Chi non muore si rivede!

Noelle x Lys

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    Angels to fly

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    Quel turno onestamente le sembrava non finisse più.
    Certo, la colpa era anche un po' sua che aveva accettato il lavoro e gli orari a scatola chiusa senza neanche chiedersi cosa avrebbe comportato lavorare partime certo, ma ugualmente lavorare la notte e il mattino dopo andare all'università, concedendosi fondamentalmente qualche ora la notte e il pomeriggio per riposare, non era di certo una passeggiata.
    Eppure la sua vita non le dispiaceva, o meglio, le era necessaria. I ritmi frenetici che aveva la aiutavano a non stare mai ferma e quindi a non pensare, perché alla fine era cosciente che se avesse preso anche solo un attimo di relax,avrebbe scoperchiato il vaso di pandora delle sue emozioni che teneva chiuso e ben serrato per evitare di sprofondare nuovamente in quel vortice di pensieri negativi e nella depressione che l'aveva avvolta in particolari momenti della sua vita.
    Effettivamente, Noelle si può dire che abbia avuto due fasi alternate della sua vita, ovvero: da piccola, appena arrivata a Besaid, era chiusa e riservata con tutti, non sconoscendo nessuno era particolarmente difficile che trovasse con chi giocare o passare il tempo.
    Questo periodo durò fino all'inizio della scuola superiore, quando finalmente, come un bocciolo che fiorisce, si integrò perfettamente con i compagni, trovò delle forti e solide amicizie, i suoi primi amori, le sue prime esperienze... e beh, sì, si diede anche alla pazza gioia iniziando ad andare a feste e frequentando anche amicizie poco raccomandabili, e a detta di sua madre, che la portavano sulla cattiva strada ma che alla fine ogni adolescente almeno una volta nella vita intraprende.
    Questo durò fino a che sua madre non si ammalò, e sia nel periodo di malattia, sia gli anni dopo la sua morte Noelle diventò di nuovo chiusa, apatica, persino isolata dal mondo. L'unica persona a cui permetteva di entrare era il suo spaccino personale che la riforniva al momento giusto, per il resto, si isolò totalmente dalla vita sociale.
    Anche questa volta questo periodo non fu breve, poi arrivò lui che la tirò fuori dal tunnel, la fece sorridere, riprendere, lei si innamorò e lui se ne andò, giusto per mettere la ciliegina sulla torta.
    Da allora Noelle cercò di tenersi più occupata possibile per evitare di pensarci costantemente, a tutto quello che ha perso nella vita, e quindi di conseguenza si era detta che un lavoro notturno e l'università il mattino non era niente di complicato per lei anzi, poteva gestire quello e molto altro se voleva.
    La cosa positiva dell'ultimo periodo era che, nonostante la sofferenza, si era decisa ad affrontarlo con un sorriso sulla faccia, con tutta l'allegria e la positività di cui era capace... ed effettivamente dava i suoi frutti, riusciva a stare meglio e a non pensare troppo.
    «Ehii, mi hai sentito, bella? Un sex on the beach e un vodka redbull per la signora! » Noelle si ridestò dai suoi pensieri e portò subito l'attenzione sull'uomo biondo sulla trentina che gli stava chiedendo da bere, probabilmente già da un po' dato la sua espressione spazientita, così Noelle con un bel sorriso rispose, affrettandosi a prendere l'occorrente «Certo, te li faccio in un batter d'occhio!» e fu così, il tipo non ebbe neanche il tempo di controbattere che Noelle gli offrì i due cocktail con un sorrisone davanti a lui come per dire ecco, ora prendi e vai senza lamentarti
    L'uomo se ne andò prendendo la donna per la vita, palesemente appena rimorchiata, facendo scendere una mano sul suo fondoschiena, palpando palesemente e Noelle storse il naso vendo la ragazza sghignazzare mentre lo invitava a stringere. Era veramente incredibile con che facilità le donne usassero il loro corpo quasi come un oggetto, certe volte. Oddio, certo, lei non era una puritana e aveva anche lei la sua dose di divertimento ma andiamo, il rispetto per il proprio corpo dovrebbe essere sempre la prima cosa da salvaguardare, o no?
    Scosse la testa e tornò a fare i drink per i clienti che, quella sera, erano veramente infiniti. Lanciò un'occhiata a Roy per vedere cosa stesse facendo ma da dietro il bancone era sparito, il che spiegava perché Noelle stesse facendo tutto lei . Dopo giene avrebbe dette quattro, pensò fra se mentre continuava a sorridere all'ennesimo cliente che le si era piazzato davanti.

