebbe bastato così poco per riportarla nel mondo reale avrebbe fatto un salto in palestra intorno a metà mattina, per poi tornare a lavoro decisamente più pimpante.
    The Rock diede vita a quello che lui sembrava aver soprannominato il ballo delle tettine, una prassi decisamente mascolina che prevedeva la messa in mostra dei pettorali, a cui tutti i ragazzi risposero prontamente, ovviamente senza riuscire a superare il maestro e inventore di quella danza. Vide la sua amica lanciarsi sulle braccia possenti dell’uomo, sotto le note di “Time of my life” e con uno scatto fulmineo, degno di un felino, prese il suo telefono, per poi riprendere quell’allegro duetto e mandare il video a Liv una volta terminato il tutto, per poter ricordare quel momento. Vista vicino a quella montagna lei sembrava davvero uno scricciolo, ma questo non riuscì comunque a toglierle le parole di bocca e ben presto arrivò con aria frizzante nella sua direzione. -Quello si che era un gran bel volo, stai cercando di diventare la prima ballerina di Besaid? - la prese un po’ in giro, mentre si avvicinava a lei per salutarla, giusto un attimo prima che Jungkook le prendesse in disparte, per metterle al corrente dei suoi piani per la conquista del mondo. Lo guardò confusa per un momento mentre la metteva al corrente della sua ship, per poi guardare i due protagonisti con maggiore attenzione. Ovviamente li guardò di sottecchi, senza girare del tutto il volto, per evitare che i due potesse capire che stavano parlando di loro. Osservandoli bene per la prima volta da quando era entrata in palestra, visto che aveva dedicato le sue attenzioni alle persone cui aveva un legame più stretto, si rese conto che in effetti c’era un certo feeling tra i due palestrati e quindi poteva comprendere di che cosa il ragazzo stesse parlando. Liv, accanto a lei, scoppiò in una fragorosa risata, ma accettò comunque di assecondare qualunque cosa il ragazzo avesse in mente e anche Debbie fece lo stesso. -Si, in effetti hai ragione. - ne convenne, con un sorriso, mentre una parte della sua mente si perdeva ad immaginare la faccia che avrebbe fatto Darko se soltanto avesse saputo che cosa stavano tramando. Loro due erano usciti insieme in alcune occasioni, o per meglio dire si erano beccati in giro e poi avevano terminato la serata insieme, senza troppi coinvolgimenti emotivi. Darko era un bel ragazzo e lei, anche per colpa della sua particolarità, non aveva mai pensato di volersi legare davvero a qualcuno. Poter conoscere i desideri più intimi che si celavano nell’animo degli altri l’aveva portata a staccarsi un po’ dai sentimenti, a preferire di restare chiusa all’interno della sua aria di comfort e non spingersi troppo verso gli altri, per paura di scoprire cose che le sarebbe poi stato difficile digerire. Non si poteva mai sapere, dopotutto, cosa si celava nella mente di chi si aveva davanti. -Anche io ci sto. - aggiunse, dopo qualche altro secondo, annuendo appena in direzione dei suoi complici.
    Jungkook chiese a Svetlana di mettere della musica, mentre Darko arrivava a prendere di peso Liv, sollevandola come se fosse stata un fuscello, per poi depositarla davanti al sacco da boxe, offrendole un paio di guantoni. Sorrise, in direzione di Zach, quando l’uomo richiamò anche la sua attenzione per allenarsi, lasciando che invece Kookie si occupasse della musica, sfoderando le sue doti migliori per convincere Svetlana ad andare alla console. -Se ti serve un sacco valido puoi sempre fare affidamento sul tuo amico. - rispose lei, rivolgendosi ovviamente a Darko, allungando una mano guantata per verificare la consistenza dei suoi bicipiti. -Che fai D batti la fiacca nell’ultimo periodo? Non sarai mica distratto. - lo prese un po’ in giro, facendo intendere a Darko di averlo trovato un po’ meno “prestante” del solito. Anche Liv sembrò intenzionata a considerare lui come il sacco più adatto, sferrando qualche colpo con i guantoni nella sua direzione. Ascoltò incuriosita le domande sul lavoro di Zach. Loro due si erano incontrati in palestra qualche volta ma avevano scambiato giusto qualche chiacchiera di sfuggita quindi non poteva dire di conoscerlo bene o di aver compreso esattamente che tipo di lavoro facesse, anche se le era parso di capire che fosse un impiego all’università. Inarcò il sopracciglio con aria confusa davanti alla faccenda del sandwich, che pensava di aver intuito anche se doveva essersi persa l’inizio di quella divertente scenetta. -Hai saltato il pranzo Zach? - lo canzonò quindi, con un sorriso divertito sul volto, anche se sapeva che non era quel tipo di sandwich quello a cui stavano alludendo. Salutò velocemente Lizzo mentre la ragazza dava una mano al biondo a risistemare il telefono nella sua tasca, prima di proporre un allenamento tutti insieme o a coppie. Debbie assunse un’aria pensierosa, mentre spostava lo sguardo su Liv per avere un consiglio. Forse un allenamento tutti insieme li avrebbe aiutati con il loro piano. Stava per aggiungere qualcosa, ma Zach la precedette di nuovo proponendo un combattimento a squadre con in palio un’uscita tra Clelyo e Amarantha oppure una cosa a scelta di Liv. Quella in effetti sembrava un’ottima occasione per portare a termine il loro piano.