    Ah, come l'avrebbe voluta una serata libera, peccato che era inizio settimana e almeno fino alla prossima, di sere libere non se ne sarebbe parlato neanche in cartolina.
    Fortunatamente il turno era quasi finto, e la gente aveva già iniziato a sfoltirsi. Si abbassò per prendere l'ingrediente per l'ennesimo cocktail che doveva fare, era intenta a ravattare cercando il rum, era possibile che quella dannata bottiglia sparisse sempre sotto i suoi occhi?! Dio, certe volte sembrava che volesse farla esasperare apposta, soprattutto quando era in dirittura d'arrivo per la fine del turno.
    «Arrivo subito!» disse mentre stava ancora cercando in tutti i posti possibili, poi lo notò nell'angolo più nascosto del sotto bar, quasi come se fosse stata nascosta. Ah ma ti ho trovato lo stesso, maledetta bottiglia! pensò fra se mentre si alzò di botto guardando il cliente in faccia, con la bottiglia in mano, con aria vittoriosa. «Un attimo e sono subito da- Lys???» disse quasi sgranando gli occhi, quando vide chi aveva davanti, forse una di quelle persone che si aspettava meno di vedere, dopo tutti gli anni in cui l'aveva persa di vista.
    Lys Love, una delle sue vecchie compagnie di liceo, con la quale aveva anche un bel rapporto di amicizia e confidenza ma che, dopo questo, era praticamente scomparsa, tanto che Noelle i primi tempi si era chiesta se stesse bene o se le fosse successo qualcosa. Provò a contattarla qualche volta ma non ricevette mai risposta, tanto che arrivò addirittura a pensare che fosse andata via da Besaid dimenticando tutto e tutti, invece eccotela lì, davanti ai suoi occhi, proprio come al liceo, ma ovviamente senza l'aspetto da liceali che avevano entrambe hai tempi. O perlomeno, sicuramente Noelle non avevo più la folta chioma dai capelli blu tinti che aveva ai tempi, quando studiava con Lys.
    Si ridestò dai suoi pensieri guardando la ragazza «Oddio è una vita che non ti vedo in giro! Come stai??» le chiese, fermandosi a quella piccola considerazione, evitando di farle domande sul perché fosse sparita. D'altronde, Noelle in primis sapeva che certe domande dovevano restare mute, il disagio a cui avrebbe potuto portare, parlare di una parte della vita di cui magari non si voleva parlare, beh, lei lo sapeva molto bene.
    Sorrise comunque sinceramente alla ragazza, decisamente contenta e sorpresa di quell'incontro del tutto fuori programma e inaspettato.

    Edited by Lullaby - 19/4/2021, 19:58
     
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    I’m falling apart, I’m barely breathing. With a broken heart.