    -Beh, io direi di prendere anche Svetlana con noi. - disse a Liv, mentre si portava al suo fianco per unirsi alla sua squadra, fece poi un cenno a Kookie di raggiungere il gruppo, prima di spiegargli che cosa si era perso. -Facciamo uno scontro a squadre, la squadra che vince ottiene un premio. - disse quindi, avvicinandolo appena a sé e stringendolo con un braccio per poi rivolgergli un occhiolino e lasciarlo andare mentre un altro ragazzo, di cui non ricordava il nome, o che forse non aveva mai incontrato, chiedeva un po’ di compagnia per il suo allenamento. -Perché non ti unisci a noi? Stiamo facendo un combattimento a squadre! - gli propose, con un sorriso tranquillo sul volto, alzando appena la voce affinchè potesse sentirla anche a qualche metro di distanza. -Io sono Debbie e loro.. loro forse li conosci già. - ammise poi, rendendosi conto di essere arrivata un po’ in ritardo, lasciandosi andare ad una leggera risata.
     
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    Liv e il suo caratterino erano difficili da evitare, soprattutto perché quella lingua affilata rispondeva a qualsiasi provocazione proveniente dall’esterno. Sapeva il fatto suo, su questo non c’erano dubbi, ma era anche chiaro come il sole che, nel profondo del cuore, invidiasse Lizzo così tanto quanto Darko invidiava The Rock. Non sarebbero mai stati capaci di raggiungere cotanta gloria e sensibilità, così prima o poi avevano dovuto accontentarsi e cercare di rendere i rispettivi corpi, involucri delle loro anime pure, luoghi comodi e accoglienti. mi sa che tra i tre, il palo non sarei certamente io. gli rispose la ragazza allora, come Darko si era aspettato che facesse. Sebbene fosse una dittatrice all’interno della palestra NON NEGATE, LO SAPPIAMO, guadagnandosi il nuovo nome di battesimo “Livtler”, a Darko continuava a piacere, così da non riuscire a controllare l’affetto che provava nei suoi confronti anche quando cercava di metterlo alle strette con gli orari di lavoro solo perché doveva andare in giro ad impersonare alla perfezione l’esemplare più umano di uccel di bosco. e poi scusa, disa-cosa? Stai seriamente parlando di disagio con me? Saprei mettervi a tappeto entrambi, e non solo in palestra continuò la brunetta, ridacchiando alle proprie parole. Inarcò le sopracciglia, Darko, annuendo piano e nel momento in cui si ritrovò a schiudere le labbra per rispondere alla ragazza, la manona di Svetlana arrivò a colpirlo sulla spalla, aiutandolo dolcemente a spostarsi di circa due metri e ventisette centimetri nella direzione opposta. Fu in quel momento che, con l’arrivo di Zach a sigillare l’attimo prezioso nel quale stavano vivendo, Svetlana prese a salutare un po’ chiunque, parlando a Darko in lingua bulgara. Ciao малко българин [malko bŭlgarin]***! Il poveretto però conosceva sì e no dodici parole in croce, dato che suo padre se n’era andavo via troppo presto e così si era portato ogni traccia di cultura e lingua bulgara che avrebbe potuto un giorno essergli utile, per esempio, proprio nel provare a comunicare con la bionda croata che si ritrovava come collega. Il destino, triste e crudele, aveva però deciso di mettersi in mezzo e scompigliare quindi le carte in tavola. Ehi carro armato, dimentichi sempre che non ci capisco un fico secco. rispose quindi lui, tornando a massaggiarsi la spalla laddove lei aveva premuto la sua più forte e poderosa cinquina, qualche istante prima. Un po’ gli faceva paura, e non poteva far altro che dar ragione a Zach quando, sussurrando, diceva di volerle stare il più lontano possibile evitando di toccarla anche solo per sbaglio. Per fortuna, in mezzo a quello scambio di cioppini bulgari e croati, Zach riuscì a rubare tutto l’interesse di Darko nel momento in cui questo andò a posare la propria mano sul suo sedere, lasciando poi fare a Liv la stessa identica cosa. Aggrottò le sopracciglia, Darko, squadrando il fisico minuto ma tonico di Liv con aria piuttosto offesa e alquanto gelosa. Dopodiché scoccò una fulminata innamorata ma seria a Zach, con l’intento di volerlo ammonire per aver lasciato fare a Liv una cosa del genere. Alto tradimento. Oh. esclamò solamente, un suono gutturale che si fiondò contro le spalle di Liv, ancora abbracciata a Zach. «Liv, questa intraprendenza