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    Erano mesi che tutto le sembrava esser divenuto molto più frenetico. Non era qualcosa di cui però si lamentava, anzi, Lys sembrava sguazzare dentro quell'elevata velocità del tempo e dei gesti come se non avesse mai fatto altro. Si alzava, si prendeva cura di sé stessa, organizzava meeting e si accertava soprattutto che a lavoro per Lars filasse tutto liscio, poi tornava a casa, attimo frettoloso di pausa, due chiacchiere con qualcuno ed era già carica per gli allenamenti di cheerleading, dove si faceva mantenere sempre per aria, l'unico luogo di cui mai si stancava, neanche quando qualcuno avrebbe potuto definirlo monotono per una che, come lei, tentava costantemente di toccare il cielo anche solo con la punta del dito indice. Quando tornava a posare i piedi per terra però non se ne dispiaceva poi neanche troppo, aveva la vita piena di momenti che la facevano sentire allo stesso modo, viva e pronta a saltare sempre più in alto e, allora, la notte prendeva il posto della luce del giorno e Lys immergeva le mani fra le intessiture di quella parte di esistenza che, sebbene a molti sembrasse nuova intorno a lei, in realtà non lo era affatto.
    Diversi anni prima aveva fatto esperienze tanto simili da potersi quasi sovrapporre a quelle del presente: avventure, adrenalina, musica, danza, divertimento. Sin dai tempi del liceo a Lys era piaciuto far festa, circondarsi di gente e crearsi una sorta di ragnatela d'amicizie di cui adorava prendersi cura. Era però anche consapevole di quanto, di quegli anni ormai andati, avesse effettivamente perso. Non lo aveva fatto con cognizione di causa, i sensi di colpa per la morte di Jan se l'erano mangiata frettolosamente da dentro e Lys non era stata semplicemente più Lys, un cambiamento repentino che non era stata però solo lei a pagare, bensì tutti coloro i quali le erano stati vicini anche per un brevissimo ma intenso periodo di tempo. Allora la fitta ragnatela era stata strappata via, dileguatasi al vento e nel silenzio di mute telefonate e nessuna notifica di messaggi sul display del cellulare.
    Al Bolgen tornava ad avere modo di scatenarsi, lasciarsi intrappolare dalle note di una musica che di melodioso ben poco aveva, ma che riusciva ad infilarsi sotto pelle per farsi battito. L'atmosfera del Club rispecchiava esattamente tutto ciò che le piaceva e, ormai da mesi cliente fissa per via della relazione con Paul, aveva imparato a conoscere un po' chiunque all'interno dell'ambiente, a partire da Demi, alla porta, per giungere a Fae, principalmente dietro al bancone, passando ovviamente per Beat. Da quando aveva conosciuto Paul tutto aveva ricominciato a cambiare -inizialmente aveva creduto per trasformarsi in qualcosa di nuovo, poi aveva constato che, invece di fare passi verso un futuro che era stato da sempre incerto, Lys sembrava muoversi al contrario, tornare indietro per riscovare parti di sé che aveva pensato mai più sarebbero tornate, proprio come le persone che aveva perso di vista una volta dileguatasi la ragnatela di conoscenze che anni prima l'aveva circondata da parte a parte.
    Con la schiena contro l'alta colonna di cemento grigio che s'innalzava verso il soffitto dalla parte laterale del club, Lys iniziava ad avvertire un leggero sentore di stanchezza scivolarle lungo le spalle per finire sulla schiena e sulla sua postura sciolta, non più sull'attenti come lo era stata per tutto il giorno. Di fianco se ne stava la figura più slanciata di Beat, che anche standosene fermo in realtà non lo era mai davvero. Gli si poteva scorgere il costante movimento sotto la cute, una scossa di globuli rossi e bianchi che si rincorrevano per giungere al cuore e ripartire, rifare lo stesso giro ad una velocità sempre più spedita, soprattutto quando posava lo sguardo chiaro sul viso di Lys, che ad accoglierlo ci metteva sempre pochissimo. E guardandosi per quelle che furono le brevi frazioni di qualche secondo, i due restarono muti pur dicendosi mille altre cose, concetti che nessun altro avrebbe potuto davvero comprendere. Quando Paul li raggiunse, finalmente, posando una mano sulla schiena di Lys e premendo i polpastrelli caldi lì dove miliardi di notti prima Beat aveva fatto lo stesso, Lys distolse frettolosamente - e con non poca difficoltà - lo sguardo dal volto segnato dell'altro per posarlo su quello del suo ragazzo e sorridergli mentre tornava finalmente a drizzare la