non me l’aspettavo. Il mio numero ce l'hai, giusto?»Dovevo assicurarmi che Darko avesse ragione, sai, è di parte! Comunque è ufficiale, sei il mio raccogli funghi preferito! udì le parole della ragazza mentre questa, imperterrita continuava a molleggiarsi su Zach. Direi che basta e avanza, no? Spostati mo’, fallo respirare. parlò Darko, ingelosito dalla situazione. Zach era suo, nessuno avrebbe potuto mettergli le mani addosso a meno che lui non avesse approvato. E Livtler, certamente, non l’approvava. Con la sua dittatura avrebbe un giorno preso potere e impedito ai due di toccarsi o palpeggiarsi, innalzando il primo muro di B-Side fra di loro e costringendoli a scambiarsi effusioni solo tramite lettere pregne d’amore. mhh.. che buon odore, mica come il tuo amico che puzza di cane bagnato! seguì ancora Liv, al che Darko rizzò la schiena e dopo qualche secondo sollevò un braccio per annusarsi l’ascella. No, non puzzava, il deodorante per fortuna sembrava essere adatto alla sua pelle delicata. Guarda che ci puoi mangiare sotto le mie ascelle. rispose lui, ridendo, e avvicinandosi a Liv andò a premerle l’ascella contro la faccia per qualche secondo, tornando poi a Zach e scusandosi per non aver messo lo smoking. «Quello lo conservi per stasera, ti aspetto al laboratorio per un tête-à-tête. Solo io, te e le cellule da piastrare.» disse Zach, e Darko non potè far altro che sorridere maliziosamente a quell’invito molto molto particolare, ennesimo momento Darko rovinato da una delle fascette gialle che Livtler decise di schiantare contro le sue parti basse, a cui aveva sempre tenuto molto e con estrema cura. Un mezzo grugnito, una lamentela mista fra rabbia e dolore, lasciò la gola del ragazzo nel momento in cui entrambe le mani andavano a chiudersi sul pacco per proteggerlo, ormai con qualche secondo di ritardo. «Per Natale un bel para-palle, di quelli costosi.» Come una ninna nanna, la voce di Zach riuscì comunque a rilassarlo appena, mentre quella stronza di Livtler saltellava sul posto per aver beccato in pieno i gioielli di famiglia Oslaj. Sebbene fosse piegato in due quasi, neanche Darko si perse l’arrivo di The Rock e sua figlia Lizzo. I due, completamente differenti se non fosse stato per la stazza, presero a salutare il resto del gruppo appena formato, lanciando occhiate d’approvazione e -di molestie- qua e la. In un moto di creatività, Darko e Zach si persero a guardare il ballo delle fettine di The Rock mentre Lizzo esprimeva il proprio consenso nel far parte del suddetto Sandwich, proposto poco prima da Darko stesso. Terry CrewssssaAHAHAHAHAHAHAAAAAAAAHAHHA. rise come un demente alle parole di Zach, annuendo con gusto mentre provava ad immaginarsi Zach suonare degli strumenti col suolo ausilio dei suoi muscoli. Avrebbero fatto i soldi e, sicuramente, se avesse partecipato ad una challenge di quel tipo, Zach avrebbe vinto e Darko avrebbe avuto un futuro da manager. Sorvolando sull’ennesima scena che lo avrebbe spinto a commettere un omicidio per gelosia (Lizzo che metteva le mani a meno di due millimetri dalle natiche di Zach), Darko si ritrovò nel mezzo della confusione di nuovo di fianco a Svetlana, che alta circa tre volte il resto del gruppo messo insieme, uno steso dopo l’altro per terra, ogni tanto dimenticava di rilassare i muscoli duri della faccia, restando incazzata anche se magari avrebbe dovuto essere contenta. Pur volendo starci lontano, il dito indice di Svetlana andò a premersi contro il petto di Darko, che di tutta risposta restò fermo ed immobile per qualche secondo, abbassando poi il capo in maniera molto lenta e sensuale e lasciando un bacino sull’unghiona della leonessa croata. Forse, se non fosse stato per la manina di Kook che la tirò via per radunarsi assieme alle altre babies della palestra, Svetlana avrebbe staccato la testa di Darko dal collo, appendendola al soffitto e ficcandoci una lampadina dentro che avrebbe illuminato l’intera zona tramite i fori degli occhi, naso, orecchie e bocca. Nel frattempo, dei capelli ricci tenuti in una coda alta ferma sulla nuca attirarono l’attenzione del mezzo norvegese - mezzo bulgaro, portandolo a prestare la propria attenzione sulla figura di Debbie, appena giunta in palestra. La sua figura altrettanto tonica era sempre piaciuta a Darko, il quale non aveva perso tempo neanche con lei, provandoci e portandosi a casa quella medaglia. Le orecchie, comunque, restarono in agguato anche quando il ragazzo rivolse la propria attenzione all’amica, pronte ad accogliere commenti e paroline non rivolte a lui. [“non ti avevo vista! Carica per questo allenamento? Oh il mio pacco dici? Non preoccuparti, la spedizione parte a breve. — «6175. Cercati su Instagram, così non mi perdo più i tuoi DM.» — Fatto saltare qualcosa per aria in questi giorni? — «Dobbiamo far baciare Darko e Zach! Lo vedete che vogliono pomiciare, no?! Dobbiamo aiutarli!»] Debbie l’aveva conosciuta per caso e, dopo esserci finito a letto insieme, l’aveva incontrata nuovamente in palestra e aveva scoperto frequentasse praticamente lo stesso giro. Vedendola avvicinarsi a loro, notò la mano della ragazza andare a poggiarsi sul suo bicipite, ritrovandosi a commentare lo stato fisico in cui riversava Darko in quel momento. -Che fai D batti la fiacca nell’ultimo periodo? Non sarai mica distratto.- disse quindi Debbie, prendendolo in giro. Scosse il capo Darko, sollevando una delle braccia e portando la mano sulla guancia di Debbie le tirò un pizzicotto leggero. Sai, quando ti ho vista entrare ho pensato: Ah, finalmente una persona su cui poter contare. Perché mi ferisci così? esclamò Darko, rivolgendosi a Debbie. Però se vuoi dopo facciamo una sessione privata io e te, così mi dici cosa devo rassodare. Ah, potrebbe esserci anche Zach, mi ha chiesto di fare compagnia a lui e alle sue cellule. Possiamo vedere come si riproducono e prendere spunto. commentò lui, chinando il capo da un lato e sorridendo divertito in direzione di Debbie. In quel momento, venne colpito dai pugni di Liv, al che -invece di rispondere, l’afferrò per le cosce, sollevandola e mettendosela sulle spalle la tenne ferma per le gambe e la vita, mentre prendeva a camminare intorno agli altri per impedire a lei di arrampicarsi su di lui per scendere (?) Nel frattempo, si continuava a parlare dell’allenamento a squadre e dei premi in palio. «Combattimenti a squadre. Se vince la mia squadra fai uscire Amarantha con Clelyo, se vince la tua... Non lo so, inventati qualcosa e vediamo se si può fare.» udì le parole di Zach mentre, con Liv ancora sulle spalle a mo’ di sacco di patate, Darko girava intorno al ring. Si fermò solo quando, dopo aver sballottolato Liv a destar e sinistra e sopra e sotto, la lasciò cadere nella cesta delle palle giganti (piango). Va bene, dai. Io e Zach contro la squadra delle streghe di Besaid. A parte te e Lizzo, Svetly, non vi preoccupate, voi siete angioletti. aggiunse Darko ancora, sorridendo in direzione di Svejtlana e posando poi lo sguardo su Lizzo che, ancora stesa sul suo tappetino, era intenta a sollevare e abbassare una gamba mentre con l’occhio marpione si era letteralmente appeso al culo di Kook.
    Tornando alle spalle di Zach, posò i palmi delle mani sulle spalle larghe del ragazzo, premendo con i polpastrelli sulla sua pelle per mimare quello che avrebbe dovuto essere un messaggio preparatorio alla lotta. Dai amore, ce la facciamo. Sembrano grandi e forti ma li schiacciato come formiche. Facciamolo per Clelyo e Amarantha, un amore che poteva sbocciare anni fa se solo fossimo nati trent’anni prima. aggiunse Darko, incentivando quindi Zach e saltellando appena sul posto per riscaldarsi allo stesso tempo. Staccandosi dall’amico, quindi, andò ad aggrapparsi agli elastici del ring per sollevarsi e salire su di esso e, prima di poter dire o fare altro, si esibì in un balletto sentito di Juicy, la canzone che Lizzo amava cantare prima di mettersi sotto per qualche allenamento. Fra un’ancata a destra e una spallata a sinistra, Darko resterò il perimetro del ring muovendosi come se fosse nato per essere una star del ballo. Infine, appena prima di fermarsi, lanciò un bacio volante alla giovane figlia di The Rook, condendo il tutto con un sensuale occhiolino.

    Niente, fa schifo, non fa neanche ridere, scusate. Non ho riletto e c'erano un sacco di informazioni nei vostri post, ho saltato qualcosa, chiedo venia.
    CIAO KISS
     
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7 replies since 13/4/2020, 13:47   351 views
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