schiena, schiodandosi quindi dal cemento della colonna, ora sollevata più che altro del prossimo rientro a casa dopo una giornata frenetica come quella che aveva passato. «Beat, non ti scatenare troppo.» scherzò Paul con l'altro per congedarsi da lui appena prima di sporgersi nella sua direzione e tirargli un pugno leggero contro una delle due spalle. Quando tornò ad avvicinarsi a Lys le afferrò la mano ed indicò col mento la zona del bancone del locale per incitarla ad andare. «Devo parlare un attimo con Fae e poi ti porto a casa.» sussurrò avvicinandosi all'orecchio di Lys appena prima di trascinarsela via, fra le persone, lontana da Beat. Quando lei si voltò a guardarlo un'ultima volta, gli sorrise e agitò la mano nella sua direzione per qualche secondo, un "a domani" più caotico della musica.
    Si fece guidare da Paul verso il bancone dove lui, appena prima di abbandonarla di nuovo per dirigersi nella zona riservata allo staff, si voltò frettolosamente per darle un bacio leggero sulle labbra e dirle di aspettare qualche secondo, un "torno subito" che Lys aveva imparato a conoscere fin troppo bene e che, quasi mai, era sinonimo di brevi lassi temporali. Sospirando pesantemente si ritrovò quindi dietro un paio di ragazzi che stavano ordinando da bere al bancone e, quando questi finalmente si spostarono lasciando a lei la possibilità di poggiarsi col gomito su quella superficie, lo sguardo roteò casuale per tutta la sala fino a terminare sul volto della nuova barista, che ora fronteggiava e da cui la separava solo lo spessore del lungo bancone. «Un attimo e sono subito da- Lys???» udì il proprio nome ben prima di essere effettivamente capace di riconoscerne la figura minuta. Capelli castani, viso pulito e pelle olivastra, di fronte a lei c'era forse un fantasma del passato, una di quelle persone a cui aveva voluto bene e che, per via di ragioni ovvie esclusivamente a sé stessa, Lys aveva dovuto allontanare. Non appena la riconobbe, sostituendo mentalmente il blu dei capelli di un tempo al castano scuro di quel presente, Lys strizzò appena gli occhi e si ritrovò a drizzare immediatamente la schiena, staccando poi il braccio dalla superficie lucida sul quale fino a quel momento lo aveva tenuto così da sorreggersi meglio. Schiuse le labbra in un sorriso animato, tanto quanto si ritrovarono a fare tutti i muscoli del viso di Lys, che stupita di ritrovarsi di fronte una vecchia amica, restò parzialmente e brevemente interdetta, indecisa forse un po' sul da farsi. Scosse quindi il capo, sorridendo nella direzione dell'altra, mentre tornava a sporgersi oltre il bancone per avvicinarsi lievemente a lei. «Noelle!» esclamò quindi, piacevolmente sorpresa nel vederla lì, dopo quasi sette anni di silenzio. «Oddio è una vita che non ti vedo in giro! Come stai??» chiese subito l'altra, sorridendo nella sua direzione. Scrollò le spalle, Lys, mantenendo un'espressione giovale sul volto ora che il pensiero della stanchezza fisica si era repentinamente sostituito al ricordo che di Noelle aveva custodito. «Bene, benissimo a dire il vero. E tu?» rispose, curiosa di sapere anche di lei. «Sì, è da tanto che non ci vediamo.» ammise lei, il tono della voce che tentava di sovrastare il rombo delle casse del club. Sebbene da un lato fosse felice di vederla, dall'altro Lys si ritrovò a provare una sensazione di inadeguatezza e imbarazzo per ciò che tempo prima l'aveva completamente annullata ma che, lo sapeva, non aveva potuto controllare di certo. Che fosse quello però il momento adatto a parlarne con la ragazza, non ne era poi così certa. Eppure ritrovarsela lì, davanti agli occhi e a qualche passo di distanza, come una volta, le scatenò ricordi divertenti che tanto tempo prima si erano ritrovate a condividere. «Paul mi aveva parlato di una Noelle, ma non avrei mai immaginato fossi proprio tu. Da quanto tempo lavori qui e perché non ci siamo beccate mai prima?» chiese retoricamente, ridacchiando, dato che di certo nessuna delle due aveva evitato di incontrare l'altra, non nell'ultimo periodo, almeno. «Ti trovo bene e - hey, che fine hanno fatto i tuoi bellissimi capelli blu?» domandò con un sorriso gentile e divertito mentre sollevava un dito per indicare la folta chioma che, ora scura, le scivolava gentilmente lungo le spalle e parte della schiena. Erano cambiate moltissime cose, forse anche loro due, a Lys sarebbe tanto piaciuto scoprirlo.
     
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